Pompei sorprende ancora, la nuova scoperta dell’eruzione

Rinvenute altre due vittime, un uomo e una donna con un piccolo tesoro, dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. nell'area di scavo della Regio IX

Foto di Maria Grazia Casella

Maria Grazia Casella

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Proseguono con successo le ricerche archeologiche nella Regio IX, Insula 10 di Pompei, un’area particolarmente ricca di scoperte che da tempo alimenta l’interesse degli studiosi. Le indagini in corso, parte di un progetto più ampio volto a mettere in sicurezza i fronti di scavo, hanno recentemente portato alla luce un altro importante ritrovamento: un piccolo ambiente che custodisce i resti di due vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

La nuova scoperta negli Scavi di Pompei

Questa nuova scoperta, oggetto di un primo inquadramento scientifico pubblicato sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, ci riporta ai tragici istanti della catastrofe. All’interno del vano scoperto, un cubicolo adibito a stanza da letto temporanea, sono stati trovati i corpi di un uomo e di una donna. Quest’ultima, sul letto, portava con sé un piccolo tesoro composto da monete d’oro, d’argento e di bronzo, oltre a preziosi monili, tra cui orecchini in oro e perle, testimonianze della ricchezza e dello status sociale della vittima.

Il cubicolo, situato alle spalle del Sacrario blu, già documentato in precedenti scavi, e con accesso dal grande salone decorato in II stile, sembra fosse utilizzato come rifugio durante i lavori di ristrutturazione della casa. Le due vittime, sperando di sfuggire alla pioggia di lapilli che stava invadendo ogni spazio della domus, si rifugiarono in questa stanza, ignare del tragico destino che le attendeva.

L’ambiente, grazie alla porta chiusa, rimase sgombro dalle pomici, a differenza del salone adiacente, che si riempì rapidamente, bloccando la possibilità di fuga ai due sfortunati. Intrappolati nell’angusto spazio, furono infine travolti dai letali flussi piroclastici.

Le impronte nella cenere, perfettamente conservate, hanno permesso agli archeologi di ricostruire l’arredamento della stanza, rivelando la presenza di un letto, una cassa, un candelabro in bronzo e un tavolo con piano in marmo, ancora ornato con suppellettili in bronzo, vetro e ceramica. Questi reperti offrono uno spaccato straordinario della vita quotidiana a Pompei, permettendo di approfondire le conoscenze sulla società pompeiana e sulle tragiche storie individuali che si intrecciano con il dramma collettivo dell’eruzione.

I progetti del Parco Archeologico di Pompei

Il progetto di scavo in questione si inserisce in un più ampio approccio multidisciplinare adottato negli ultimi anni dal Parco Archeologico di Pompei. Questo metodo mira non solo alla conservazione del sito, ma anche al miglioramento dell’assetto idrogeologico e della sicurezza dei fronti di scavo. Sulla base dei dati raccolti, il Parco sta adattando continuamente le proprie strategie, concentrandosi sul restauro, la salvaguardia e l’accessibilità del patrimonio, e delimitando con precisione le nuove aree di scavo all’interno della città sepolta.

Contemporaneamente, il Ministero della Cultura e il governo hanno destinato importanti investimenti a nuovi scavi nel territorio circostante, tra cui Civita Giuliana, Villa dei Misteri e l’antica Oplonti nel Comune di Torre Annunziata. Questi interventi consentiranno di arricchire ulteriormente la nostra comprensione della vita nell’antica Pompei e nei suoi dintorni.

Secondo Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco Archeologico di Pompei, l’analisi dei dati antropologici relativi alle vittime rinvenute fornirà informazioni preziose sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani e sulle loro microstorie. “Pompei rimane un grande cantiere di ricerca e restauro”, – ha dichiarato Zuchtriegel, – “ma nei prossimi anni ci aspettiamo importanti sviluppi negli scavi archeologici e nella valorizzazione del territorio, anche grazie agli investimenti Cipess recentemente annunciati dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano”.