“L’urlo” di Munch cambia casa: ecco la nuova attrazione di Oslo

il nuovo Museo Nazionale di Oslo ha aperto al pubblico, tra le migliaia di opere anche il capolavoro di Edvard Munch

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Ci sono voluti diversi anni, ma alla fine il nuovo Museo Nazionale di Oslo ha aperto al pubblico. Il nuovo centro d’arte riunisce sotto lo stesso tetto le collezioni che finora erano ospitate in quattro differenti sedi espositive. Tra le migliaia di opere esposte ora tutta assieme c’è anche il celeberrimo dipinto di Edvard Much “L’urlo”.

Il nuovo Museo Nazionale di Oslo

Il nuovo Museo Nazionale è oggi il più grande polo espositivo della Scandinavia, ma è anche più grande del Rijksmuseum di Amsterdam e del Guggenheim di Bilbao. Affacciato sul waterfront di Oslo, dà anche un nuovo aspetto alla famosa promenade e all’intera Capitale norvegese.

Al suo interno ospita collezioni di ogni tipo di arte, antica, moderna e contemporanea, architettura, design, artigianato e anche moda, per un totale di circa 400mila opere (alcune saranno a rotazione perché ce ne sono molte di più) del ricco patrimonio culturale norvegese che copre un arco temporale di 3.000 anni. La star del museo è sicuramente “L’urlo” (“Skrik”), uno dei dipinti realizzati da Munch (ne esistono tre versioni), ospitata in una sala dedicata ad alcune opere dell’artista norvegese.

Ci saranno anche mostre temporanee e si terranno anche molti eventi aperti al pubblico.

Un edificio green

Il museo è stato progettato da Klaus Schuwerk, insieme allo studio di architettura tedesco Kleihues + Kleihues, ma il merito dell’allestimento dello spazio espositivo va a uno studio di architetti italiano, lo Studio Associato Guicciardini & Magni Architetti.

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L’innovativo Museo Nazionale di Oslo è stato realizzato tenendo conto anche del suo impatto ambientale, tale da ridurre le emissioni di gas nocivi del 50%, rispetto agli edifici attuali. I materiali impiegati sono la quercia, il bronzo e il marmo e la facciata è interamente rivestita di ardesia