In un bosco alle porte di Roma si nasconde una città perduta

Nascosta in fondo a una mulattiera si trova la necropoli rupestre di Norchia

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Redazione

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Nascosta in fondo a una mulattiera da percorrere solo ed esclusivamente a piedi si trova la necropoli rupestre di Norchia.

Questo sito archeologico in cui, benché ormai nascosti dalla natura che se li sta lentamente inglobando, ancora oggi sono visibili resti di origine preistorica, etrusca, romana e medievale, si trova nei pressi di Vetralla, anche se sia le necropoli sia i resti della città cadono nel territorio che fa parte del Comune di Viterbo.

È un sito enorme, conosciuto a pochi, di cui non esiste una mappa e che si scopre pian piano rovistando tra la fitta vegetazione.

L’antica città di Norchia era situata lungo la via Clodia, un’antica strada romana tra la Cassia e l’Aurelia impiegata per il trasporto di merci da e verso Roma, da cui dista all’incirca 55 chilometri. Secondo gli storici la città fu fondata nel IV secolo a. C.. Il periodo di massimo splendore fu quello della dominazione etrusca fino al III secolo a.C.. Testimonianza di questa presenza, che ha fatto di Norchia il sito etrusco più affascinante di tutta l’Italia centrale, sono le migliaia di tombe rupestri disseminate ovunque.

La presenza di un centro abitato fino al Medioevo è testimoniata da alcuni resti del borgo, di un castello e di una chiesa risalente al IX secolo d. C. e costruita su un preesistente tempio etrusco-romano. Sono ben visibili anche i resti di una porta d’accesso e il tracciato della via Clodia che si inoltra per circa 400 metri tra quegli edifici ancora in piedi. Quelle che un tempo erano tombe vennero usate in epoca medievale come abitazioni o come ricoveri. E sotto gli attuali edifici si trovano costruzioni di epoche precedenti che qualcuno, prima o poi, deciderà di recuperare.

Tra alti e bassi, insomma, Norchia fu abitata per molti secoli. Poi improvvisamente nel 1453 fu abbandonata a seguito di una grave epidemia di malaria. Da allora è rimasta nascosta tra i boschi, i monumenti infestati da piante e la strada romana quasi del tutto cancellata dal tempo. Complici da una parte gli abitanti della zona che non sono molto felici di avere estranei tra i piedi e dall’altra i miliari che, proprio al confine con il sito archeologico, hanno avuto la bella idea di installare un poligono di tiro.

Ma chi si è comunque avventurato da queste parti, utilizzando le mappe del cellulare o magari anche per puro caso, si è trovato davanti a un luogo affascinante, ricco di storia e intriso di mistero. Come quella tomba sulla quale è raffigurata una sfinge egizia (o aliena), per esempio, che deve ancora essere spiegata…

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