Cosa vedere a Narbona, città d’arte e di mare nel cuore dell’Occitania

Dalla cattedrale gotica ai resti romani della Via Domitia, fino alle spiagge del Mediterraneo: ecco cosa vedere a Narbona

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

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Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.

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Nel cuore dell’Occitania, là dove le strade del sud della Francia si intrecciano con le memorie dell’Impero Romano, Narbona si svela come una perla luminosa adagiata tra lagune, vigneti e spiagge dorate: una città antica, mediterranea nello spirito e romana nelle fondamenta, che da oltre duemila anni affascina viaggiatori e sognatori. Il centro storico, attraversato da un canale e protetto da antiche architetture gotiche, si visita agevolmente in una giornata.

Con un clima mite che invita a rallentare i passi e godersi ogni dettaglio, accoglie in un viaggio tra arte, natura e passato, nel cuore del Parco Naturale Regionale della Narbonnaise: le tappe da non perdere.

La Cattedrale di Saint-Just e Saint-Pasteur, slancio gotico verso il cielo

Non appena si alza lo sguardo, appare imponente e solenne, la sagoma gotica della Cattedrale di Saint-Just e Saint-Pasteur, un capolavoro d’architettura slanciato verso il cielo, costruito tra il 1272 e il 1340, ma mai completato poiché i Consoli dell’epoca, in tempi di tensioni e insicurezze, si rifiutarono di abbattere i bastioni cittadini per permettere il proseguimento dei lavori.

Eppure, anche così riesce a mozzare il fiato: le volte si innalzano oltre i quaranta metri e avvolgono chiunque varchi la soglia in un’atmosfera quasi irreale. In fondo all’abside, la cappella di Notre-Dame de Bethléem conserva una pala d’altare del XIV secolo, scolpita in pietra policroma, un vero gioiello di arte sacra medievale.

Da ammirare poi la sala del Tesoro, detta anche sala acustica, custode di una raccolta sorprendente di avori, arazzi, oreficerie e oggetti liturgici.

Il Palazzo degli Arcivescovi: fortezza, museo e dimora nobiliare

Accanto al municipio, il Palazzo degli Arcivescovi si staglia come un mosaico architettonico di stili e secoli, da residenza ecclesiastica a fortezza e poi a custode delle arti. Il Palais Neuf, insieme agli ex appartamenti arcivescovili, racconta otto secoli di trasformazioni, decorazioni, affreschi e stratificazioni storiche.

Passeggiando tra le sale, si ammirano delicate maioliche e dipinti dal XVI al XIX secolo, ma è lo splendore stesso delle stanze (con soffitti dipinti e dettagli minuziosi) a catturare lo sguardo. A sua volta, la sezione archeologica del museo, con mobili e reperti che vanno dalla preistoria al Medioevo, aggiunge un tassello prezioso alla narrazione della città.

E poi c’è il mastio: salire i 162 gradini non è soltanto una sfida fisica, ma una promessa mantenuta: in cima, a 42 metri d’altezza, vi aspetta un panorama che abbraccia Narbona e si spinge fino al Mediterraneo.

Ogni anno, il palazzo si anima anche grazie al Festival Ma Vigne en Musique, che riempie di note la sala dei sinodi e fa delle antiche mura un palcoscenico contemporaneo.

Canal de la Robine, una fuga lenta tra natura e storia

Veduta del Canal de la Robine a Narbona
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Il suggestivo Canal de la Robine

C’è un altro modo per scoprire l’anima autentica di Narbona, ovvero lasciarsi scivolare lungo il Canal de la Robine che, classificato Patrimonio Mondiale dell’Unesco, collega il fiume Aude al Mediterraneo: attraversarlo a piedi o in bicicletta è un invito alla lentezza, alla contemplazione, alla meraviglia.

Il percorso si snoda tra paesaggi sempre diversi, e accompagna i viaggiatori tra pinete, stagni e scorci aperti sulla riserva naturale dell’isola Sainte-Lucie, fino a sfociare nelle acque marine di Port-la-Nouvelle.

