La Valle del Gran San Bernardo, scrigno di emozioni alpine

La Valle del Gran San Bernardo è un viaggio tra storia, natura e tradizioni alpine, tra borghi medievali, leggende e panorami da fiaba

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

Content writer & Travel Expert

Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.

Pubblicato: 16 Marzo 2025 13:00

Tra le pieghe delle Alpi, la Valle del Gran San Bernardo si svela come una terra di passaggio e di scoperta, una cerniera tra l’Italia e il resto d’Europa.

Amena vallata valdostana, custodisce da millenni le orme di viandanti, pellegrini e conquistatori, incastonata lungo la storica Via Francigena, dove il cammino diviene un rituale, il passo cadenzato dei pellegrini carichi di zaini si confonde con il respiro delle montagne, mentre la strada sale verso il Colle del Gran San Bernardo, valico che racconta la storia stessa dei popoli.

Non soltanto: si tratta di una via che nei secoli ha rivestito un ruolo fondamentale per commerci, eserciti e civiltà. Già i Romani la utilizzavano per connettere la penisola alle terre transalpine, e ancor prima le antiche popolazioni preistoriche avevano tracciato il loro passaggio tra questi monti.

Ancora, Napoleone Bonaparte scelse proprio il Colle del Gran San Bernardo per condurre il suo esercito di 40.000 uomini in Italia, un episodio che riecheggia ancora oggi nei racconti popolari e nelle celebrazioni locali. L’essenza del passato rivive nei borghi medievali, come Etroubles, e nelle tradizioni che evocano le imprese napoleoniche, come il Carnevale della “Coumba Freida”, quando i costumi delle landzette rievocano le divise dei soldati.

Ma la Valle del Gran San Bernardo non è solo storia. È un paradiso per chi ama la montagna, laddove il trekking consente di lasciarsi sorprendere dalla bellezza dei panorami, e il gusto si fa autentico nei sapori intensi della Fontina DOP e del Jambon de Bosses, prodotti simbolo di una terra da conoscere e amare.

Dove si trova

La Valle del Gran San Bernardo, o Vallée du Grand-Saint-Bernard in francese, si snoda come un nastro montano dalla conca di Aosta fino al Colle omonimo, a 2.475 metri d’altitudine, storico passaggio che collega l’Italia alla Svizzera.

Ad accompagnare il viaggio nella valle è il fiume Artanavaz, che serpeggia tra comuni dal fascino alpino come Gignod, Etroubles, Saint-Oyen e Saint-Rhémy-en-Bosses. Il paesaggio si eleva fino a cime imponenti come il Monte Vélan (3.731 metri) e il Grand Golliat (3.238 metri), sentinelle di pietra che vegliano sulla valle con la loro presenza maestosa.

Cosa vedere nella Valle del Gran San Bernardo

Favoloso borgo di Saint Rhemy en Bosses
Fonte: iStock
Vista idilliaca del bellissimo villaggio di Saint Rhemy en Bosses

Il Colle del Gran San Bernardo

Punto d’arrivo e di partenza, il Colle del Gran San Bernardo è il cuore pulsante della valle. A 2.475 metri, il simbolico passo alpino è un luogo sospeso tra cielo e terra, un panorama idilliaco in cui il lago dalle limpide acque riflette il profilo delle vette tutt’intorno.

Durante i mesi invernali, il colle si chiude in un abbraccio gelido, con temperature che sfiorano i -40°C e la neve che rende il passaggio inaccessibile. Ma in estate, la strada si riapre e il valico diventa una meta da non perdere.

Da ammirare anche l’antico Ospizio, fondato da San Bernardo nell’XI secolo per accogliere i viandanti e proteggerli dalle insidie della montagna. È proprio tra queste mura che nacque la leggenda dei cani San Bernardo, allevati dai monaci per soccorrere i viaggiatori dispersi tra le nevi.

Oggi il Museo del Cane San Bernardo ne racconta la storia affascinante, e in estate è possibile passeggiare in compagnia di questi giganti dal cuore tenero.

