Il paese di Curon, in Val Venosta, è famoso in tutto il mondo per l’iconico campanile che emerge dalle acque del lago. La punta della chiesa sommersa è una delle immagini che più girano su Instagram.
Sia d’estate, con il riflesso del campanile nell’acqua, sia d’inverno, quando il Lago di Resia di riveste di una spessa coltre di ghiaccio e lo si può raggiungere anche a piedi, fa sempre un grande effetto.
Eppure la storia di Curon è piuttosto triste. Negli Anni ’50 si decise di costruire una diga per produrre energia idroelettrica. Per farlo era però necessario inondare l’intero paese. I lavori dovevano unire due laghi, quello di Resia ma anche il Lago di Curon. E così fu deciso. Ai tempi della creazione del Lago di Resia la popolazione altoatesina aveva considerato tali opere come un affronto da parte del governo nei confronti della popolazione di questa zone. Molte furono le proteste che tuttavia non valsero a nulla: le opere di innalzamento del lago furono portate avanti per dar vita al bacino che oggi tutti possiamo ammirare ovvero il più grande bacino dell’Alto Adige, con i suoi sei chilometri di lunghezza e un chilometro di larghezza, nel punto di maggiore distanza tra le coste.
Il paese e il suo contesto sono talmente piaciuti da averci ambientato una serie Tv noir italiana intitolata appunto “Curon” trasmessa su Netflix. E, chi ancora non conosceva questa location, sicuramente sarà ispirato per il prossimo viaggio. Il Lago di Resia potrebbe diventare una di quelle mete colpite dal fenomenìo dell’overtourism come è già accaduto al Lago di Braies, altro famosissimo laghetto altoatesino nella Val Pusteria, set della celebre fiction Tv Rai “Un passo dal cielo”.
Chi lo visita non deve però fermarsi solo ad ammirare il lago. I dintorni di Curon sono luoghi incantevoli. Il lago infatti è circondato da montagne sulle quali si inerpicano diversi sentieri di varia difficoltà. Si possono fare semplici passeggiate in quota o trekkking più impegnativi.
Per ammirare il lago dall’alto, si prende un sentiero che parte dalla chiesetta di Sant’Anna del 1500 che s’affaccia proprio sulle rive dello specchio d’acqua, si sale verso il bosco e si prosegue a sinistra per Salg, da dove si raggiunge la strada forestale che porta al maso Klopair o che scende ad Arlund. Oppure, ancora più vicina, è la Malga di Resia e lungo il sentiero che conduce in cima non si stacccano mai gli occhi dal lago e dal campanile.
Piuttosto pianeggiante e immersa nel bosco è la passeggiata che arriva alla Baita Maseben. D’estate la si può percorrere anche spingendo il passeggino talmente il sentiero è tenuto bene, mentre d’inverno è bellissimo camminare con le ciaspole ai piedi oppure farsi scarrozzare dai cavalli ammirando il paesaggio da cui si ammirano cime che vanno dai 1.900 fino ai 3.700 metri, avvolti in una calda coperta.