Caronte, il caldo record in Italia non ferma i turisti

L'ultima volta che l'Italia si è trovata nella morsa di un caldo simile era stato il 2003

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Redazione

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L’anticiclone Caronte che da qualche giorno infiamma l’Italia (e le previsioni meteo sono che diventerà ancora più potente) e che ha fatto toccare ad alcune località del Centro-Sud temperature fino a 42°C (come a Roma) e addirittura picchi che sfiorano i 47°C nelle zone interne delle nostre isole, non ferma i turisti – specie stranieri – che affollano le nostre città d’arte e le nostre coste.

Temperature record in Italia

Di giorno e all’ombra si toccano i 39°C sia nella Pianura Padana, come a Bologna, Ferrara, Rovigo, Mantova, Alessandria e Pavia, sia nel Centro Italia, come a Firenze e in Umbria. Nel Lazio, Roma e a Viterbo, si arriva anche a 43 gradi. Nella Capitale era dal 1984 che non si arrivava a queste temperature.

Ma il caldo più intenso interessa la Puglia e le isole maggiori, con picchi fino a 45°C a Foggia, fino a 46 gradi a Siracusa, Agrigento e Catenanuova, vicino a Enna, in Sicilia, che è risultata essere la città più calda d’Europa, e fino a 47°C nelle zone interne meridionali della Sardegna, come il Comune di Decimomannu, in provincia di Cagliari, inserito nella lista delle città italiana con record di afa.

Le città da bollino rosso sono Bologna (39°C), Firenze (38°C), Napoli e Palermo (37°C), Milano (36°C), Venezia (35°C).

Dal Monte Rosa ai boschi del trapanese, l’ondata di calore portata da Caronte ancora non ha terminato di traghettare l’Italia attraverso le fiamme di un luglio rovente. L’ultima volta che l’Italia si è trovata nella morsa di un caldo simile era stato il 2003. Quell’estate è passata alla storia per essere stata la più calda, anche se quella del 2012 l’ha superata per numero di onde di calore, otto contro le sette del 2003.

Il ministero della Salute raccomanda di non uscire nelle ore più calde, ma per chi desidera visitare monumenti, musei e luoghi con orari di apertura e chiusura non ci sono alternative.

I meteorologi hanno battezzato quest’ondata di caldo “hot storm“, una tempesta calda. Il Times ha definito la nostra Capitale “Infernal City’’ (non serve la traduzione). E dire che non siamo gli unici a dover sopportare temperature fuori norma.

Il punto più caldo del mondo

Negli Stati Uniti, per esempio, la colonnina di mercurio ha toccato cifre ben più alte. Nella Death Valley, l’area desertica tra California e Nevada, hanno toccato il record storico di 56°C. Eppure, migliaia di turisti sono venuti nel bel mezzo del deserto per scattarsi selfie e foto-ricordo proprio davanti al termometro del Visitor Center di Furnace Creek (il “torrente della fornace”), il punto più basso del Nord America che si trova al centro della Valle della Morte.

Ancor più turisti in arrivo

In Italia, per il periodo estivo, sono attesi enormi flussi turistici. A snocciolare i dati è Vamonos Vacanze, che ha potuto stimare in 4,8 milioni gli arrivi di quest’estate. Il primo mercato di provenienza in termini di passeggeri aerei è rappresentato dagli Stati Uniti, che costituiscono il 26% del totale estero previsto nel trimestre estivo. Ma sul podio vi sono anche la Francia con il 6% e la Spagna con il 5%. E tra i viaggiatori provenienti da oltreoceano vi sono anche l’Australia ed il Canada, entrambi al 4%, il Brasile al 3% e la Corea del Sud e l’Argentina, entrambe al 2%, con abitudini di viaggio molto diverse tra loro, soprattutto per ciò che riguarda la durata.

“Mai più in Italia d’estate”

Quelli che avevano prenotato sono arrivati o stanno arrivando, ma non è detto che torneranno i prossimi anni, se il clima continuerà a essere così poco clemente. Secondo uno studio della European Travel Commission, infatti, le ondate di calore sempre più frequenti e intense favoriranno le mete dell’Europa del Nord d’estate e un anticipo dei viaggi degli stanieri in Italia alla primavera-autunno.