Dieci luoghi dove ammirare i campi di lavanda in fiore in Piemonte

C'è una zona tra Alessandria e il Monferrato che, quando arriva l'estate, si tinge di viola. Ed è una meraviglia

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 30 Maggio 2025 18:02

C’è una zona del Piemonte che, quando arriva l’estate, si tinge di viola. Ed è proprio questo il momento più magico per visitarla. Siamo nella zona a cavallo tra Monferrato e Alessandrino, dove le colline e le vaste distese aperte, coltivate a lavanda, fioriscono. I campi di questo ampio territorio si colorano delle mille tonalità del viola della lavanda e inondano l’aria di quell’inconfondibile profumo che ricorda la Provenza.

Fino alla fine di luglio, quando la lavanda viene tagliata, queste distese fiorite diventano meta di pellegrinaggio di visitatori ogni anno sempre più numerosi, attirati da uno spettacolo che regala un colpo d’occhio unico e molto scenografico. Da qualche anno, da queste part la lavanda ha assunto un ruolo sempre più importante nell’economia agricola, con aziende che ne lavorano i fiori per creare oli, profumi e prodotti di bellezza.

I campi di lavanda possono essere l’occasione per una gita all’aria aperta, alla scoperta dei paesi di questa zona, custodi di piccole bellezze architettoniche e capaci di riportare indietro nel tempo chi li visita
Ecco i dieci luoghi più belli da visitare per un’immersione nei campi di lavanda dell’Alessandrino e del Monferrato.

Alessandria e la lavanda

Alessandria, cuore pulsante di questa zona del Piemonte, è il luogo ideale per fare un’esperienza didattica con la lavanda. Città meravigliosa da girare in bicicletta (alle bici la città ha dedicato anche un museo, l’AcdB, Alessandria città della bicicletta) propone un mix di architetture antiche – una su tutte la Cittadella, uno dei più grandiosi monumenti europei nell’ambito della fortificazione permanente, nonché uno dei meglio conservati in Europa – e moderne  – lo spettacolare Ponte Meier, per esempio, opera dell’archistar Richard Meier, dalla cui corsia ciclopedonale si può godere di un bellissimo tramonto sul fiume – e può facilmente essere il luogo nevralgico da cui partire per andare alla scoperta della lavanda.
Anche negli immediati dintorni della città si trovano splendidi campi di lavanda le cui aziende offrono spunti ed esperienze da fare anche in giornata.

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Alessandria e il suo suggestivo patrimonio architettonico

Il borgo di Castelletto d’Erro

Siamo nella parte Sud Occidentale della provincia, nell’Alto Monferrato acquese, sulla dorsale che divide la Val Bormida dalla Valle dell’Erro, già vicinissimi al confine con la Liguria, di cui si avvertono le contaminazioni, nell’architettura dei borghi, nei sapori e anche nell’accento parlato. Il piccolo borgo di Castelletto d’Erro (AL), poco più di 150 abitanti arroccato su una collina, è un punto di partenza ideale per ammirare le fioriture estive della lavanda. Qui si trovano alcuni punti panoramici perfetti per una foto spettacolare. Per esempio, la chiesetta di Sant’Anna, amatissima dai fedeli locali perché qui, nel giorno della festa patronale (la terza domenica di luglio) la statua di Sant’Anna viene trasportata in processione. Oppure, la torre quadrata del XIII secolo che domina il paese, circondata da alcune rovine delle mura dell’antico castello e da torrette circolari in pietra create per scopi militari. Questa torre costituisce ancora oggi un ottimo punto di osservazione non solo per i campi di lavanda, ma anche per ammirare l’Appennino Ligure e le Langhe, con il vicino Comune astigiano di Roccaverano, la pianura alessandrina e, in lontananza, il Monviso e alcune vette lombarde.

Il paese di Spigno Monferrato

Un altro punto perfetto per ammirare le fioriture di lavanda è Spigno Monferrato, nella zona più a Sud della provincia di Alessandria, al confine con la Liguria. Il suo centro storico è ricco di palazzi nobiliari, portali in arenaria scolpita, vie e stradine che mostrano la ricchezza di questo piccolo borgo. Tutto il territorio è cosparso di antiche chiesette e piccole pievi campestri, come la cappella medievale della Madonna della Neve a Turpino o la chiesina Madonna del Casato, posta lungo la strada verso Merana, al cui interno sono custoditi importanti affreschi tardogotici del Maestro di Roccaverano (1480 circa), uno dei più completi esempi di pittura gotico-provenzale dell’alessandrino. Spigno è il luogo perfetto per approfondire la conoscenza della lavanda: qui si trova la cooperativa Agronatura, dove si trasformano erbe officinali e si coordina la trasformazione di tutta la lavanda della provincia conferita dai soci produttori.

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@Gianluca Grassano
Un campo di lavanda del Monferrato, come in Provenza

Questa azienda, infatti, nasce nel 1986 per mettere a sistema la produzione di colture alternative per gli abitanti creando reddito in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e coltiva piante officinali seguendo i metodi dell’agricoltura biologica e biodinamica. Grazie ai macchinari della cooperativa si può provvedere alla raccolta della lavanda, ai vari servizi e alla sua distillazione per creare olii essenziali (in gran parte esportati persino in Francia) e acque profumate per cosmesi e aromaterapia. La cooperativa organizza visite su prenotazione e ha uno spaccio per l’acquisto degli olii essenziali e delle acque profumate.

Il borgo di Cuccaro Monferrato

Poco più di 300 abitanti, Cuccaro Monferrato, sempre in provincia di Alessandria, è legato a doppia mandata al vicino Lu: a collegarli, una bellissima strada panoramica dalla quale ammirare tutta la bellezza del paesaggio collinare e dei borghi vicini. E, naturalmente, dei campi di lavanda. Il punto più bello per una foto a tema è la Big Bench (o Panchina Gigante) n. 99, da dove ammirare i dintorni da una posizione soprelevata (magari all’ora del tramonto), che non a caso è proprio color lavanda.