Nel centro storico, invece, il canale incontra il Ponte dei Mercanti: di origine romana, ormai vegliato da eleganti facciate color pastello, era un tempo l’accesso meridionale alla città antica. Oggi, invece, è uno dei simboli più fotografati di Narbona, incastonato tra vie dello shopping e passeggiate alberate.

Proseguendo verso nord, il canale lambisce il borgo di Sallèles-d’Aude, per unire infine le sue acque a quelle del Canal du Midi.

Narbo Via,  l’anima romana della città in un museo d’autore

Appena fuori dal centro, lungo il canale delle Robine, sorge uno dei più sorprendenti musei archeologici d’Europa. Firmato da Norman Foster, archistar di fama mondiale, il Narbo Via è un tempio della memoria romana immerso in una scenografia modernissima.

Inaugurato nel 2021, si estende su 3200 metri quadrati e racconta sei secoli di storia, dalla fondazione della colonia di Narbo Martius nel II secolo a.C. fino alla conquista visigota del 462: Narbona fu la prima colonia romana della Gallia, e qui si ha l’occasione rara di scoprire quanto fosse grandiosa.

Oltre 7.000 reperti sono esposti con cura e creatività: ci si imbatte in affreschi murali, frammenti architettonici, epigrafi e una parete scenografica che ospita 760 blocchi scolpiti provenienti da monumenti funerari.

Inoltre, Narbo Via è un centro di ricerca, con laboratori, sale studio e un auditorium da 200 posti dove si svolgono incontri, conferenze e attività culturali.

Via Domitia e l’Horreum, tracce romane nel cuore della città

Passeggiare per Narbona è come sfogliare un libro in cui le epoche si sovrappongono in un dialogo senza tempo e, nel cuore di questa narrazione millenaria, spiccano due testimonianze preziose della grandezza romana: la Via Domitia e l’Horreum.

Narbo Martius, come la chiamavano i Romani, fu la prima colonia fondata fuori dall’Italia, nel 118 a.C. Una città prospera, strategica, crocevia di scambi e culture. La Via Domitia, leggendaria arteria vitale dell’antichità, collegava l’Italia alla Spagna e proprio un tratto originale è riemerso nel centro cittadino nel 1997, in Place de l’Hôtel de Ville.

Ma se la Via Domitia affiora in superficie, l’Horreum custodisce i suoi segreti nel sottosuolo. A cinque metri di profondità, un sistema di gallerie scavate nel I secolo a.C. rivela le fondamenta di un edificio dall’identità ancora misteriosa: forse un magazzino, forse un mercato, certo un luogo fondamentale nella vita economica della città romana.
Si tratta di uno dei pochi resti romani ancora visitabili a Narbona, e la sua storia è sopravvissuta grazie al riutilizzo, in passato, come cantine e depositi privati. Scoperto ufficialmente nel 1838, è stato classificato Monumento Storico nel 1961 e aperto al pubblico nel 1976.

Le spiagge di Narbona, tra mare e natura selvaggia

Spettacolare spiaggia a Narbona, Francia
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Meravigliosa spiaggia a Narbona

Infine, Narbona è un invito irresistibile al relax, grazie alle favolose spiagge che si aprono a pochi chilometri dal centro, lungo una costa che profuma di salsedine e libertà.

Qui il Mediterraneo si mostra nella sua veste più gentile, con acque limpide e sabbia fine, dune dorate che si perdono tra il verde della macchia mediterranea. Le spiagge di Narbonne-Plage e dei Chalets sono le più conosciute e amate: vantano un’atmosfera distesa, perfetta per chi vuole alternare le passeggiate in città a giornate di sole e tuffi nel blu.

A Narbonne-Plage, il lungomare si anima tra locali, terrazze vista mare e l’orizzonte che si tinge d’oro al tramonto. Poco più in là, la Plage des Chalets ha un fascino tutto suo con una fila ordinata di casette in legno colorato adagiate sulla spiaggia.

In tali distese di sabbia, lontane dalla frenesia delle grandi località balneari, la natura conserva un ruolo da protagonista: il Parco Naturale Regionale della Narbonnaise si estende fino a lambire il mare, regalando panorami di lagune, stagni e dune che sembrano scolpiti dal vento.