Cina, sacrifici umani e un’enorme piramide: il mistero della città di Shimao

Gli archeologi stanno riportando alla luce una delle più grandi città dell'antichità

In Cina gli archeologi hanno riportato alla luce quello che resta di una città vecchia di 4300 anni: si tratta di un’imponente piramide a gradoni con una base di 24 ettari, sui quali sono ancora oggi visibili resti di palazzi, case e bastioni. La città, alla quale è stato dato il nome di Shimao, si articolava su 11 livelli, ognuno dei quali rivestito in pietra e decorato con simboli che ricordano volti umani.

Secondo gli archeologi, il livello più alto della città ospitava i palazzi dell’aristocrazia, costruiti con la terra battuta, con pilastri di legno e tegole. In questa zona è stata ritrovata anche una gigantesca cisterna che serviva per immagazzinare l’acqua, oltre a resti legati alla vita quotidiana.

La piramide non serviva solo come spazio residenziale: le attività artistiche e le produzioni artigianali venivano realizzate nei gradoni sottostanti la vetta.

La città era circondata da alte mura in pietra, con porte e bastioni. Gli archeologi pensano che questi avessero scopi militari, limitando l’accesso alla città e proteggendola da attacchi esterni.

Shimao era probabilmente dotata anche di un forte potere religioso. Questa idea è stata suggerita dagli studiosi dalle decorazioni sui gradoni, ma anche dal ritrovamento di molti resti umani appartenenti, è stato ipotizzato, a vittime di sacrifici: sono addirittura stati ritrovati sei pozzi pieni di teste umane decapitate. Ad avvalorare l’ipotesi del luogo di culto, anche il ritrovamento di manufatti di giada negli interstizi tra i vari blocchi che componevano le strutture.

Per molti anni gli archeologi hanno pensato che ciò che resta dell’antica città non fosse altro che un tratto della Grande Muraglia, dal momento che una sua sezione si trova proprio nelle vicinanze. Solo di recente è stato riportato alla luce tutto il sito nella sua vastità, permettendo di riscoprire la storia di quella che si ritiene essere stata una delle più grandi città dell’antichità.