Edward Torrez è un architetto di Chicago appassionato di musica. Accompagna piccoli gruppi di curiosi come noi di SiViaggia in un tour da lui pensato alla scoperta di Record Row. La strada non esiste veramente, l’ha inventata lui, ci ha raccontato, e spera che un giorno il suo itinerario venga riconosciuto ufficialmente ed entri a far parte dei percorsi turistici organizzati dalla municipalità.
La “strada dei dischi” che ci ha fatto scoprire è un omaggio alla città della musica – soprattutto del blues – per cui Chicago è conosciuta in tutto il mondo. Edward l’ha individuata tra la Roosvelt e Michigan Avenue, la via più famosa di Chicago, meglio conosciuta come Magnificent Mile.
Record Row è un tratto di strada dove un tempo erano concentrati gli studi di registrazione di tantissime band musicali. Qui venivano prodotte circa 350 etichette e vi avevano sede 21 distributori di musica blues, R&B, soul, rock, house, hip-hop. Oggi molti edifici sono scomparsi e al posto loro ci sono uffici ed esercizi commerciali, ecco perché Edward ha buttato giù una mappa per individuarli, che nessuno, oltre a lui e a noi, possiede.
Al numero 2129 di South Michigan ci ha mostrato dove si trova, ancora, la Vee-Jay Records, la casa discografica che nel 1964 ha lanciato i Beatles negli Stati Uniti e dove gli Spaniels nel ’54 hanno registrato “Goodnite Sweetheart, Goodnite”; al 1827 abbiamo visto l’edificio che ospitava la One-Derful Records, dove hanno registrato la loro prima canzone i Jackson 5 e dove, per la prima volta, è stata incisa la voce di un Michael Jackson ancora bambino che cantava “Big Boy”; al 2120 si trova la Chess Records, che ha visto sfilare nomi del calibro di Chuck Berry, Jimmy Rogers e persino dei Rolling Stones.
A Chicago si può ascoltare musica live 24 ore su 24, anche mentre si mangia. Sono tantissimi i bar e i ristoranti dove, tra un piatto di BBQ ribs e una birra, si assiste a un concerto di qualche band. Tra i migliori dove siamo stati c’è il Kingston Mines è il blues club più antico della città: qui si esibiscono gruppi 7 giorni su 7. Alla House of Blues, dove hanno registrato un album anche i mitici Blues Brothers, ci sono concerti live tutto il giorno. Imperdibile, qui, è il gospel durante il brunch domenicale.
Al Tortoise Supper Club fanno ottime costolette d’agnello e una impareggiabile peanut butter cake (una torta a base di burro di arachidi con noci e cioccolato da leccarsi i baffi) sulle note di musica jazz, mentre The Dearborn è l’indirizzo perfetto per una pausa pranzo veloce ascoltando band emergenti, e, per entrare nel “mood” americano e gustare uno dei migliori barbecue della città, fate tappa al Bub City. Nel weekend il brunch è a base di Bloody Mary e la musica che si ascolta è prettamente country.
Con i suoi grattacieli di design, il lago Michigan che sembra un mare (c’è anche la spiaggia) e il fiume che corre lento tra un edificio e l’altro, Chicago è una delle città più belle che abbiamo visitato negli Stati Uniti.
Per gli appassionati di architettura come noi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dopo il grande incendio del 1871, furono chiamati i migliori architetti del mondo a ridisegnare la città completamente distrutta. In men che non si dica sono sorte la Sears Tower (oggi Willis Tower, con il suo iconico Skydeck al 103° piano e le passerelle di vetro da brividi, “The Ledge”), la Tribune Tower, sede dello storico “Chicago Tribune”, il John Hancock Center, con la sua terrazza panoramica al 95° piano, il Wrigley Building, le torri di Marina City, primo esempio di condominio-quartiere autosufficiente, e più recentemente la Trump Tower e l’Aqua Tower. E altri, molto più alti e molto più avveniristici, ne stanno sorgendo.
Sulla centralissima Wacker Drive è sorto il Chicago Architecture Center (CAC), un museo che spiega chiaramente quanto Chicago sia da sempre al centro dell’innovazione architettonica, ingegneristica e di design. Anna Munzesheimer, responsabile della comunicazione del CAC, ci raccontato che molti architetti provenienti dagli studi di Chicago vengono interpellati in qualità di consulenti per la costruzione di grattacieli in giro per il mondo.
Se ammirare la metropoli dall’alto dei suoi rooftop è impagabile, non è da meno osservarla da un altro punto di vista: quello dal basso, dal Chicago River. Siamo quindi saliti a bordo della First Lady Cruises per una mini crociera che ci ha regalato una prospettiva diversa della città lasciandoci letteralmente a bocca aperta.
Uno dopo l’altro, abbiamo ammirato i palazzi di vetro e acciaio, di mattoni e terracotta, di pietra e cemento. La loro storia e la loro particolarità ci sono state raccontate da una guida esperta che conosce tutti i nomi degli architetti e degli studi più famosi che li hanno progettati. È stato come ripercorrere la storia della città, passando dagli edifici futuristici alle vecchie fabbriche di cioccolato (ancora in funzione), osservando le famigliole che passeggiano lungo il riverbank o le coppie ai tavolini dei bar affacciati sul fiume.