E se il viaggio e la scoperta non iniziassero una volta arrivati, ma anche durante il percorso? Quando si parte, qualsiasi sia la destinazione, lo si fa con un bagaglio prezioso sulle spalle composto da voglia di fare nuove esperienze, sete di conoscenza, desiderio di esplorare e bisogno di relax e di staccare dal tutto.
Immaginiamoci di essere in aeroporto, in attesa e, nel mentre, di lasciarsi affascinare dalla magnificenza dell’arte, quella che ha superato il tempo ed è arrivata sino a noi come testimonianza preziosa di bellezza, cultura e sapienza.
Può succedere a Fiumicino, Roma, che si è trasformato in un museo per le tante persone che vi transitano e che possono vedere per la prima volta un’opera d’arte che è stata attribuita a Giotto. Tutto quello che c’è da sapere.
L’aeroporto italiano che si è trasformato in un museo
Sarà lì, nel terminal 1 dell’aeroporto Fiumicino di Roma. Stiamo parlando della bellissima opera d’arte che è stata attribuita a Giotto e che per i prossimi mesi terrà compagnia ai viaggiatori. Non importa che siano in partenza o in arrivo, non importa neppure la loro destinazione, che potrà essere nazionale, in qualche luogo europeo oppure intercontinentale. Perché le tre vetrate datate 1310, e che pare siano state realizzate dalla mano di Giotto, saranno sempre lì, per trasformare lo scalo in un museo per tutti e per poter essere ammirate per la prima volta.
L’opera è stata resa nota al termine della cerimonia organizzata per celebrare il 50esimo anniversario di Aeroporti di Roma ed è stata messa a disposizione in prestito dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, che si occupa di tutelare, valorizzare, conservare e restaurare il patrimonio artistico nazionale.
La location da raggiungere è il Terminal 1 dove ci si può far ammaliare dalle tre vetrate sulle quali è possibile ammirare il profeta Aronne e due diaconi. Sembra che inizialmente si trovassero nella Basilica di Santa Croce a Firenze e che possano essere datate 1310 circa, normalmente vengono custoditi proprio nel Museo dell’Opera di Santa Croce di Firenze.
L’aeroporto aveva già ospitato un’altra opera celebre
Se oggi sono i frammenti di vetro riconducibili a Giotto, precedentemente un’altra opera d’arte aveva accolto i viaggiatori. Era il Salvator Mundi del Bernini, rimasta nello scalo da aprile fino al primo di settembre 2023 e, numeri alla mano, pare siano stati 6 milioni di viaggiatori a poterla ammirare.
Finestre sull’Arte riporta una dichiarazione in merito del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “È un motivo d’onore vedere associato l’evento dei 50 anni di Aeroporti di Roma alle opere del fondo edifici di culto sotto la cura del ministero dell’Interno. Per noi sono iniziative importanti, è la seconda che facciamo. Prima delle opere svelate oggi abbiamo avuto l’esposizione del Salvator Mundi di Bernini. L’aeroporto di Fiumicino è una delle principali porte d’ ingresso nel Paese e nell’Europa, un punto di eccellenza del sistema aeroportuale internazionale, e il fondo edifici di culto raccoglie un patrimonio immenso di opere artistiche, architettoniche e monumentali. Abbiamo 840 chiese con tanti beni contenute al loro interno. È un modo per attivare un programma che prevede di fare tanto per portare la gente verso le opere d’arte e portare le opere d’arte verso la gente”.
E quindi partire (o tornare) può essere anche un’ottima occasione per ammirare la bellezza di questa opera antica, rappresentativa dell’enorme patrimonio culturale e storico del nostro paese.