Quando si diventa genitori, soprattutto se si è abituati a viaggiare per il mondo, la domanda sorge spontanea: “E adesso? Dove vado in vacanza?”.
Non è necessario smettere di viaggiare, quando in famiglia arriva un bimbo. Anzi, secondo una ricerca, abituare i propri figli a viaggiare stimola la loro intelligenza. Ma quali sono le mete più adatte per un viaggio coi bambini? Non esiste una risposta “generale”: molto dipende dalle abitudini dei genitori, ma ancor più determinante è l’età del piccolo. Perché fare una vacanza con un neonato e farla con un adolescente è decisamente differente.
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Viaggiare con bambini da 0 a 1 anno
Nei primi mesi di vita del bambino, la maggior parte dei genitori preferisce non allontanarsi troppo da casa. Restando in Italia, ci si sente più sicuri nel malaugurato caso il piccolo non stesse troppo bene e si avesse necessità di portarlo da un medico (in questi casi, parlare la stessa lingua è decisamente rassicurante).
E, generalmente, si preferisce evitare spostamenti troppo lunghi specie in aereo. In realtà, già dalle prime settimane di vita un neonato può volare: basterà attaccarlo al seno, o al biberon se non si allatta, al momento del decollo e dell’atterraggio, per evitare il più possibile che abbia fastidi alle orecchie. Spesso, viene anche data in dotazione una comoda culletta in cui farlo dormire.
Se si preferisce la montagna, è bene sapere che sotto i 2 anni è sconsigliato salire per lungo tempo sopra i 2000 – 2500 metri d’altitudine e sarebbe meglio evitare proprio le altezze superiori ai 3000 metri. In generale, con un bimbo sotto i 12 mesi in Italia si può andare un po’ ovunque: al lago, in bassa montagna, al mare (preferendo zone poco ventose, e con la sabbia anziché gli scogli). I bimbi così piccoli non pagano nulla (né i mezzi di trasporto né l’hotel né le tasse di soggiorno), ma è consigliabile scegliere luoghi attrezzati di cullette e scaldabiberon, preferendo magari un appartamento alla stanza di un hotel.
Le nostre mete preferite? Il lago di Garda, il Trentino Alto Adige, le Marche.
Viaggiare con bambini da 1 a 2 anni
Quando il bimbo è già svezzato, magari già cammina e sicuramente sta sveglio di più, ci si sente in genere più sicuri a varcare i confini nazionali. Approfittando del fatto che, sotto i due anni, il biglietto aereo – con la maggior parte delle compagnie – si paga meno. Consigliabile è scegliere mete di vacanza in cui non sia difficile trovare ciò di cui ha bisogno, a cominciare dal latte in polvere (se non viene più allattato al seno o non beve ancora il latte vaccino).
Le mete consigliate? Se si vuole rimanere in Europa, la Francia e la Spagna sono attrezzate con fasciatoi e seggioloni praticamente ovuque. Se ci si volesse regalare invece un viaggio oltreoceano, ci si può spingere negli Stati Uniti, magari in California (dove alle esigenze dei piccoli sono attentissimi, e ovunque offrono menu baby) oppure in Thailandia, optando per un’isola semplice da girare e tranquilla come Koh Samui.
Viaggiare con bambini da 2 a 5 anni
Tra i 2 e i 5 anni, i bambini dormono in genere tutta notte (e la famiglia è più riposata), mangiano quello che mangiano mamma e papà, stanno tranquilli nel passeggino (o nella fascia, o nello zaino) e – verso i 4/5 anni – hanno già sviluppato qualche passione e interesse.
A questa età si può organizzare una crociera. Ma è quando crescono un po’ che possono sopportare meglio i ritmi d’una vacanza itinerante e partecipare in modo più attivo alle escursioni.
Un’alternativa è puntare sulle città in cui ci siano musei adatti anche ai più piccoli (l’Europa Centrale e l’Europa del Nord sono molto attente in questo senso), ma è possibile anche condurli alla scoperta di culture decisamente lontane: lo Sri Lanka, ad esempio, è il luogo ideale per un primo approccio con l’Asia. Qui i bimbi sono quasi “venerati”, e anche nel villaggio più sperduto si troveranno sorrisi e tante “mamme” pronte a coccolare i vostri piccoli.
Viaggiare coi bambini tra i 6 e i 12 anni
Tra i 6 e 12 anni, si può iniziare a coinvolgere attivamente il bambino, chiedendogli dove gli piacerebbe trascorrere le vacanze. È importante assecondare i suoi desideri: se ama la natura, si potrà organizzare uno splendido tour dei parchi americani, se la sua passione è la tecnologia impazzirà per un viaggio in Giappone, se ama l’arte e la storia sarà perfetta una capitale europea.
Un weekend, poi, lo si potrebbe dedicare al puro divertimento: una fuga a Disneyland Paris, un viaggio on the road in California con tappa agli Universal Studios Hollywood.
Viaggiare con ragazzi sopra i 12 anni
Quando il figlio è decisamente più grandicello, è il momento perfetto per condurlo alla scoperta di straordinarie esperienze, e donargli la possibilità di vivere un viaggio che possa farlo crescere. Una vacanza alla scoperta di una cultura lontana, da cui portarsi a casa un ricordo indimenticabile.
La nostra meta preferita? L‘India. Un Paese straordinario ma difficile, in cui i contrasti sono tanti e non commuoversi è impossibile. Sebbene un viaggio qui sia possibile anche ben prima (a patto di rispettare le norme igieniche e di stare ben attenti a ciò che il bimbo mangia), è solo quando cresce che un ragazzo può apprezzarlo a pieno, porsi domande, riflettere su quello che la vita gli ha dato.
In alternativa, è possibile organizzare un’esperienza di volontariato da fare con tutta la famiglia, magari in Africa o in Sudamerica. Perché un viaggio è molto più che una vacanza.