Il rinascimento di Palermo: perché visitarla assolutamente quest’anno

Un viaggio nel capoluogo siciliano nel corso del 2018 è obbligatorio, e all'estero già si stanno organizzando. Ecco perché

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Redazione

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Il mondo ha scoperto quanto sia splendida Palermo, una delle perle inestimabili del nostro Paese che negli ultimi anni sta vivendo un vero e proprio rinascimentoEletta Capitale italiana della cultura per il 2018, vanta ben 783 eventi in agenda che nel corso dell’anno permetteranno di conoscerne tutti i segreti. Non è un caso che il capoluogo siciliano sia fra le mete più ambite per i turisti stranieri che scelgono di visitare l’Italia.

I tesori di Palermo più noti valgono sempre la pena di essere scoperti o riscoperti e offrono uno sguardo a tutto tondo sulle tante dominazioni che questa città ha vissuto nell’arco dei secoli. Basti pensare che ben sette complessi monumentali cittadini sono stati eletti patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Si tratta del Palazzo dei Normanni (inaugurato nel 1130, fu la più antica residenza reale d’Europa e ospita la stupefacente Cappella Palatina), il Ponte dell’Ammiraglio (dello stesso periodo e attraversato da Garibaldi nel corso della spedizione dei Mille), la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti (romanica, ma con evidenti richiami all’architettura araba, bizantina e siculo-normanna), la Chiesa della Martorana (che unisce elementi normanni a una struttura bizantina, con aggiunte successive di barocco), la monumentale Cattedrale, la Chiesa di San Cataldo e la Zisa (residenza voluta dai sovrani normanni Guglielmo I e II, che fin dal nome tradisce le proprie influenze arabe).

La vera anima della Palermo contemporanea è però degnamente rappresentata dal dedalo dei suoi vicoli e dei suoi viali, che negli ultimi vent’anni hanno avuto una trasformazione straordinaria restituendo alla città parte di quella luce che le note vicende di mafia avevano offuscato.

Palermo è oggi sinonimo di arte, ma anche di cultura e sperimentazione.  Seguitissimo “Manifesta 12”, uno dei festival d’arte biennali più importanti d’Europa, che avrà luogo da giugno a novembre. Nello stesso periodo sarà riaperto Palazzo Butera, edificio settecentesco fatto restaurare dai coniugi Valsecchi e destinato a mostre temporanee (tutta da gustare l’installazione che sta preparando l’artista norvegese Per Barclay). E per chi preferisce scavare più indietro nel tempo, l’alternativa è di primissimo livello: nel 2016 è stato infatti riaperto il Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas dopo lungo restauro. Qui sono conservati i reperti e manufatti dei popoli che hanno determinato la storia dell’isola: fenici, punici, greci, romani e bizantini, ma anche manufatti di altri popoli come gli egizi e gli etruschi.

A completare il quadro le impareggiabili sfiziosità culinarie locali: immancabili i pani ca meusa (panini con la milza) o gli strepitosi arancini di riso, acquistabili praticamente a ogni angolo di via, mentre al ristorante potrete godervi la pasta con le sarde, le sarde a beccafico o la caponata di verdure. Chiudete il tutto con una fetta di cassata o un succulento cannolo.

Palermo, mille motivi per andarci. Il resto del mondo si sta già organizzando… e voi?