Al largo di Cannes c’è un piccolo arcipelago da sogno, le Isole di Lérins, un paradiso per gli amanti di barche a vela e yacht, che nei mesi estivi gettano l’ancora intorno alle isole per godersi un mare stile caraibico. Chi non possiede un’imbarcazione propria, può comunque raggiungerle in traghetto in 15-20 minuti.
L’isola di Saint Honorat è una di queste. Ma non è un’isola come le altre. Ospita un’antica abbazia dove vivono tutto l’anno 21 monaci che fanno parte della comunità del monastero della Congregazione Cistercense dell’Immacolata Concezione, dediti alla preghiera e al lavoro. “Ora et labora”.
Il lavoro è quello che meticolosamente fanno quotidianamente negli otto ettari di vigneti fin dal Medioevo, producendo ben sette tipi di vini e alcuni liquori con metodo ancestrale e poi vendono ai turisti che visitano l’isola. Le bottiglie migliori finiscono anche sulla tavola del presidente della Repubblica francese e in alcuni rinomati ristoranti.
Il primo a rifugiarsi in ricerca di solitudine su questo minuscolo lembo di terra in mezzo al mare fu, verso la fine del IV secolio, Sant’Onorato d’Arles. Ma i suoi discepoli non lo abbandonarono e ben presto lo raggiunsero. Così il santo decide di fondare un monastero. Tutt’oggi i pellegrini vi giungono per ricevere le stesse indulgenze che in Terra Santa e, per penitenza, fanno il giro dell’isola a piedi nudi.
Da parecchi anni è possibile soggiornarvi insieme ai monaci. Si dorme nelle celle, alcune dotate di bagno privato, e si trascorre la giornata seguendo i loro ritmi fatti di preghiera, lavoro e meditazione, consumando insieme i pasti principali. Da poco i monaci accettano anche coppie che desiderano fare un’esperienza di vita monastica insieme, alloggiando in una cella che può ospitare due persone. I prezzi, che includono vitto e alloggio, sono modici, chi vuole può fare una donazione. Si può soggiornare da un minimo di due notti a un massimo di due settimane.
L’isola di Saint Honorat, benché piccola (misura 1.500 metri di lunghezza e 400 di larghezza), offre diversi punti di interesse e monumenti riconosciuti come patrimonio storico. Oltre alla bellissima abbazia, immersa tra i vigneti e circondata da palme e bouganville che conferisco al luogo un aspetto esotico, c’è l’iconico monastero fortificato o Torre Monastero: la sua costruzione ha richiesto oltre tre secoli di lavoro. Nel XIV secolo questa fortezza divenne il polo centrale della vita monastica, come testimonia il trasferimento delle reliquie di Sant’Onorato nella cappella Santa Croce nel 1391. A partire dal XVII secolo, i piani superiori sono riservati ai militari venuti a difendere la costa per ordine del Re: sala di presidio, camere e terrazze col percorso di ronda erano a disposizione della guardia.
L’isola conta ben sette cappelle ormai avvolte dalla macchia mediterranea. Alcune hanno una bella vista sul mare, altre sono in mezzo al bosco, tutte sono comunque luoghi dove soffermarsi durante una passeggiata per ammirare il paesaggio o raccogliersi nei propri pensieri. La più conosciuta è la cappella dedicata alla Trinité che si trova sulla punta Est dell’isola, ma pittoresche sono anche le altre cappelle dedicate ai Santi, Michel, Caprais, Pierre, Cyprien, Porcaire, Salvien e Sauveur.
Saint Honorat possiede anche due degli ultimi forni per palle di cannone dell’epoca napoleonica. Costruiti nel 1794 su ordine di Napoleone Bonaparte, servivano per arroventare le palle di cannone. Si trovano nelle estremità Est e Ovest dell’isola e sono classificati monumenti storici. Alcuni volontari organizzano visite guidate gratuite per piccoli gruppi.
Molti sono i turisti che sbarcano sull’isoletta nel periodo estivo. A Est dell’imbarcadero – ma ce ne sono intorno all’intera isola – si possono scovare piccole baie dove stendere un telo mare e fare un bagno rigenerante. Raggiungibili attraverso sentieri creati dal continuo passaggio dei turisti, alcune di queste calette, che possono ospitare al massimo una decina di persone alla volta, non sono sempre di facile accesso. Chi le conosce indossa scarpe da trekking o porta con sé le scarpine di gomma.
Lungo i sentieri che attraversano Saint Honorat si trovano panchine e tavoli per pic-nic dove potersi fermare. Inoltre, nota forse un po’ stonata, vicino al pontile dove arrivano i traghetti c’è un ristorante pieds dans l’eau, poco monastico ma molto gourmet, che regala una vista impareggiabile della vicinissima Isola di Sainte-Marguerite, divisa solo dal cosiddetto Plateau du Milieu, e della baia di Cannes.
Per condividere la loro passione per il vino, una volta al mese i monaci organizzano anche delle “Giornate vigne e vini” che comprende la visita dei visita dei vigneti e una degustazione accompagnata da esperti sommelier. Tutti, infine, possono acquistare il vino nella boutique che si trova nei pressi dell’abbazia.
Sull’isola si arriva con il traghetto di proprietà dei monaci che possiedono la compagnia marittima Planaria. D’estate ne parte uno ogni ora dalle 8 alle 18, mentre durante l’inverno ce ne sono solo alcuni nelle ore centrali della giornata. Il biglietto di andata e ritorno costa 16,50 euro.