Roma, la Fontana delle Naiadi restituita al suo splendore

Liberata da smog e calcare, torna a splendere in Piazza della Repubblica la statua simbolo di Roma Capitale, capolavoro del liberty e simbolo di modernità.

Foto di Francesca Di Belardino

Francesca Di Belardino

Giornalista specializzata in travel

Appassionata di scrittura e di racconto, la sua è un'innata curiosità per i luoghi meno battuti e lontani dai circuiti del turismo di massa. No alle foto opportunities, sì alle esperienze autentiche da vivere e raccontare.

Pubblicato:

È stata restituita al suo antico splendore la Fontana delle Naiadi in piazza della Repubblica a Roma, dopo un lavoro di restauro durato quasi un anno e curato dalla Sovrintendenza Capitolina: si tratta di un capolavoro del liberty romano molto amato da turisti e residenti, per la sua bellezza ma anche per la centralissima posizione, a due passi dalla Stazione Termini, che la rende punto di incontro e di partenza ideale per esplorare la città.

La Fontana delle Naiaidi ha un forte legame affettivo con Roma soprattutto perché considerata la prima fontana della Capitale: iniziata sotto il pontificato di Pio IX, fu la prima grande opera pubblica completata e inaugurata dopo che Roma era divenuta capitale del Regno d’Italia, nel 1914.

La Fontana delle Naiadi di nuovo splendente

Originariamente progettata nel 1888 dall’architetto Alessandro Guerrieri con quattro leoni in bronzo, la fontana fu modificata nel 1901 dall’artista Mario Rutelli, che sostituì i leoni con quattro naiadi, ovvero ninfe delle acque, scolpite in bronzo: la Ninfa dei laghi, distesa su un cigno, la Ninfa dei fiumi, adagiata su un mostro fluviale, la Ninfa delle acque sotterranee, sopra un drago e la Ninfa degli oceani, che cavalca un cavallo marino.

Oggi la meraviglia di questi dettagli e dei 350 giochi d’acqua che caratterizzano la fontana è stata restituita agli occhi di chi guarda l’opera, grazie all’attento lavoro di restauro che è andato a liberare le superfici dallo strato di calcare e inquinamento che le ricopriva.

Restaurato anche il gruppo scultoreo del Glauco, figura mitologica simbolo del dominio umano sulle forze naturali, mentre le vasche e l’alto basamento in granito rosa hanno recuperato i colori originari. Sono stati infine restaurati e implementati impianti idraulici e di illuminazione artistica. Il restauro è rientrato nel programma PNRR – Caput Mundi, è durato 240 giorni ed è costato 580.000 euro.

Curiosità su una delle fontane più belle di Roma

La Fontana delle Naiadi è sempre stata posta al centro dell’Esedra, l’emiciclo monumentale che dà forma semicircolare alla piazza stessa, composto dai due edifici curvi con portici che abbracciano la piazza ai lati della Fontana e che erano anticamente parte delle Terme di Diocleziano. Per questa ragione la Piazza che la ospita, Piazza della Repubblica, viene comunemente chiamata dai romani Piazza Esedra. 

Quando venne completata nel 1901 con le attuali sculture di Mario Rutelli, la Fontana delle Naiaidi destò scalpore: le ninfe dell’acqua erano infatti raffigurate nude in pose sensuali, considerate troppo audaci per la morale dell’epoca. Alcuni giornali invocarono addirittura la rimozione delle statue. Anche per questo la Fontana è sempre stata considerata un simbolo di modernità: a differenza delle tante fontane barocche di Roma,  rappresentava una svolta stilistica, con uno stile più fluido e naturalista, in pieno spirito Art Nouveau. Era un messaggio di rottura con il passato e di fiducia nel progresso.

Il gruppo centrale che oggi vediamo (il Glauco che doma un delfino) fu aggiunto solo nel 1912, undici anni dopo il completamento della fontana.

La Fontana inoltre sembra quasi in movimento: i giochi d’acqua e l’espressività delle figure fanno sì che queste sembrino quasi danzare. È uno dei rari casi in cui l’acqua non fa solo da cornice, ma diventa parte attiva della narrazione.

Infine, come spesso accade a Roma, La Fontana delle Naiadi è comparsa in molti film, da La dolce vita a C’eravamo tanto amati, grazie alla sua posizione scenografica e all’aria misteriosa e decadente che emana, specie di notte.