Il Castello di Rivoli in Piemonte, tra storia e leggenda

Il Castello di Rivoli, alle porte di Torino, è uno dei più belli d’Italia. Ma è stato protagonista di alcune storie inquietanti

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 4 Gennaio 2019 12:37Aggiornato: 26 Febbraio 2024 17:53

Il Castello di Rivoli, alle porte di Torino, è uno dei più belli d’Italia e, insieme ad altre residenze sabaude come Palazzo Madama, Palazzo Carignano, la Palazzina di caccia di Stupinigi, è un Patrimonio dell’Unesco.

In passato è stato una delle residenze sabaude, mentre oggi è una delle sedi museali di Arte Contemporanea.

La sua costruzione, a guardia del piccolo rilievo collinare dietro il centro storico di Rivoli, risale al IX secolo, ma già dal XII secolo, i Savoia ne presero possesso, per via della sua posizione strategica tra Torino e la Val di Susa.

Il castello è ricco di storie e di leggende, anche inquietanti. Innanzitutto, fu la dimora obbligata del duca Emanuele Filiberto I di Savoia a metà del 1500, che non poteva abitare a Torino finché non avesse avuto un erede maschio. Nel 1700 vi venne rinchiuso Vittorio Amedeo II che visse qui la sua pazzia. Mezzo distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, fu poi trasformato in un casinò: assiduo frequentatore della roulette era Vittorio De Sica. I lavori di restauro iniziarono alla fine degli Anni ’80 e nell’84 fu inaugurato il museo ospitato nell’ala chiamata Manica Lunga.

Sotto il castello, poi, esisteva un antico convento dei frati cappuccini risalente al XII secolo. A causa dell’occupazione napoleonica di Torino agli inizi del XIX secolo, fu convertito in casa signorile, di cui l’ultimo proprietario fu un certo Mario Melano, da cui il nome della Villa Melano. Alla sua morte, la villa fu lasciata in stato di abbandono, diventando un luogo di leggende e di misteri. Protagonista della leggenda maledetta che avvolge l’edificio è la figlia di Melano. Si narra, infatti, che lo spirito inquieto della giovane morta suicida vaghi tra calcinacci e le vestigia dell’antico splendore. La villa venne parzialmente demolita per essere trasformata in un albergo, ma i lavori non furono mai compiuti. Forse proprio per la maledizione che aleggia sulla proprietà.

Oggi il Castello di Rivoli è uno dei più belli d’Italia, tanto da attirare ogni anno migliaia di turisti. Solo nel 2018 lo hanno visitato 125.134 persone, +7,5% rispetto al 2017. Una rivincita per un castello-museo molto accreditato nel panorama mondiale dell’arte contemporanea, ma che spesso si è sentito ‘abbandonato’ anche per via dalla lontananza dal centro di Torino. Merito anche del servizio navetta Rivoli Express che ogni sabato, domenica e giorni festivi collega piazza Castello e la Stazione di Porta Susa di Torino al Castello di Rivoli.

Al suo interno ospita sale meravigliose, come la Sala degli stucchi, la coloratisima Sala dei putti dormienti, la Camera delle gabbie, la Camera dei trofei, la Sala dei continenti, la Sala di Bacco e Arianna e lo splendido Salotto cinese, oltre a una bellissima cappella.

Nel 2017 è stato costituito il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, col fine di porre le basi per l’avvio e lo sviluppo di un circuito delle Residenze Reali.

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