Dove è stata girata L’arte della gioia di Valeria Golino

Dalla Sicilia alla provincia di Roma: dove sono state ambientate le riprese della serie tv "L’arte della gioia", tratta dal romanzo di Goliarda Sapienza

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Redazione

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Dopo il debutto in anteprima mondiale alla 77ª edizione del Festival di Cannes, è sbarcato al cinema “L’arte della gioia”, la serie tv tratta dall’omonimo romanzo di Goliarda Sapienza, diretta da Valeria Golino. Prenderà vita quindi sul grande e piccolo schermo la storia drammatica e avventurosa di una giovane donna, vitale e ‘scomoda’, nata in una casa povera della Sicilia del 1900. Ed è proprio questa regione con le sue città e luoghi simbolo a fare da sfondo alle vicende della protagonista, tenendola per mano nella sua ricerca della felicità. Scopriamo tutte le location.

“L’arte della gioia”, la serie tv di Valeria Golino

La trama ruota attorno alla vita di Modesta, nata in una casa povera, la quale è fin da giovanissima consapevole di essere destinata a una vita che va oltre i confini del suo villaggio. Ancora ragazzina viene mandata in un convento e successivamente in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e alla sua intelligenza, seducendo uomini e donne, riesce a diventare un’aristocratica. Animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e libertà, Modesta è una donna in grado di scombinare ogni regola del gioco pur di conquistare il suo diritto al piacere e alla gioia, sfidando la cultura patriarcale e oppressiva in cui vive.

Come il romanzo, la serie esplora la crescita e l’evoluzione della protagonista, dall’infanzia all’età matura, attraversando fondamentali anni di storia della Sicilia dell’inizio del Novecento. In attesa di poterla vedere sul piccolo schermo, la serie tv sarà al cinema in due parti (la prima nelle sale dal 30 maggio, la seconda dal 13 giugno).

Il progetto, tratto e adattato dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza, è prodotto da Sky Studios e da Viola Prestieri per HT Film. Nel cast de “L’arte della gioia”, Tecla Insolia nei panni della giovanissima Modesta, Jasmine Trinca nel ruolo della madre superiora del convento, Alma Noce in quello di Beatrice, la più giovane della famiglia Brandiforti, guidata dalla principessa Gaia, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, Guido Caprino è Carmine, l’uomo che gestisce le terre della villa, Giovanni Bagnasco  interpreta Ippolito, figlio di Gaia e unico vero erede della dinasti Brandiforti, mentre Giuseppe Spata è l’autista Rocco.

Le location de “L’arte della gioia”

Le riprese della serie tv “L’arte della gioia” hanno toccato alcuni luoghi simbolo di Catania. Tra questi, piazza Duomo, su cui convergono via Etnea, via Vittorio Emanuele e via Garibaldi, i tre assi viari del centro storico. Qui si affacciano alcuni dei monumenti più importanti della città, come il Palazzo degli Elefanti, in cui ha sede il Municipio, la fontana dell’Amenano, Palazzo dei Chierici, collegato al Duomo da un passaggio che corre sulla Porta Uzeda, la splendida Cattedrale di Sant’Agata. Al centro svetta la celebre fontana dell’Elefante, costruita dall’architetto Gian Battista Vaccarini nel Settecento.

Altri siti di grande impatto evocativo dove sono state ambientate le scene catanesi, sono piazza Asmundo, via San Benedetto, via dei Crociferi e la vicina via Alessi, con la sua iconica scalinata, queste ultime due trasformate in un grande mercato all’aperto. Il basolato nero della via delle chiese barocche è stato reso ancor più nero dalla terra lavica sparsa sul selciato dagli addetti alla produzione. Protagoniste delle riprese a Catania anche piazza Dante e il cortile del Palazzo Sangiuliano, situato di fronte al Palazzo Centrale dell’Università.

Catania non è stata l’unica città siciliana a fare da sfondo alle scene de “L’arte della gioia”. Il set si è spostato infatti anche a Cefalù, in via Vittorio Emanuele, nei pressi del Lavatoio Medievale; a Bagheria, presso Villa Valguarnera, Villa Trabia, Villa Spedalotto e Villa Palagonia; a Corleone, in un ex convento. Alcune scene sono state inoltre girate vicino a Roma: a Villa Parisi a Frascati e al Castello Orsini-Odescalchi, noto anche come Castello di Bracciano, dove è stato ricreato l’interno del convento.