Nel lontano 1782, sulle acque del Lago Fusaro in Campania, fu edificata una struttura dai tratti decisamente regali. Il suo nome è Casina Vanvitelliana ed è un piccolo gioiello storico e architettonico voluto a suo tempo dal re Ferdinando IV di Borbone.
L’opera si trova su un vero e proprio isolotto nel comune di Bacoli ed è collegata alla terraferma tramite un grazioso ponte in legno.
La storia della Casina ha inizio nel 1764, anno in cui il re Ferdinando decise di introdurre la coltivazione delle ostriche proprio nel Lago Fusaro. All’incirca vent’anni dopo sua Maestà domandò all’architetto Carlo Vanvitelli di creare una casina da usare per la caccia e la pesca.
Accettato il mandato, Vanvitelli iniziò la sua opera edificando la struttura su due livelli. Dal punto di vista architettonico, infatti, l’edificio presenta una pianta piuttosto articolata: tre corpi ottagonali che si intersecano l’uno alla sommità dell’altro, restringendosi in una sorta di pagoda adornata da grandi finestre. Gli interni, invece, sono ricchi di numerose e peculiari opere d’arte, tra cui alcune di Hackert, amico del Vanvitelli.
Questo vero e proprio gioiello campano è stato spesso location di varie pellicole come: ”Ferdinando e Carolina” di Lina Wertmuller, “Luca il contrabbandiere” di Lucio Fulci e “L’imbroglio nel lenzuolo” con Maria Grazia Cuccinotta.
E, oltre ad aver dato vita ad opere cinematografiche, è stata anche e soprattutto dimora di uomini illustri tra cui Rossini, Mozart ed il presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Oggigiorno la Casina Vanvitelliana è una meta turistica altamente suggestiva, in particolare durante il tramonto.
Il paesaggio che circonda il meraviglioso edificio al calar del sole, infatti, sembra narrare una storia che viene accompagnata dal blu che la avvolge. Colori caldi e freddi che si fondono abbandonandosi in un abbraccio che toglie realmente il fiato.
Una villa assolutamente affascinante posta su uno specchio d’acqua che si è formato con la chiusura del tratto di mare tra le frazioni di Torregaveta e Cuma, anticamente identificato come Acherusia Palus, vale a dire la palude infernale creata dal fiume Acheronte.
Insomma, la Campania tra spiagge eccezionali, borghi a picco sul mare, natura selvaggia e opere dai profili regali come la Casina Vanvitelliana, si conferma una regione straordinaria e da visitare a tutti i costi.