Tropea, la piccola Atene della Calabria

Alla scoperta dei preziosi tesori storici e culturali di Tropea, la 'piccola Atene della Calabria' che regala un viaggio indietro nel tempo

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Redazione

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Conosciuta per le spiagge e le grotte che fanno parte della Costa degli Dei e per le acque cristalline del Tirreno, Tropea è soprannominata “la piccola Atene della Calabria”. Per capire il motivo per il quale due secoli fa il conte di Narbonne, esule della Rivoluzione francese, si innamorò della cittadina calabrese e la paragonò alla città simbolo della cultura ellenica, dobbiamo salire verso il centro storico dove troviamo i segni del passato di questa città, crocevia di popoli del Mediterraneo e ricca di tradizioni locali.

Città di filosofi, musicisti e artisti, è meta ambita anche per le innumerevoli iniziative che hanno arricchito i percorsi turistici di Tropea che sta riscoprendo le bellezze lasciate dai tempi della Magna Grecia e dai popoli che qui sono stati accolti e hanno trovato un luogo di incontro e convergenza piuttosto che una terra di conquista.

Tropea, tra mito e storia

Le origini di Tropea risalirebbero a circa 500 anni prima della nascita della città di Roma, quando il suo nome era Portercole. La leggenda vuole, infatti, che la cittadina sia stata fondata da Ercole, di ritorno dai suoi viaggi oppure arrivato qui per liberare la regione dall’invasione dei giganti.

Fonti storiche attribuiscono, invece, la fondazione della città a Scipione l’Africano, approdato su queste coste dopo aver vinto le battaglie contro Cartagine nel 209 a.C. Avrebbe ordinato di chiamarla Tropea, dal nome latino di ‘Trofeo’, per rendere omaggio agli Dei per averlo protetto. Altri studiosi, invece, ritengono che Tropea derivi da ‘Tropis’, ossia “Carena di Nave”, poiché la formazione rocciosa del borgo avrebbe costituito per i marinai un porto naturale dove attraccare le loro imbarcazioni.

Grazie alla sua privilegiata posizione geografica, la cittadina ricoprì un ruolo importante durante il dominio dei Normanni, che lasciarono tracce molto importanti sul piano culturale e architettonico, tra cui le cinte murarie, i ponti levatoi, le tre torri e il famoso Bastione delle munizioni.

Cosa vedere a Tropea, città della cultura

La piccola Atene della Calabria, città aperta ai flussi commerciali del Mediterraneo, si è distinta per un’attività molto più intensa del resto del territorio ed è stata caratterizzata dagli influssi culturali di un vasto patriziato e di un clero colto attraverso l’Accademia degli Affaticati e i Gesuiti. Ancora oggi Tropea conserva dei tesori dall’inestimabile valore culturale.

Centro storico

Il piccolo centro storico si affaccia da un’altura tra i 50 e i 61 metri sul livello del mare. Qui possiamo ammirare la splendida vista sulla costa e sullo scoglio di Santa Maria dell’Isola e poi spostarci tra le stradine interne. Un tempo questo abitato era protetto da un lato dalla rupe e dall’altro da una cita muraria e da un castello che è stato poi abbattuto.

Durante l’abbattimento del castello sono stati ritrovati i resti di tombe risalenti al V secolo con epigrafi paleocristiane e con elementi stilistici che richiamano la tradizione nordafricana, testimonianza della vivacità culturale e delle intense comunicazioni marittime della città. Ancora oggi il patrimonio epigrafico di Tropea è il più grande di tutta la Calabria.

Avventurandosi tra le stradine del centro storico, si possono ammirare i palazzi nobiliari costruiti tra il ‘700 e l’800, molti dei quali hanno all’esterno ancora lo stemma della famiglia. Cuore del centro è Largo Ercole, con la sua splendida piazza, da cui si raggiunge Palazzo Toraldo, che ospita una collezione di reperti archeologici. Sulle pittoresche stradine e piazze si affacciano anche affascinanti chiese antiche, come la Concattedrale di Maria Santissima di Romania, principale luogo di culto di Tropea, costruita dal popolo normanno nel XII secolo e diventata scrigno di miracoli e leggende.

