La leggendaria Torre della Muda cantata da Dante

Il monumento è diventato famoso come “Torre della Fame” dopo essere stato lo scenario di uno dei più suggestivi e struggenti passi dell'Inferno di Dante

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Redazione

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Aggiornato: 27 Maggio 2025 20:05

C’è un luogo a Pisa che si intreccia con la Divina Commedia, l’opera immortale di Dante. È bellissima e la sua storia leggendaria.

È la Torre della Muda, il cui nome vero è Torre dei Gualandi, ma che è nota anche come Torre della Fame e che è stata successivamente incorporata nel palazzo dell’Orologio.

Quindi, se si programma una visita alla bellissima città di Pisa, passare di qui è d’obbligo per ricordare le vicende che l’hanno resa celebre. Infatti, è il luogo in cui nel 1289 è morto il Conte Ugolino Della Gherardesca in compagnia dei figli e nipoti, episodio narrato nell’Inferno di Dante. Benvenuti alla Torre della Muda: questa è la sua storia.

La storia della Torre della Muda e l’Inferno di Dante

Nella Divina Commedia, precisamente nel canto XXXIII dell’Inferno, Dante incontra un celebre personaggio della storia medievale pisana. Siamo nel nono cerchio, dove vengono puniti i traditori della patria e tra questi c’è il conte Ugolino della Gherardesca.

A quanto pare era stato accusato di tradimento e per questa ragione era stato rinchiuso da Ruggeri degli Ubaldini. Siamo nel marzo del 1829 quando viene imprigionato insieme ai figli e ai nipoti nella Torre della Muda, proprietà dei Gualandi, potente famiglia pisana ostile alla famiglia della Gherardesca. Era così chiamata perché in passato venivano qui rinchiuse le aquile allevate dal comune toscano durante il periodo della muta del piumaggio.

Nell’orario in cui avrebbero dovuto ricevere il pasto giornaliero, Ugolino sentì che la porta della torre veniva inchiodata, sigillandoli all’interno. L’arcivescovo aveva fatto sparire la chiave tra le acque dell’Arno, annullando ogni possibilità di salvezza per i prigionieri e lasciandoli morire di inedia.

Il monumento è diventato così famoso come “Torre della Fame”, proprio a causa della tragedia che Dante narra nella Divina Commedia, immaginando di ascoltare il racconto delle atroci sofferenze subite dal conte e dai suoi familiari. Secondo il poeta, i prigionieri, consumati dal digiuno, si spensero dopo una lunga agonia, ma prima di morire i figli di Ugolino lo pregarono di cibarsi delle loro carni, pronunciando la frase: Padre, assai ci fia men doglia se tu mangi di noi: tu ne vestisti queste misere carni, or tu le spoglia.

Torre della Fame, piazza dei Cavalieri a Pisa
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Un dettaglio della Torre della Fame in piazza dei Cavalieri a Pisa

Dove si trova la Torre della Fame

L’antica torre medievale di Pisa, città d’arte unica al mondo, si trova in quella che un tempo era nota come piazza delle Sette Vie, ora piazza dei Cavalieri, e fu inglobata nel Palazzo dell’Orologio, dove risiedeva il Capitano del popolo almeno dal 1357. In questo edificio attualmente vi ha sede la biblioteca della Scuola Normale Superiore.

E si tratta di uno dei tanti gioielli della città toscana che vale la pena scoprire: questa regione in Italia è ricca di meraviglie e ogni luogo ha storie e opere da raccontare, proprio come la Torre della Fame.

Si può entrare al suo interno previa prenotazione per ogni persona adulta, come viene spiegato sul sito della Scuola Normale di Pisa, e il gruppo verrà accompagnato dagli allevi dell’istituzione o dal personale.

È un’esperienza memorabile che si può vivere all’interno di molti degli edifici che si affacciano su piazza dei Cavalieri, in questo nello specifico non solo si scopre di più sulla morte del Conte Ugolino e dei suoi familiari, ma si può approfondire anche le vicende legate al palazzo. Oltre a questo, durante la visita si potrà conoscere la storia politica e artistica di questa importante piazza pisana.

Viene aperta il quarto venerdì del mese e la durata della visita dura 45 minuti.