Venezia: ecco dove si trova il murale di Banksy

Nel 2019, nei giorni dell'apertura della Biennale d'Arte di Venezia, gli abitanti della Laguna si risvegliarono con una sorpresa: Banksy era arrivato in città

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Succede all’improvviso, e inaspettatamente, in Italia così come nel resto d’Europa. Gli abitanti delle città scelte, e privilegiate in un certo qual modo, si risvegliano l’indomani con una grandiosa e straordinaria opera d’arte, quella che porta la firma di Banksy. Del resto è questo il modus operandi di uno degli street artist più acclamati e famosi del nostro secolo, quello di agire all’ombra della Luna, la cui identità resta avvolta da un mistero che sembra non avere soluzione.

Ed è successo anche a Venezia nel maggio del 2019, in concomitanza con l’inaugurazione della Biennale d’Arte, dove l’artista ha creato il murale del Bambino Migrante. Da quel momento in poi la Serenissima, insieme a Napoli, si è guadagnata l’onere e l’onore di ospitare e preservare il raro passaggio dello street artist nel Bel Paese.

Il capolavoro, ancora oggi visibile sulla parete esterna di un edificio veneziano anche se a rischio deterioramento, raffigura un naufrago bambino abbigliato con un giubbotto salvagente mentre tiene in mano una torcia. Un’immagine simbolica, e molto intensa, con il quale l’artista ha voluta ancora una volta affrontare un tema sociale molto delicato per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma dove si trova il murale di Banksy a Venezia? E come si raggiunge?

Venezia, il Bambino Migrante

La storia del Bambino Migrante, oggi al centro del dibattito tra le istituzioni per la sua salvaguardia e per il rischio di deterioramento, risale al 2019. Quando i cittadini di Venezia si sono risvegliati quel giorno di maggio con un nuovo stencil in città, il pensiero è andato subito a Banksy. Del resto i dettagli e la cifra stilistica riconducevano proprio all’opera del misterioso artista. Eppure lui non ha riconosciuto il murale, almeno non subito. Lo ha fatto dopo tre settimane, attraverso il suo profilo Instagram, pubblicando due foto del Bambino Migrante e rivendicando, così, la paternità dell’opera.

Da quel momento in poi, il murale presente sull’edificio veneziano, si è trasformato in un tesoro per la città, nonché in un’attrazione turistica per tutti coloro che giungono in visita a Venezia. Eppure, quel gioiello di inestimabile valore, rischia di scomparire, di deteriorarsi in maniera irreversibile a causa della forte umidità e dell’esposizione agli agenti atmosferici.

Come raggiungere l’opera di Banksy

Nelle ultime settimane, sono stati in molti a interessarsi al Bambino Migrante e al futuro di quel capolavoro di street art, diventato ormai fragile a causa delle intemperie e dell’umidità. Alla fine, dopo molte discussioni, è stato deciso di restaurare l’opera con fondi privati.

Intanto, i cittadini di Venezia e tutte le persone che hanno in mente di visitare la Laguna, possono ammirare il Bambino Migrante recandosi a Dorsoduro, il quartiere universitario della città. È qui che l’opera è stata creata da Banksy su un palazzetto che affaccia direttamente su Rio de Ca Foscari.

Il consiglio, per ammirare il Bambino Migrante in tutto il suo splendore, è quello di raggiungere Campo San Pantalon, dove domina l’omonima chiesa, e di salire sul ponte in pietra. Da qui è possibile godere di una vista privilegiata sulla parete dove campeggia l’opera di Banksy.