Ci sono luoghi che raccontano il loro essere storicamente importanti e toccanti fin dal loro nome. L’Isola delle Lacrime è, di certo, parte di questo gruppo. Di cosa si tratta? In primis, va detto che non va confusa con Ellis Island, a New York, chiamata anch’essa Isola delle Lacrime per il suo intenso ruolo storico in fatto di immigrazione.
L’Isola delle Lacrime, che troverai in Bielorussia, è chiamata anche Isola del Coraggio e del Dolore: essa costituisce un parco storico e commemorativo sul fiume che attraversa la città di Minsk, la capitale del paese. Il suo intento è quello di ricordare i soldati caduti durante la guerra che tra l’allora Unione Sovietica (di cui la Bielorussia era parte integrante) e l’Afghanistan. Può un parco raccontare tanto della storia del carattere di una nazione? Certamente.
Indice
La storia dell’Isola delle Lacrime
Mettere l’Isola delle Lacrime nella propria lista delle cose da vedere a Minsk è qualcosa di fondamentali, proprio come altri luoghi celebri come il Gorky Park, per esempio. Questa piccola porzione di terreno costituisce un’isola artificiale, creata sul fiume Svislač e collegata al resto della città da un ponte. Tra la fine degli Anni ’70 e la fine degli Anni ’80, l’Unione Sovietica fu pesantemente coinvolta in un conflitto con l’Afghanistan. Il conflitto si sviluppò lungo quello che, al tempo, era il confine tra le due realtà politiche.
Furono molti i soldati sovietici caduti durante quel conflitto e molti battaglioni erano bielorussi. Alla fine della guerra, nel 1989, venne messo in piedi il progetto di un memoriale che ricordasse il valore di quei soldati. L’Isola delle Lacrime venne ufficialmente inaugurata nel 1996, cinque anni dopo che la Bielorussia venne riconosciuta come nazione indipendente. Il fatto che il progetto si sia concluso dopo il Crollo del Muro di Berlino ha portato l’inserimento di alcuni elementi religiosi forti in questo contesto commemorativo.
L’Isola delle Lacrime e il ruolo dell’acqua
Perché realizzare addirittura un’isola artificiale per ospitare un memoriale bellico? La scelta è stata sicuramente di natura urbanistica ma c’è anche un motivo simbolico, legato al simbolismo tipico della cultura religiosa ortodossa. L’acqua del fiume che attraversa Minsk abbraccia, letteralmente, l’Isola delle Lacrime. L’acqua pulisce, l’acqua scorre. L’acqua è l’elemento che dona speranza quando si viene battezzati. Questi sono i tre principi alla base del posizionamento in quel dato posto lungo il fiume dell’Isola delle Lacrime. Questo parco commemorativo è un luogo dove il dolore può essere anche portato via dall’acqua.
La Madre e l’Angelo: due simboli di dolore e forza
Il parco dell’Isola delle Lacrime, come molti altri memoriali di stampo sovietico fuori dalla Russia, accoglie i visitatori con una statua che rappresenta una madre. È tipico, infatti, dello stile commemorativo di quella parte del mondo ricordare i caduti e anche la figura delle loro madri, solitamente piegate dal dolore ma fiere nel riconoscere il sacrificio dei propri figli.
Simbolicamente, la statua della Madre rappresenta anche la Madrepatria che piange i propri cittadini caduti in battaglia. La particolarità dell’Isola delle Lacrime è che è stato scelto di rappresentare un gruppo di madri e non una singola figura.
Oltre a questo, all’ingresso del parco si viene accolti dalla statua di un angelo piangente. Le fattezze di questo angelo sono molto particolari perché ricorda molto più un bimbo che una stoica figura capace anche di consolare.
La cappella del Memoriale dell’Isola delle Lacrime
Il punto focale dell’isola è la cappella memoriale, un’imponente struttura in pietra che domina questo luogo costruito dall’uomo lungo il fiume. La cappella è realizzata in uno stile architettonico che ricorda una piccola chiesa ortodossa, ma molto più squadrata. Ci sono quattro arcate che si aprono su tutti i lati, simboleggiando l’accessibilità universale del ricordo e del dolore. Al centro della cappella, c’è un piccolo altare con un’icona che rappresenta la Vergine Maria in lutto, un simbolo delle madri che hanno perso i loro figli in guerra. Le icone, nella cultura ortodossa, sono l’espressione visiva di una preghiera e sono un elemento religioso particolarmente importante per i credenti.
La cappella è decorata anche con sculture di soldati, raffigurati in abiti militari sovietici, con espressioni di sofferenza e rassegnazione. Queste statue, realizzate con grande realismo, come è solito fare nello stile tipico dell’Europa dell’Est, ed evocano la tragedia del conflitto afghano e l‘inutile perdita di vite umane. Sotto ogni statua, i nomi dei soldati caduti sono incisi nella pietra, un tributo perpetuo alla loro memoria.
Le tradizioni particolari legate all’Isola delle Lacrime
Un luogo così storicamente potente come l’Isola delle Lacrime è diventato il “raccoglitore” di alcune consuetudini bielorusse, consolidatesi così tanto da diventare tradizioni. Quando una coppia di Minsk si unisce in matrimonio, per esempio, è diventato di uso comune che gli sposi si rechino in questo parco commemorativo dopo la cerimonia per donare il bouquet della sposa in segno di rispetto. Questo avviene anche se le famiglie degli sposi non hanno avuto coinvolgimento alcuno del conflitto russo-afgano.
Consigli per la visita all’Isola delle Lacrime di Minks
Se il tuo viaggio in Bielorussia ti porterà a restare un po’ nella capitale, visita l’Isola delle Lacrime e tieni presente alcune cose. Ovviamente non c’è biglietto d’ingresso per entrare in questo parco commemorativo e ti consigliamo di visitarlo durante le ore di luce, per poter ammirare tutti i dettagli delle statue e poter godere anche della bellezza della natura del parco.
L’Isola delle Lacrime si trova nell’area centrale di Minsk. La capitale della Bielorussia è una città grande e bene organizzata e non mancherai di trovare il giusto mezzo pubblico che ti porti a ridosso del ponte pedonale che ti condurrà, poi, sull’isola. La zona in cui si trova è chiamata Sobborgo Trinità e il parco è molto vicino al Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto della città.
Ricorda che, benché all’aperto, questo posto è considerato anche un luogo di culto. È bene restare in silenzio e rispettare il significato di quest’area Nei pressi della cappella dell’Isola delle Lacrime è buona usanza essere vestiti adeguatamente, come se si entrasse in chiesa. Nella cultura ortodossa, solo chi ha preso i voti può salire sull’altare: tienilo presente, soprattutto se la tua visita a questo luogo storico così toccante si svolgerà mentre qualche abitante di Minsk è lì con te.