Villacidro, il borgo delle streghe in Sardegna

A 45 chilometri da Cagliari, tra profonde valli, vette e la pianura, sorge Villacidro, antico "borgo di montagna" oggi moderna cittadina

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

Content Writer

Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

A 45 chilometri da Cagliari, tra profonde valli, vette e l’incontro con la pianura, sorge Villacidro, antico “borgo di montagna” chiamato tradizionalmente “paese delle streghe”, oggi moderna cittadina che conserva con fierezza le tradizioni di un passato agro pastorale e produzioni d’eccellenza che si legano ai sapori autentici di un territorio unico.

Importante centro del Medio Campidano, nel sud ovest della Sardegna, si fa apprezzare per le bellezze naturali, i paesaggi mozzafiato e per i notevoli punti di interesse che ne impreziosiscono le vie e gli immediati dintorni.

Meraviglie nel cuore di Villacidro

Per conoscere a fondo Villacidro, la visita può avere inizio dal centro dell’abitato che vede il suo cuore pulsante in Piazza dello Zampillo (dall’Ottocento Piazza XX Settembre), dove confluiscono tutte le strade che scendono dai quartieri più in alto e fa bella mostra di sé un’elegante fontana con zampillo in trachite nera di Serrenti: è questa, da sempre, la piazza “dei giochi e del passeggio” su cui ammirare anche la costruzione del Montegranatico, il “monte del grano” che, dal 2003, è sede del Civico Museo Archeologico Villa Leni che espone preziosi reperti che vanno dalla Preistoria, all’epoca del dominio fenicio-punico e romano, fino all’Alto Medioevo e che provengono in gran parte dalle zone limitrofe.

Sempre a proposito di musei, da segnare in agenda sono “Sa Potecarìa” (antico nome della farmacia in sardo) nato dalla passione del farmacista Dott. Ignazio Fanni, che raccoglie utensili, arredi e strumenti legati all’arte sanitaria e a quella farmaceutica con significative testimonianze dislocate in più sezioni, e il Museo d’arte e arredi sacri, nei locali dell’Oratorio della Santa Vergine del Rosario, con notevoli opere appartenute all’Oratorio delle Anime e alla Parrocchiale di Santa Barbara e suppellettili e manufatti della Confraternita del Rosario.

E qui arriviamo al patrimonio religioso di Villacidro che si svela nelle numerose chiese che lo caratterizzano, a partire dalle tre che svettano sulla piazza principale: la già citata Chiesa di Santa Barbara, la più antica, edificata tra il XII e il XIV secolo in stile gotico-aragonese e dai ricchi arredi in marmo policromo, la Chiesa delle Anime Purganti, in stile spagnolo, risalente al XII secolo, e l’Oratorio di Nostra Signora del Rosario, dalla facciata in stile gotico-catalano.

Ma non sono le sole: da vedere la Chiesa della Vergine del Carmelo del XVII secolo dal cui sagrato si gode di una splendida vista sul centro storico e sulla vallata, la Chiesa campestre di San Sisinnio con unica navata dalla volta a botte, la Chiesa di San Pietro, unica superstite dell’ormai scomparsa villa di Leni, piccolo villaggio agricolo sulle rive del rio omonimo, e la Chiesa di San Giuseppe, voluta nel 1744 da un signorotto spagnolo come atto di fede verso il Santo.

In prossimità della centrale Piazza Santa Barbara, merita poi una sosta l’imponente Palazzo Vescovile, punto di riferimento per importanti eventi culturali, collegato da un’antica scala in ciottolato al Lavatoio, altra meta da non tralasciare, costruito nel 1893 su disegno dell’ingegnere Enrico Pani in stile liberty.

Un paesaggio straordinario

Come accennato, fiore all’occhiello di Villacidro sono le bellezze naturali di un contesto straordinario plasmato da rigogliosi boschi, cascate spettacolari e parchi dove dedicarsi a rigeneranti escursioni a piedi, in bici e a cavallo.

Tra le cascate da non perdere ecco la Cascata di Sa Spendula, decantata da D’Annunzio in un sonetto del 1882, emozionante salto del torrente Coxinas tra granitiche rocce rosa e grigie e montagne selvagge, la Cascata Muru Mannu, la più alta dell’isola con i suoi 72 metri, e la Cascata Piscina Irgas, nell’abbraccio delle marmitte giganti scavate dal rio Oridda.

E che dire, poi, del Belvedere Giarranas, un incantevole paesaggio ideale per l’arrampicata dal panorama sorprendente, più volte nominato nei romanzi dello scrittore locale Giuseppe Dessì (vincitore del Premio Strega 1972)?

Infine, ma non certo per ultimi, vanno ricordati i parchi, meta di trekker ed escursionisti: il Parco di Monti Mannu, il più noto e amato, il Parco di Villascema, vasta area verde alle pendici del complesso montuoso del Linas, il Parco San Sisinnio, con maestosi olivastri millenari, e il Parco Castangias, ottimo punto di partenza per arrivare all’altopiano di Coxinas e a invidiabili aree panoramiche.