Cosa fare a Lago Santo Modenese, legato alla leggenda di Romeo e Giulietta dell’Appennino

Avvolto da una leggenda romantica, questo lago immerso nel verde è uno dei più belli e romantici dell'Appennino Modenese

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Redazione

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Pubblicato: 11 Febbraio 2020 17:23Aggiornato: 6 Dicembre 2024 16:20

Uno splendore, un incanto, un luogo abbracciato dai monti e dal panorama mozzafiato: è questo Lago Santo Modenese, uno degli specchi d’acqua più belli dell’Appennino modenese in Emilia Romagna.

Sulle sue acque si riflettono i monti regalando un’immagine da cartolina allo sguardo, sulle sue sponde è possibile ritrovare la pace e rilassarsi, mentre dai suoi boschi partono alcuni dei sentieri più belli da percorrere alla scoperta della natura incontaminata.

Per chi ama le escursioni, da qui è possibile partire – che si sia esperti o meno – verso nuove destinazioni, per un giretto tranquillo tra i boschi, anche in famiglia, o verso il Monte Giovo, una fra le più alte vette di questo Appennino, dove nelle giornate più soleggiate è anche possibile vedere il mare ligure in lontananza.

Lago Santo, poi, è un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta degli altri laghi modenesi nelle vicinanze, come: il lago Baccio, il piccolo Turchino, lo Scaffaiolo e il lago della Ninfa, ai piedi del Monte Cimone. Ognuno con le sue peculiarità, per via del colore delle acque o dell’ambientazione in cui sono immersi, questi specchi d’acqua offrono uno spettacolo della natura senza eguali. L’ideale per chi ama la natura e cerca sempre nuovi posti da vedere.

Come raggiungere questo specchio d’acqua

Lago Santo Modenese si snoda lungo un perimetro di circa 1,3 chilometri e ha una profondità di circa 10 metri. Si tratta di uno specchio d’acqua di orgini glaciale.

Sempre restando legati ai numeri è bene sapere che, questo pittoresco lago in provincia di Modena, si trova a una quota di 1510 metri e che si può arrivare sulle sue sponde molto facilmente in automobile passando da Pievepelago, che dista una decina di chilometri. Lasciata l’automobile in un parcheggio, poi, si può proseguire a piedi. Si tratta di un piccolo gioiello incastonato nel cuore dell’Italia.

Tutto quello che c’è da sapere sul Lago Santo Modenese

In primavera con la fioritura o in autunno con i suoi colori caldi, Lago Santo Modenese è una meta che i viaggiatori hanno sempre nel cuore. D’estate, poi, i cammini si riscoprono di macchie colme di piccoli e gustosissimi mirtilli.

Ma è durante l’inverno che il Lago dà il meglio di sé, perché il paesaggio innevato fa apparire tutto più magico e sulla superficie si forma uno strato talmente spesso di ghiaccio che lo rende completamente bianco, avvolto solo dalla nebbia e dai fiocchi di neve. In passato qualcuno amava anche pattinare qui, anche se è sconsigliato.

Un posto perfetto, insomma, per chi cerca tranquillità, ottimo per praticare discipline meditative come lo yoga vicino alle sponde del lago o per prendersi una pausa dallo stress del lavoro e dai ritmi frenetici della città. Ideale anche per chi cerca una fuga di qualche giorno per immergersi nella natura, magari soggiornando in uno dei rifugi della zona.

Lago Santo Modenese
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Lago Santo Modenese: quello che devi sapere

La leggenda del Lago Santo Modenese

Il Lago Santo Modenese è anche un luogo profondamente romantico, dal momento che è legato – come spesso capita a questi luoghi incantati – a una leggenda d’amore. Che sia vero o no, tutti sanno che questo lago, che si trova all’interno del Parco del Frignano, non lontano dal borgo di Pievepelago, è avvolto da una leggenda finita in tragedia, legata a due amanti che ricordano tanto Romeo e Giulietta.

Proprio come la storia che ha reso intramontabile Verona come meta per gli innamorati, anche questi due giovani dell’Appennino, che a quanto pare erano pastori, non potevano dimostrare il loro amore a causa dell’odio che divideva le due famiglie. Per questo, con la scusa di portare al pascolo le pecore si incontravano lungo le rive di questo lago. Un giorno però, in inverno, i due si misero a correre sul ghiaccio per abbracciarsi il prima possibile. Un ultimo abbraccio, detto “Santo”, da cui il nome del lago, prima che i due fossero inghiottiti dalle acque.

La leggenda del Lago Santo Modenese
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La leggenda del Lago Santo Modenese: la storia