Il borgo di Lu

Anche Lu ospita una Panchina Gigante panoramica, dagli sgargianti colori, dove al lilla si unisce il giallo. Questo piccolo borgo, con i suoi vicoletti, le antiche chiese e gli edifici storici che portano fino alla parte alta del paese (dove si trova il Gerbido della Torre Civica, circondato da un bel parco), è una vera bellezza da visitare.

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Una Panchina Gigante nel Monferrato

Il Comune di Quargnento

Quargnento è una tappa assolutamente imperdibile per chi vuole immergersi nel mondo della lavanda: qui si trova il campo a perdita d’occhio dell’azienda “La lavanda di Lu” di Sergio Amadori. Lo si raggiunge imboccando la strada che parte a sinistra rispetto all’imbocco della strada interna Lu-Cuccaro, verso Quargnento, tenendo sempre la sinistra e attraversando campi di grano e noccioleti, fino all’inconfondibile distesa di viola presidiata anche da un gazebo di vendita di prodotti derivati dalla lavanda, come oli essenziali e sacchetti aromatici per biancheria. La lavanda qui viene trasformata in olio essenziale (per ottenere una boccetta da dieci millilitri di olio essenziale occorrono circa due chili di lavanda, pari a cinque metri quadrati di coltura) con estrazione in corrente di vapore e in parte fatta essiccare, raccolta in mazzetti per poi essere sgranata manualmente e racchiusa in sacchetti confezionati artigianalmente con tessuti per meglio esaltarne la profumazione. Da vedere, in città, la Basilica minore di San Dalmazio, unica basilica della diocesi di Alessandria che custodisce bellissimi affreschi opera del pittore Vincenzo Boniforti.

Il borgo di Giarole

A metà strada tra Valenza e Casale Monferrato c’è il borgo di Giarole, che ospita uno dei più bei castelli della provincia, il Castello Sannazzaro costruito nel 1200 dai conti Sannazzaro Natta e oggi bed and breakfast e dimora storica visitabile, grazie all’accoglienza di Giose e Letizia Sannazzaro. A poche centinaia di metri, l’azienda agricola Pavese Andrea ha inserito tra le sue coltivazioni, proprio in zona confinante con il comune di Pomaro, alcuni campi di lavanda biologica, che si snodano tra il torrente Grana, le colline e la valle. Una passeggiata piacevolissima nel blu profumato, partendo dalla strada che costeggia il vecchio camposanto del paese e che dà anche modo di incappare nella deliziosa pieve di San Pietro, proprio accanto al campo di due ettari circa.

Il borgo di Viguzzolo

Ci si sposta nella parte più orientale della provincia di Alessandria, sui dolci colli tortonesi, famosi per il vino Timorasso, la coltivazione della frutta, le strade dei campionissimi, e per i bellissimi borghi fuori dal tempo. Uno di questi è Viguzzolo, borgo che profuma di lavanda grazie ai campi della tenuta di Giancarlo Nossa, giardiniere appassionato, che qui, dal 2007, coltiva fragole e gli scenografici fiori viola. Una volta raccolta, la lavanda viene portata alla cooperativa Agronatura di Spigno per il processo di trasformazione. Da non perdere a Virguzzolo è certamente la pieve di Santa Maria, edificata intorno all’anno Mille sui resti di una antica chiesa e custode, al suo interno, di un commovente crocifisso ligneo realizzato in legno di fico, a grandezza umana e montato su di una croce alta tre metri.

La pieve di Santa Maria a Viguzzolo
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La pieve di Santa Maria a Viguzzolo

Il borgo di Merana

La piccolissima Merana, con la sua chiesa parrocchiale circondata dal verde dei prati, è uno di quei luoghi che permette di tornare indietro nel tempo, concedendosi qualche ora in modalità slow. Lo dimostra anche la filosofia dell’Agriturismo Verdita, che intorno alla lavanda ha costruito un’intera proposta turistica. Le finestre delle sue quattro camere che hanno i nomi di piante e fiori, tra cui ovviamente la lavanda, si aprono sulla splendida campagna circostante, fatta di prati fioriti, colline, boschi, vigneti e noccioleti. Ma soprattutto, l’agriturismo offre la meravigliosa esperienza di dormire o semplicemente di rilassarsi in una delle “starsbox”, romantiche capanne di legno in mezzo ai campi di lavanda, che permettono di godere a pieno dell’immersione nella natura, senza filtri o mediazioni.

In Val Borbera – Albera Ligure (Frazione Vendersi)

La Val Borbera, incastonata tra quattro regioni, è un luogo incantevole e incontaminato dalla straordinaria bellezza naturalistica. Partendo da Pertuso con le scenografiche strette, una gola fluviale di straordinario valore naturalistico del torrente Borbera, un canyon tra le pareti scoscese e le acque smeraldo con colazione nell’area attrezzata di Boscopiano. Si arriva verso Vendersi, una frazione di Albera Ligure, il paese degli spaventapasseri. In questo villaggio, grazie all’opera ingegnosa di alcune abitanti, sono comparsi questi manichini realizzati con materiali e accessori di riciclo che hanno reso l’atmosfera gioiosa e magica. Ci sono più di 70 spaventapasseri dislocati nel borgo e ognuno di loro ha un nome e una storia ispirata proprio dalle persone che una volta lo abitavano. In cima al paese un profumatissimo campo di lavanda reso ancora più affascinante dal contesto naturalistico in cui è inserito accoglie i visitatori.