Il borgo delle camelie da visitare anche d’inverno

In provincia di Lucca, c'è un borgo antico che, da secoli, coltiva le camelie e che bisogna assolutamente visitare

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Grazie a un particolare microclima che la caratterizza, la Lucchesia, in Toscana, è una zona dove, da sempre, cresce bene un fiore proveniente dal lontano Oriente: la camelia. Fu importata, infatti, dal Giappone nel XVII secolo. Da allora, la camelia fiorisce anche in alcune zone del nostro Paese (come il Lago Maggiore, per esempio), colorando tutto di bianco, rosa o rosso e profumando l’aria che si respira.

In provincia di Lucca, c’è un borgo antico che, da secoli, coltiva le camelie e che bisogna visitare perché è chiamato “il borgo delle camelie”. Si tratta di Sant’Andrea di Compito, una piccola frazione di Capannori. Il borgo ha origini molto antiche. Ancora oggi è conosciuto per le sue fonti di acqua purissima, già ben note nell’antichità.

Il borgo di Sant’Andrea di Compito

Il borgo si erge su una collina a meno di 200 metri, ai piedi del Monte Serra, ma domina comunque la Piana di Lucca. A raccontare la sua storia sono la Chiesa di Sant’Andrea, eretta prima dell’anno Mille, la torre di guardia, nata come torre campanaria d risalente al XIII secolo che, nel Medioevo, faceva parte del sistema difensivo della Repubblica di Lucca a difesa della nemica Pisa, ma sono soprattutto le sue camelie ad attirare i visitatori a Sant’Andrea di Compito.

La storia delle camelie, qui, ebbe inizio grazie alla passione del dottor Angelo Borrini, oculista del duca Carlo Lodovico di Borbone, che le piantò in molti giardini delle residenze più importanti della Lucchesia.

Ogni anno, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile si svolge la Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia. Nel 2024 si terrà la XXXV edizione si tiene tutti i weekend di marzo.

Le camelie di Sant’Andrea di Compito

A Sant’Andrea di Compito si trova un camelieto, il Camellietum Compitese, un luogo magico, un giardino pubblico creato nel 2002 su un terreno terrazzato che sale verso il Monte Serra, attraversato da un corso d’acqua alimentato da sorgenti, che ospita oltre mille varietà di camelie e che è entrato di diritto nella lista dei “Garden of Excellence”, un’onorificenza conferita dalla International Camellia Society di cui possono vantarsi solo altri 39 giardini al mondo.

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Fonte: @Camelie lucchesia
Le camelie di Sant’Andrea di Compito in provincia di Lucca

Qui crescono esemplari di Camelie japoniche provenienti dalle ville storiche della zona, ma anche da tanti altri Paesi del mondo. Il Camellietum è una meta obbligata per gli appassionati cameliofili in quanto comprende anche un centro di studio e ricerca per università e botanici, ma è anche un parco che ospita eventi, come la cerimonia del tè (dal fiore di questa pianta, qui è stato prodotto il primo tè alla camelia inventato in Italia), musicali, teatrali, convegni e conferenze, oltre alla mostra annuale e, naturalmente, data la zona ricca di eccellenze, gastronomici. Apre al pubblico durante la mostra e il resto dell’anno su prenotazione.

Durante le giornate della mostra, i visitatori hanno anche la possibilità di esplorare le ville della zona, i cui giardini sono i custodi indiscussi di camelie antichissime, preservate dall’abilità e dalla passione dei proprietari e dei loro giardinieri.

Due delle più belle ville delle camelie da visitare nella Lucchesia sono la Villa Reale di Marlia, che fu la residenza estiva della sorella minore di Napoleone,  e Villa Grabau.

Villa Reale di Marlia

Una vera e propria gemma nascosta che ancora pochi conoscono è Villa Reale di Marlia, una delle più affascinanti dimore storiche d’Italia. Inserita tra i “Great Gardens of the World”, vanta ben 16 ettari di giardini.

Villa Reale di Marlia
Fonte: iStock
Tutta la bellezza di Villa Reale di Marlia

Acquistata nel 1806 da Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e principessa di Lucca, il legame della Principessa con la Villa Reale di Marlia fu particolarmente forte: a lei si devono i maggiori interventi che trasformarono la struttura del palazzo e i giardini in ciò che si può ammirare oggi.

Protetta dalle mura e dalle fronde del parco secolare, è un capolavoro artistico e architettonico che cela diverse sorprese. Impreziosito dai Viali delle camelie, custodisce alberi di antiche varietà, il Giardino dei limoni con il gruppo marmoreo di Leda e il Cigno e quello spagnolo in stile Art déco oltre a un coinvolgente percorso olfattivo che trasporta il visitatore nella magia dei profumi.

La Villa Reale è in stile neoclassico, con la seicentesca Palazzina dell’Orologio con loggia panoramica, il Ninfeo chiamato “Grotta di Pan”, l’imponente Teatro d’Acqua e il primo esempio di Teatro di Verzura in Europa ed è un’incantevole cornice naturale che, nei secoli, ha visto protagonisti artisti del calibro di Niccolò Paganini e Jean Racine.

Villa Grabau

Si trova a San Pancrazio questa villa storica risalente al XV secolo, acquistata dal banchiere tedesco Rodolfo Schwartze. Grazie alla passione della moglie Carolina e agli scambi con l’Orto Botanico di Lucca, il parco di nove ettari è stato arricchito di tante rarità botaniche ancora oggi presenti.

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Fonte: 123rf
La splendida Villa Grabau vicino a Lucca

La stanza più affascinante della villa è il Salone dei finti tendaggi” con meravigliosi trompe l’oeil da riuscire a ingannare anche gli occhi più esperti.

Adagiata tra le colline, Villa Grabau è immersa nel grande parco che comprende anche una limonaia, una straordinaria costruzione del Cinquecento che si staglia in mezzo alle siepi del Giardino all’Italiana e il Teatro di Verzura, un grazioso palcoscenico che un tempo era adibito a concerti e a rappresentazioni estive. Oggi la villa ospita anche eventi e matrimoni.