Oggi vi portiamo nel versante laziale del meraviglioso Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il motivo è piuttosto semplice: da queste parti sorge un paesino contraddistinto da paesaggi mozzafiato e da una natura rigogliosa, un borgo così speciale che ha persino ricevuto la prestigiosa Bandiera Arancione per i borghi più belli assegnata dal Touring Club Italiano.
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Picinisco, il borgo che ispirò un romanzo
Picinisco è un’autentica meraviglia della provincia di Frosinone. Si caratterizza, infatti, per essere incorniciato da una natura rigogliosa e incontaminata, che spesso è in grado di regalare paesaggi che arrivano dritti al cuore – assolutamente degni di essere fotografati!
Sono tantissimi, infatti, i sentieri da cui partire all’esplorazione del territorio e e che aiutano il viaggiatore a scoprire questo bellissimo territorio. Alle spalle del paesino, tra le altre cose, si erge in tutta la sua eleganza e fierezza il massiccio del monte Meta, alto ben 2242 metri. Una sorta di controllore che sta lì vegliare sul borgo e la valle in cui sorge.
Il suo centro storico, invece, si sviluppa all’interno di un’affascinante cinta muraria, un vero e proprio impianto medievale fortificato che nel corso del tempo ha conquistato chiunque lo abbia visitato, compreso chi decise di trarne ispirazione per scrivere un romanzo.
Da queste parti, infatti, sorge una graziosa villa vittoriana risalente agli inizi del ‘900, ma che ancora oggi è conosciuta come Casa Lawrence. Se vi state chiedendo il perché la risposta è molto più facile di quanto sembri: il suo nome deriva all’autore inglese D. H. Lawrence che qui soggiornò nel 1919. E a tal proposito si narra che fu così ispirato dal paese con i suoi scenari incantevoli che decise di concepire e scrivere proprio qui il suo romanzo “The Lost Girl” – La ragazza perduta – pubblicato nel 1921, in cui è possibile riscoprire tra le pagine il paesaggio di Picinisco.
Cosa vedere a Picinisco
Tutto il centro storico del bellissimo paese di Picinisco è dominato da un castello del 1054, di impianto medievale. Quattro sono le porte che circondano il borgo medievale ed entrarvi vuol dire scoprire vicoli, piccole piazze e palazzi signorili con portali e balconi in pietra.
L’antico castello di Picinisco ha pianta rettangolare e la Porta Rione è il suo accesso principale, nonché quello conservato meglio del castello, da cui si può godere della vista di un maestoso torrione e di altre torri minori. Oltre Porta Rione, si arriva nella piazza omonima da cui si può raggiungere una strada intitolata a un personaggio molto noto del borgo di Picinisco, lo scrittore Giustino Ferri.
Il cuore del paese è piazza Capocci con il suo platano centenario, ma sono punti di interesse turistico anche la Chiesa di San Rocco e il Palazzo degli Orologi. La chiesa di S. Maria del 1110 è la più antica del paese, mentre quella di S. Lorenzo Levita e Martire, patrono di Picinisco, risale al 1305 – qui c’è da ossevare l’antico e maestoso organo a canne, opera di Cesare Catarinozzi e risalente al 1739.
Da non perdere, inoltre, anche una passeggiata in piazza Fucina – che ospita anche la casa dell’artista Giustino Ferri – famosa per la sua bellissima meridiana e per essere posta in posizione strategica con una vista suggestiva sulla valle in cui è immerso il borgo.
Il contesto naturalistico del borgo
Poiché Picinisco, che si erge tra le bellezze naturali del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è un punto di partenza perfetto per l’esplorazione del territorio, citiamo alcuni sentieri da percorrere a passo di trekking.
Imperdibile è il sentiero di Ponte Lebranche che porta fino al corso del fiume Melfa. Dal lago artificiale di Grottacampanaro si può invece imboccare il sentiero che porta fino alla Valle di Canneto.
Oltre al trekking, non mancano per i più sportivi attività come gli sport outdoor, tra cui il cicloescursionismo.
Dal formaggio Pecorino DOP al vino Maturano IGT, anche le prelibatezze enogastronomiche locali sono tutte da scoprire.