Monastero benedettino dell’anno mille, covo di pirati e poi borgo di pescatori.
Oggi l’abbazia di San Fruttuoso è un gioiello incastonato tra terra e boschi del monte di Portofino.
Se è vero che la bellezza salverà il mondo, questo piccolo paradiso terrestre non può che confermarlo. Costeggiando il parco naturale che da Camogli giunge a Portofino, non si possono non sgranare gli occhi: l’abbazia appare incastonata, in tutta la sua bellezza, all’interno di un’insenatura, quasi come fosse la naturale estensione del paesaggio.
Del resto, non è un caso che la sua fondazione sia dovuta a un sogno. La tradizione racconta che fu proprio il martire Fruttuoso a scegliere la baia, suggerendola, durante il sonno, a Prospero, vescovo di Tarragona che in fuga dalla Spagna, era alla ricerca di un luogo dove conservare le reliquie del Santo.
La sua posizione quasi inaccessibile e la presenza di una sorgente d’acqua dolce, hanno reso favorevole le condizioni per fondare una chiesa nel VIII secolo d.C.
Due secoli dopo, la struttura venne modificata e fu istituita l’Abbazia. Nel 1983 la famiglia Doria, che ne cambiò in parte l’assetto con l’aggiunta del loggiato, la donò al FAI.
Da quel momento in poi, incessantemente, la fondazione ha lavorato per la rinascita del complesso nascosto e protetto dalle coste liguri; nel 2017 si sono conclusi gli ultimi restauri che hanno portato in auge la fonte sorgiva su cui venne costruita la torre.
La storia di San Fruttuoso è intensa e autentica, proprio come la struttura stessa: nato come monastero benedettino, successivamente il complesso divenne un covo di pirati per poi trasformarsi nell’umile abitazione di pescatori e infine diventare proprietà dei principi Doria.
Si tratta di un luogo unico, affacciato sulla splendida baia di Portofino, posto ideale per chi cerca una fuga dal mondo tra sogno e storia.
L’architettura dell’Abbazia è caratterizzata dallo stile romanico tipicamente ligure: marmo bianco e ardesia delle vallate circostanti.
Il complesso, comprende il monastero con il suo chiostro e le tombe di Doria, la chiesa primitiva e quella parrocchiale. Sul posto è possibile ammirare anche i reperti archeologici storici e visitare il piccolo borgo.
L’abbazia di San Fruttuoso è il risultato idilliaco dell’incontro tra l’opera dell’uomo e quella della natura, la dimostrazione concreta che quando queste due forze convivono, nascondo delle vere e proprie opere d’arte eterne.