Una passeggiata nel centro storico di quello che è stato eletto Borgo dei Borghi 2021 permette, infine, di perdersi nel susseguirsi di botteghe di artigiani, negozi dove fare shopping o acquistare souvenir e prodotti tipici, ristoranti e locali dove gustare la rinomata cucina calabrese.

Museo Diocesano

Il Museo Diocesano di Tropea si trova nell’antico Episcopio e fa parte del grande isolato che comprende la Cattedrale e il Seminario Vescovile. Qui veniamo accolti da 5 statue marmoree tra le quali quelle di San Pietro e Paolo provenienti dalla Cattedrale. All’interno troviamo una ricca collezione di reperti che raccontano la storia della Diocesi e opere d’arte che il patriziato locale aveva commissionato alle più importanti botteghe del meridione, soprattutto a quelle napoletane e messinesi. Oggi il Museo Diocesano è diventato un museo aperto che durante tutto l’anno ospita iniziative culturali di vario tipo ed è diventato un punto di riferimento del territorio.

Santuario di Santa Maria dell’Isola

Il simbolo inconfondibile di Tropea è il grande scoglio sul quale si erge il Santuario di Santa Maria dell’Isola. Luogo dalla bellezza unica, immerso nella lussureggiante vegetazione mediterranea, è al centro di storie e leggende. Si narra infatti che qui venne portata una statua della Vergine proveniente dall’Oriente, ma che a causa delle eccessive dimensioni il sindaco e il vescovo ordinarono che venissero tagliate le gambe. Però nel momento in cui il falegname posò la sega sulle gambe, le sue braccia si paralizzarono e il sindaco e il vescovo di allora morirono all’istante. Nei giorni seguenti la Madonna iniziò a fare miracoli, ma della statua si persero le tracce. Tra misteri e paesaggi mozzafiato, il Santuario di Santa Maria dell’Isola conserva ancora oggi il suo grande fascino.

Il Museo del Mare

Il MUBAT (Museo del Mare di Tropea) si trova nel complesso conventuale delle Clarisse e custodisce il patrimonio paleontologico e biologico del Tirreno centro-calabrese e del promontorio del Poro. Gli strati geologici su cui il tratto di costa e le colline dell’interno insistono, rappresentano infatti vere e proprie miniere fossilifere del periodo miocenico: un unicum a livello regionale, che per la sua varietà è stato studiato dai più importanti paleontologi provenienti da università di tutto il mondo.

Cosa mangiare a Tropea, il patrimonio gastronomico

Tutti conosciamo la cipolla IGP di Tropea, simbolo gastronomico di questo territorio, Oro Rosso della Calabria. Ma questo squisito prodotto del territorio non è l’unico alimento riconducibile alla dieta mediterranea che possiamo trovare nel borgo lambito da acque cristalline. La ‘nduja di Spilinga, il pecorino del Monte Poro, e ancora l’olio, le olive, il peperoncino, gli agrumi, il pesce azzurro sono altri importanti elementi che arricchiscono l’offerta gastronomica di Tropea.

La dieta mediterranea è stata riconosciuta come Patrimonio immateriale dall’Unesco e proprio quella calabrese viene considerata a livello internazionale come punto di riferimento italiano.

E poi ci sono le spiagge da sogno

Tropea è da sempre una delle destinazioni estive più gettonate d’Italia, grazie al suo mare cristallino e alle sue splendide spiagge di sabbia bianca. Tra le più frequentate e imperdibili c’è la spiaggia della Rotonda, che si apre a ridosso di una rupe a strapiombo sul mare, offrendo un panorama mozzafiato. ‘A Linguata è, invece, una delle più vaste spiagge di Tropea, particolarmente amata dai giovani.

Altrettanto imperdibili, la spiaggia Marina dell’Isola, vicino all’Isola Bella, e quella del Convento, un vero sogno per gli amanti delle immersioni subacquee. Se invece desiderate un angolo più tranquillo, la spiaggia del Cannone è un piccolo paradiso nascosto tra il porto turistico e lo scoglio di San Lorenzo. Infine, chi non vuole perdersi l’emozione di tuffarsi in un mare dalle sfumature mozzafiato o fare immersioni subacquee indimenticabili, deve recarsi alla grotta del Palombaro, con le sue acque limpide e la spiaggia di sabbia bianca e finissima, raggiungibile solo costeggiando lo scoglio del Santuario.