Etroubles

Adagiato tra le montagne, il borgo medievale di Etroubles è un luogo in cui il passato si fonde con l’arte. Con appena 500 abitanti, fa parte dei Borghi più belli d’Italia e ospita il primo museo a cielo aperto della Valle d’Aosta. Le strade acciottolate diventano una galleria d’arte in cui murales e sculture dialogano con l’antica architettura alpina ed evocano le storie di pellegrini e viaggiatori della Via Francigena.

Un viaggio ad Etroubles è anche un viaggio nei sapori di montagna: la latteria turnaria, risalente al 1853, racconta con gli strumenti d’epoca il profondo legame con la lavorazione del latte, da cui nascono prelibatezze come la Fontina e il séras.

Saint-Rhémy-En-Bosses

Ultimo avamposto prima del Colle del Gran San Bernardo, Saint-Rhémy-En-Bosses è un piccolo gioiello tra storia e natura. Nel passato era una mansio romana, un luogo di sosta strategico per i viaggiatori che attraversavano le Alpi. Oggi il borgo conserva il fascino di un tempo, con le case in pietra e il castello di Bosses, costruito nel 1095 e ancora testimone di secoli di vicende.

Ma Saint-Rhémy è anche il regno del gusto: il prosciutto Jambon de Bosses DOP è una delle eccellenze gastronomiche della regione, stagionato a oltre 1.600 metri per un sapore unico e inconfondibile.

Per chi ama camminare, la Fonte di Citrin rappresenta una sosta rigenerante, con le acque ferruginose conosciute fin dall’antichità.

Cosa fare in ogni stagione

Gran San Bernardo in inverno
Fonte: iStock
Inverno al Gran San Bernardo

Estate tra trekking e alpinismo

L’estate nella Valle del Gran San Bernardo è un inno alla natura. I sentieri si snodano tra boschi e vette, con percorsi per ogni livello di esperienza: dall’Alta Via n.1 ai tour transfrontalieri, fino alle escursioni verso i laghi alpini e i rifugi d’alta quota.

Per gli amanti della roccia, la parete di Ollomont e la sua palestra artificiale sono una miniera di sfide entusiasmanti. Chi cerca il relax può invece optare per il golf a Gignod o per una giornata di pesca nelle trasparenti acque del lago di Place Moulin.

Inverno tra sci e avventura sulla neve

D’inverno la valle si trasforma in un paesaggio da cartolina, con comprensori sciistici come Crévacol e Ollomont, ideali per chi vuole godere delle piste lontano dalle folle.

A Saint-Oyen, il parco giochi sulla neve è perfetto per divertirsi con slitte e gommoni. Ancora, per gli appassionati di fondo, la pista che collega Etroubles a Saint-Rhémy-en-Bosses regala un’esperienza immersa nella natura, mentre gli itinerari per ciaspole e sci alpinismo conducono a vette spettacolari come la Col Serena.

Storia e tradizioni della valle

Il Carnevale della Coumba Freida è una coinvolgente celebrazione che affonda le radici nel passaggio delle truppe napoleoniche del 1800. Le maschere, le landzette, indossano costumi variopinti ispirati alle uniformi dei soldati francesi, arricchiti da dettagli ricamati a mano, campanelli e crini di cavallo. Tali elementi non sono solo decorativi, ma simbolici: servono a scacciare gli spiriti maligni dell’inverno, in una danza che mescola storia e superstizione.

La Désalpe des Barrys segna invece un momento emozionante della vita alpina: il ritorno dei cani San Bernardo dall’alpeggio. Cani splendidi, allevati nell’Ospizio del Colle del Gran San Bernardo, vengono celebrati in una cerimonia che anticipa l’inverno, un tributo alla loro importanza nel soccorso e nell’accompagnamento dei viandanti tra le montagne.

Infine, la Bataille des Reines è una manifestazione che incarna la cultura pastorale della Valle d’Aosta. Le vacche regine, le “reines”, si sfidano in combattimenti rituali, senza violenza, per determinare la gerarchia nel branco. È una tradizione secolare che rende omaggio alla resistenza e alla forza alpina, un momento di aggregazione che richiama spettatori da tutta la regione.