Un territorio ricco di fascino, da scoprire passo dopo passo, tra sorgenti, corsi d’acqua, borghi, paesaggi, ma soprattutto attraverso un nuovo sistema di itinerari che offrono l’opportunità di conoscerne il patrimonio naturalistico, storico e culturale, valorizzando una delle sue risorse più importanti: l’acqua.
Sono i Cammini d’Acqua, il nuovo progetto sviluppato da Uniacque, l’azienda pubblica che dal 2007 gestisce il servizio idrico della Provincia di Bergamo, in collaborazione con la rivista “Orobie”. Due i nuovi percorsi già mappati e tracciati lungo le vie dell’acqua bergamasca: il Cammino dei Fontanili, lungo la Media Pianura Bergamasca, e il Cammino Borlezza, itinerario che segue il torrente Borlezza dal Monte Pora fino al Lago d’Iseo. Del secondo vi abbiamo già parlato qui: oggi, invece, vi portiamo alla scoperta di un altro imperdibile percorso.
Indice
I nuovi Cammini d’Acqua: l’itinerario dei Fontanili
L’acqua è il filo conduttore di questi splendidi cammini che porteranno alla scoperta di percorsi meno noti del territorio bergamasco. Entrambi gli itinerari sono destinati a creare una rete di sentieri tematici, mettere in relazione operatori locali e a essere integrati con il sistema di mobilità dolce già presente sul territorio bergamasco.
Si tratta di un primo step di mappatura, cui seguiranno nuovi percorsi in Val Brembana, il Sentiero Clanezzo-Bracca e il Sentiero Carona Laghi, e successivamente nell’Isola bergamasca. Il tutto con l’obiettivo di valorizzare il ruolo culturale, storico, naturalistico e antropologico che l’acqua riveste ancora oggi nello sviluppo delle comunità del territorio.
Percorrere in modalità slow l’itinerario dei Fontanili, circa 60 km pianeggianti, permetterà di andare alla scoperta di un ambiente unico e di un paesaggio fortemente caratterizzato da strutture di particolare interesse storico.
La vera attrazione del percorso sono, però, proprio i fontanili: opere di scavo, probabilmente di origine romana, atte a intercettare la falda acquifera sottostante mediante tubi di ferro. Ad esempio, nel comune di Covo, il primo fontanile che si incontra è la Fontana Armandi, oasi tra i campi, seguita da quello di Oneta a Sera, entrambe nei pressi del Fosso Bergamasco, e dalla Fontana del Carmen. Ma sono numerosissimi i fontanili, le polle e risorgive che si possono incontrare nel verde di questo percorso ricco di fascino.
Le tappe più belle del Cammino dei Fontanili
Pensato sia per ciclisti esperti che per famiglie con bambini, l’itinerario dei Fontanili si sviluppa lungo la Media Pianura Bergamasca. Un percorso da fare a passo lento lungo i corsi d’acqua che sono elemento imprescindibile di questo straordinario paesaggio, ma anche motore di sviluppo delle comunità e dei borghi nati e cresciuti grazie a questa presenza unica e preziosa.
Il Cammino tocca luoghi ricchi di storia e cultura, a partire dal borgo di Romano di Lombardia, con l’antico nucleo medioevale disegnato da vicoletti e scorci davvero suggestivi, e la grande Rocca Viscontea risalente al XII secolo, a pianta quadrata con quattro torri agli angoli che abbracciano le due corti, la corte della Cancelleria Veneta e la corte Grande. Le mura si innalzano ancora oggi di oltre cinque metri al di sopra del fossato e, all’interno, è possibile visitare il “Museo memoria della comunità”.
Da prevedere una sosta nella centrale Piazza Roma su cui svetta la Chiesa di Santa Maria Assunta e San Giacomo Maggiore e da vedere le altre due chiese, la Chiesa della Beata Vergine di Lourdes e la Basilica di San Defendente Martire, oltre all’ottocentesco Palazzo Rubini, al Palazzo della Misericordia dai sedici archi e al Palazzo della Ragione del XIII secolo.
Scrigni di tradizioni e attrazioni da scoprire sono poi i comuni di Covo e Fara Olivana: il primo custodisce in particolare la Chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo Apostoli con opere di pregio e facciata dallo stile palladiano che ricorda Basilica veneziana di San Giorgio, il Mulino Fuori Porta Mattina, eco della tradizione contadina, l’Oratorio dei Disciplini e l’affresco della Santella di San Lazzaro mentre il secondo (che rientra in parte all’interno del Parco regionale del Serio) la Chiesa arcipetrale di Santo Stefano risalente al tredicesimo secolo e svariati cascinali nei dintorni.
Lungo il percorso ci si imbatte poi in Bariano, borgo di antica origine romana nella provincia di Bergamo, che ancora oggi presenta una grande quantità di cascine in aperta campagna che ne ricordano l’anima rurale come, ad esempio, la cascina Fada, la cascina Bigliarda e la cascina Corsa. Da non perdere una passeggiata nel centro storico con la piazza principale ombreggiata dalla Chiesa parrocchiale dei santi Gervasio e Protasio e una visita all’ex convento dei Neveri dal chiosto di sicuro interesse.
Si incontra poi la suggestiva frazione di Masano, nel comune di Caravaggio, dove va notata la riserva naturale del fontanile Brancaleone, area protetta regionale dal 1984 e sito di importanza comunitaria: qui, nei pressi della cascina Gavazzolo, ecco il Fontanile e l’inizio del percorso della Roggia Basso che lambisce tutto il territorio. Si tratta di un ambiente ricco di specie floreali, arboree e animali tra cui menzionare le tortore, i merli, i fringuelli, i fagiani, gli usignoli, le rane, i tritoni e i rospi.
A Pagazzano, centro medievale, si ammira l’affascinante castello edificato nel XIV secolo di fattura viscontea, la chiesa, a esso legata, dei Santi Nazario e Celso, e la settecentesca Chiesa di San Francesco, e a Spirano, invece, l’antico fortilizio di origine medievale con la torre posta sullo spigolo.
Infine, si passa per Urgnano con la celebre Rocca Albani, uno dei manieri meglio conservati della bassa pianura bergamasca, la torre campanaria del Cagnola, la Chiesa Prepositurale, la Chiesa della Ss. Trinità, e l’elegante palazzina “Commissaria Albani nonché percorsi nel verde del Parco del Serio tra vecchie cascine e natura incontaminata, e per Cologno al Serio, bellissimo borgo medievale con intatta e ben visibile la cinta muraria con il caratteristico fossato. Qui catturano lo sguardo il medievale Castel Liteggio del XV secolo e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, dalla facciata in stile barocco, costruita nel 1745.
Ogni passo, insomma, conduce alla scoperta di tesori nascosti e cittadine ricche di sorprese, dove l’acqua è una risorsa da proteggere e allo stesso tempo da valorizzare.