Napoli è una città che incanta, che rapisce il cuore e se ne tiene un pezzo così da costringerti a tornare, e farlo ancora. Perché la città del sole e del mare, della pizza e delle canzoni fa innamorare, e non lo fa solo per quelle vedute suggestive e romantiche del golfo dove si staglia imponente il Vesuvio o per lo straordinario Duomo di San Gennaro, neanche per il sontuoso Palazzo Reale e per lo splendido Maschio Angioino, anche se questi da soli basterebbero.
Napoli incanta per la sua anima autentica e sincera, generosa, e terribile, quella che si può toccare con mano quando si attraversano i vicoli e i vicarielli della città, tra i panni stesi e le case scarupate, tra le leggende, gli ospedali delle bambole e le botteghe artigianali. Quella che è raccontata nei muri degli edifici dei Quartieri Spagnoli, gli stessi in cui vive e rivive ancora oggi l’eterno Totò.
Ed è proprio tra queste vecchie stradine che oggi vi portiamo, tra i murales del capoluogo partenopeo, quelli che sono aumentati a dismisura per celebrare il 55esimo anniversario della scomparsa del principe Antonio De Curtis, in arte Totò, morto il 15 aprile del 1967.
Totò e gli altri sui muri di Napoli
A 55 anni dalla morte del principe Antonio De Curtis, un titolo questo che gli spetta di diritto per la nobiltà d’animo che ha sempre caratterizzato l’attore partenopeo, il ricordo è sempre più vivido, sempre più emozionante. Ed è celebrato proprio lì, nel quartiere simbolo della città, nel cuore pulsante di Napoli.
Tra i muri dei vicoli del capoluogo campano ci sono i murales che ritraggono Totò nelle vesti dei suoi personaggi iconici, ma non è solo. Insieme a lui anche i grandi colleghi come Nino Taranto e Peppino De Filippo che si mostrano ancora una volta insieme, per far ridere e sognare, per emozionare in quello che è diventato un museo a cielo aperto nella città di Napoli.
Una tappa obbligata questa, da aggiungere nell’itinerario di viaggio alla scoperta della città, delle sue tradizioni e della sua storia, che è raccontata anche attraverso i muri. Gli stessi muri che ora celebrano il grande ed eterno Totò.
Napoli e Totò: una storia d’amore senza fine
Quella tra la città partenopea e Totò è una storia d’amore destinata a non finire. È stato proprio lui che, con la sua arte, ha raccontato il volto più autentico di Napoli al mondo intero, i suoi difetti e i suoi pregi, i vizi e le virtù, quelli che echeggiano ancora oggi tra i vicoli e i vicarielli. E ora, il capoluogo campano, lo ringrazia così, con quei disegni murali che animano e colorano le strade di un quartiere in continua evoluzione e valorizzazione.
Il legame tra Napoli e Totò è sempre stato vivido nella città che ha dato i natali all’attore e paroliere campano. Lo dimostrano gli omaggi presenti nel Rione Sanità, il luogo in cui Totò è nato e cresciuto, lo stesso in cui si può avvistare la sua casa. Poi c’è il Vico Totò, la stradina di via Portacarrese a Montecalvario che a lui è stata dedicata, e ora ci sono i muri dei Quartieri Spagnoli, che proprio in occasione dell’anniversario dei 55 anni della sua scomparsa, hanno ospitato nuove e inedite opere di street art.
Impossibile non immortalare quelle immagini, impossibile non soddisfare la voglia di farsi un selfie proprio con il Principe de Curtis ritratto nelle sue espressioni più iconiche, quelle che abbiamo visto e rivisto nei film. Non ci sono solo le rappresentazioni dei suoi personaggi, ma anche veri e propri omaggi, come quella in cui l’attore compare su una carta da gioco del mazzo napoletano interpretando il simbolo ‘A Mat, il re di denari, che acquisisce nel gioco il valore più alto per far per un giocatore. E cosa meglio di questa carta poteva rappresentare l’eterno Totò?