Gerusalemme, la top 10 dei luoghi da visitare

Dieci posti imperdibili per chi visita la Città Santa per la prima volta

La città santa, antica di 3mila anni, è decisamente magica. Ogni angolo e ogni sua pietra trasudano storia e un viaggio in questa splendida città lascia davvero un segno. Abbiamo selezionato dieci posti imperdibili per chi visita Gerusalemme per la prima volta. Antichi o moderni che siano, non sono per forza luoghi di culto, anche se le prime tre tappe che vi consigliamo sono per forza legate alle tre religioni monoteiste che compongono il tessuto sociale di Gerusalemme.

1. Il Muro del pianto
E’ il sito più sacro al Giudaismo, ma ci possono andare tutti. Si tratta del muro di contenimento fatto costruire da Erode duemila anni fa durante il rinnovamento del Secondo Tempio di Gerusalemme. Chiamato anche Muro Occidentale o, in ebraico, Kotel, chiunque può avvicinarsi a pochi centimetri e inserire un bigliettino contenente una preghiera tra le fessure delle grosse pietre. L’importante è che uomini e donne vi accedano da lati diversi (uomini a sinistra e donne a destra).

2. La Basilica del Santo Sepolcro
Questo è il sito più sacro alla religione Cristiana e ricorda il luogo in cui Gesù è stato crocifisso e sepolto. La chiesa originale fu costruita dall’Imperatore Costantino nel IV secolo e ampliata dai Crociati nel 1149. E’ la Chiesa delle Chiese in quanto in essa si riuniscono ben sei diversi gruppi cristiani: i Greci ortodossi, i Francescani, gli Armeni, i Siriani, i Copti e gli Etiopi e tutti quanti condividono lo spazio e le rispettive tradizioni.

3. Haram el-Sharif o Monte del Tempio
E’ una grande piazza – Spianata delle Moschee – in cui si ergono la Cupola della Roccia, una cupola d’oro che rappresenta uno dei primi esempi di architettura islamica, e la Moschea al-Aqsa. E’ il terzo sito più sacro del mondo islamico dopo la Ka’ba che si trova alla Mecca e la Moschea del Profeta di Medina, in Arabia Saudita. Entrambe la cupola e moschea furono costruite nell’VIII secolo dal Califfo Abd al-Malik ibn Marwân.

4. La cucina biblica dell’Eucalyptus
Dopo una full immersion tra i luoghi sacri delle tre religioni monoteiste, ecco la tappa gastronomica più incredibile che potrete fare. Questo ristorante combina la cucina mediorientale dei tempi della Bibbia con quella internazionale, impiegando solo ingredienti locali. Lo chef Moshe Bassan che prepara piatti della cucina biblica è diventato famoso anche in Italia per aver perso parte al Cous Cous Fest di San Vito lo Capo. Se volete immergervi a capofitto nella storia provate le ricette dei tempi del re Salomone.

5. Lungo le antiche mura della città
Potete perdervi tra i vicoli stretti della Città Vecchia, Patrimonio dell’Unesco, passando dal quartiere arabo a quello cristiano, dall’ebraico all’armeno senza neppure accorgervene. Ma se volete comprendere davvero Gerusalemme dovete fare una passeggiata lungo i camminamenti che corrono intorno all’antica città. Si parte dalla Porta di Giaffa, a Ovest, dove si calpestano pietre risalenti al 1538 messe lì dai turchi ottomani ai tempi di Solimano il Magnifico. La circonferenza della città misura solamente 4 chilometri, pertanto è un giro fattibile. Toccherete le otto porte antiche di Gerusalemme, compreso ciò che resta della porta Romana che si trova sotto all’odierna Porta di Damasco e Porta Dorata, chiusa nel VII secolo in attesa dell’arrivo del Messia.

6. L’Ospizio austriaco
Proprio nel centro della Città Vecchia, in mezzo al caos del quartiere arabo, si trova un’oasi di paradiso. Aperto un cancelletto e saliti una decina di gradini di pietra, si lascia tutto il rumore alle spalle e si entra in un luogo in cui sembra di essere stati teletrasportati a Vienna. Boiserie, velluti rossi, lampadari liberty. Questo posto, gestito da religiosi, ospita un hotel e un ristorante. I prezzi delle camere sono modici e ci si può anche solo fermare a pranzo per un piatto caldo di gulasch, una Wiener Schnitzel (la cotoletta) o una fetta di Sacher. Nelle giornate più calde ci si può riposare all’ombra delle piante in fiore nel giardino soprelevato da cui si gode di una bella vista su Gerusalemme

7. Punti panoramici
Per ammirare il panorama di Gerusalemme dall’alto bisogna salire su uno dei rilievi circostanti alla città. I punti panoramici più belli sono: il campanile della Chiesa del Redentore nella Città Vecchia (bisogna salire 750 gradini!); l’arco della Sinagoga di Hurva nel quartiere ebraico; il tetto dell’Ospizio austriaco; la torre di Erode all’interno del museo nella Città di David; la torre dell’ostello della gioventù (basta prendere l’ascensore).

8. La Città di David
Un giro dell’antica Città di David, la città che il Re David face capitale del proprio regno ovvero il nucleo originario di Gerusalemme, posto sul monte vi farà comprendere l’importanza dell’acqua nella storia della città. Indossate scarpe idrorepellenti e portate con voi una torcia per entrare nel Tunnel di Ezechia scavato nella roccia, nel quale scorre ancora acqua che arriva fino alle ginocchia. Il tunnel portava l’acqua dalla sorgente di Gihon alla Piscina di Siloam dentro le mura cittadine. La piscina è la stessa in cui Gesù compì il secondo miracolo, la Guarigione del cieco nato, Vangelo secondo Giovanni (9,1-41).

9. Yad Vashem – Museo dell’Olocausto
E’ un posto pazzesco dove è impossibile non sentirsi stringere il cuore. E’ il memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell’olocausto fondato nel 1953. Nella sua recente visita in Israele, Papa Francesco ha dedicato una tappa a questo museo. Oltre al museo storico, alla galleria d’arte e a un archivio, il luogo più rappresentativo è la Sala dei Nomi. All’esterno c’è poi il Giardino dei Giusti, un giardino dedicato a chi, nel mondo, si è opposto ai crimini contro l’umanità. Il promotore è stato Moshe Bejski, salvato da Oskar Schindler, reso celebre da un famoso film.

10. Il mercato Mahane Yehuda
E’ uno dei luoghi più frequentati di Gerusalemme e si trova fuori dalla Città Vecchia. E’ possibile prendere parte a tour guidati, ma non è necessario essere accompagnati. Il mercato offre uno scorcio unico dello stile di vita della città. E’ anche un’occasione unica per assaggiare le specialità locali. Da non perdere innanzitutto un succo di arancia o pompelmo o meolgrano spremuti al momento. Poi si passa alla pitta, un pane con Za’atar ovvero una miscela di spezie mediterranee, e humus con falafel e melanzane. Si termina con l’halva, un dolce a base di pasta di sesamo aromatizzato con diversi gusti come caffè, vaniglia e cacao.