Il fenomeno della fioritura della lavanda spopola in rete. Se finora a farla da padrona era sempre stata la Provenza, con i suoi campi color lilla perfettamente allineati, oggi questi splendidi paesaggi si possono ammirare anche in Italia.
Tra i luoghi più inaspettati dove d’estate è possibile ammirare questo scenario unico c’è un paese del Cuneese chiamato Sale San Giovanni. Da qualche anno, il profumo della lavanda in fiore attira qui tantissimi turisti e, ultimamente, anche coloro che prima si recavano oltrefrontiera.
Fino a circa metà luglio, si può ammirare lo spettacolo della fioritura della lavanda in tutto il Comune di Sale San Giovanni che, per l’occasione, chiude tutte le strade ai mezzi motorizzati – salvo eccezioni per chi è autorizzato o per le persone diversamente abili – mentre si potrà accedere ai campi a piedi o in bicicletta.
È possibile scegliere tra quattro percorsi panoramici di diverse difficoltà, immersi nei colori e nei profumi delle piante officinali. Ognuno è indicato da un colore: Arancione, Azzurro, Verde e Marrone. I primi due – Arancione e Azzurro – sono i più lunghi e i più impegnativi, durano rispettivamente tre ore e mezza e tre ore e si percorrono lungo strade sterrate, sentieri e brevi tratti su strade asfaltate.
Il percorso Verde dura due ore ed è considerato “agripanoramico”. Il più semplice di tutti è il percorso Marrone che dura solo mezz’ora ed è tutto in piano fino a raggiungere l’Alboreto Prandi, opera di un ferroviere con la spiccata passione per la botanica. Alla sua morte, nel 1961, l’area fu abbandonata fino alla decisione di procedere al suo intero recupero. Oggi ospita piante re e splendide orchidee.
Chi vuole fare il percorso completo tra le coltivazioni di lavanda deve mettere in conto di camminare per 7 chilometri, con vari dislivelli, e il tempo di percorrenza è di due ore e mezza. Si possono raggiungere le coltivazioni anche attraverso percorsi più lunghi, in parte su strade asfaltate e in parte su strade sterrate e sentieri.
Quest’anno la comunità di Sale San Giovanni chiede un piccolo contributo di 2 euro a persona per accedere ai percorsi che attraversano le coltivazioni. Il contributo servirà a far fronte alle spese di mantenimento dei percorsi, garantire la sicurezza e alcuni servizi basilari. Ogni persona avrà un braccialetto che permetterà di accedere anche alla visita guidata delle chiese, visite che non saranno prenotabili e l’ingresso sarà contingentato in base alle disposizioni anti Covid.
Il piccolo borgo di Sale San Giovanni è riuscito così a reinventarsi e a salvarsi dall’abbandono grazie alla lavanda e alle erbe aromatiche, diventando una vera e propria eccellenza nel settore officinale ed erboristico.
Sin dal 1997, infatti, grazie a due coraggiose aziende che scelsero di sperimentare la particolare coltivazione delle specie officinali, le colline di Sale San Giovanni ogni anno si trasformano in una tavolozza variegata di colori che attira migliaia di visitatori.
Il borgo prende il nome dalla pieve di San Giovanni Battista che risale all’anno Mille e che fu costruita in stile lombardo – romanico sopra a un tempio pagano. Degli affreschi interni rimangono tracce nei pilastri e nelle pareti: le prime pitture risalgono alla fine del ‘300.
Da non perdere è anche la cappella di Sant’Anastasia, immersa tra i campi, costruita dai monaci benedettini del priorato di San Benedetto Belbo probabilmente verso il 1050 mentre gli affreschi interni risalgono al 1300-1400. Così come la cappella quattrocentesca di San Sebastiano, costruita dalla comunità in seguito a un voto fatto durante la pestilenza del 1350 che spopolò quasi del tutto il paese.