Appuntamento a Miliès, un sabato o una domenica a mezzogiorno. Lo vedrete arrivare sbuffare velocissimo e fermarsi alla fermata dove tutti applaudiranno il suo arrivo. Le rotaie cambieranno direzione e l’affascinante trenino del Pelio riprenderà la corsa verso Ano Lexonia.
È questo un itinerario incantevole alla scoperta di una Grecia insolita, dove passerete per boschi, altissimi alberi e sotto più di 12 ponti. Non ci sono parole per descrivere tanta bellezza. Il viaggio sul trenino del Pelion dura circa un’ora e mezza e sarà una delle esperienze più belle della vita.
La ferrovia del Pelion è una linea a scartamento ridotto da 600 mm che collegava la stazione ferroviaria di Volos a Miliès, nell’entroterra della Tessaglia. Lo scopo era quello di promuovere lo sviluppo dell’area essenzialmente agricola facilitandone il trasporto dei prodotti. Lo scartamento ridotto permetteva, con le sue strettissime curve, di inserirsi senza dover realizzare troppe opere d’arte nella tormentata orografia della regione del Monte Pelion. a capo dei lavori c’era un ingegnere siciliano di nome Evaristo De Chirico, padre di colui che sarebbe divenuto il celebre pittore Giorgio De Chirico. Dismessa negli Anni Settanta, è stata parzialmente riaperta al turismo nel 1996 nella tratta Miliès-Gazea-Ano Lechonia.
Il Pelion prende il nome dal Monte Pelion, una montagna di 1.600 metri ricoperta di foresta perfetta per chi ama il trekking. Natura selvaggia, paesaggi da cartolina, cultura e gastronomia, ma anche spiagge bellissime, sono alcuni degli ingredienti che rendono questa penisola diversa dal resto della Grecia.
Percorrere un tratto di questo territorio a bordo del trenino a vapore con carrozze vintage dagli interni di legno è come fare un tuffo nel passato e non sembra neppure di essere in Grecia, almeno non in quella iconica a cui siamo abituati. Le tappe sono un’occasione per andare alla scoperta del territorio del Pelion.
Il Monastero di Taxiarxon di Miliès, ristrutturato nel 1764 e famoso per la sua acustica, ha una particolarità e merita una visita: 48 barattoli rovesciati nascosti nella parte superiore della chiesa e 5 pozzi collegati tra loro nella parte inferiore. Una volta terminata la visita, non si può non fare una sosta in una delle numerose taverne del centro storico, a circa 800 metri dalla stazione ferroviaria.
Per chi è appassionato di fotografia, il consiglio è di trovare posto in coda al treno dove c’è una terrazza che consente di avere ottime inquadrature e di scattare bellissime fotografie dei suggestivi panorami. Il trenino è sicuramente molto suggestivo ed è adatto anche ai ragazzi che saranno entusiasti di fare questa corsa in treno.
È questa un’idea di viaggio da fare tutto l’anno. L’autunno al Pelion, per esempio, è come entrare un dipinto dai colori arancio e rosso. Sentieri, chiese antiche, spiagge e acque cristalline, anche solo da ammirare, mentre d’estate rappresenta la gita perfetta di un giorno o di un weekend fuori dalle solite rotte turistiche.
Così tanta bellezza non avrebbe potuto non generare dei miti. Secondo la mitologia greca, nella regione del Pelion sarebbero vissuti i centauri, le mitiche creature con la testa, le braccia e il busto di un uomo e il corpo e le zampe di un cavallo, e il più saggio di tutti, Chirone, un centauro che, secondo la leggenda, insegnò ad Achille, a Ercole e al ragazzo locale Giasone di Argonauta e di Vello d’Oro. Ed è per questo motivo che il Pelion è anche chiamato la “terra dei centauri”.