Il paese sotto al Gran Sasso che sembra disegnato da un bambino

Nel piccolo borgo di Azzinano i muri delle case e degli edifici raccontano le storie più belle che appartengono alla nostra infanzia. E sono straordinarie

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

C’è un piccolo paese situato ai piedi del suggestivo Gran Sasso che è di incantevole bellezza. Lo è per le sue storie che sono tramandate dalle persone, per le testimonianze del passato e per quelle tradizioni di montagna preservate preziosamente nel tempo. Ma anche per i suoi muri che parlano e raccontano il passato della nostra infanzia.

Ci troviamo nel piccolo borgo di Azzinano di Tossicia, in provincia di Teramo. Nel paese in cui sono state ritrovate delle tombe risalenti al neolitico e che testimoniano la sua antica identità, tra le case e gli edifici tipici dell’architettura montana dell’Abruzzo che addossati l’un l’altro si affacciano sugli stretti vicoli che attraversano il paese. Ed è proprio qui, tra le stradine, che sui muri sono conservati i ricordi più belli dell’infanzia raccontati con colori vivaci e disegni incantati.

Il borgo che parla attraverso i muri

Azzinano di Tossicia è un borgo dipinto, un paese delle meraviglie che ci catapulta in quello che sembra un museo en plain air di straordinario incanto. I meravigliosi e inediti murales naïf parlano di tutti noi, dei giochi della nostra infanzia, quando ancora non esistevano smartphone e connessioni. Una galleria d’arte a cielo aperto, proprio alle pendici del Gran Sasso, che ogni anno si arricchisce di nuove storie e colori, creando un’atmosfera magica e unica.

In questo paesino nacque Annunziata Scipione, una delle più grandi artiste naïf italiane che ha saputo raccontare l’identità delle popolazioni agreste del Gran Sasso attraverso i suoi capolavori. È proprio per celebrare la pittrice che, nel 2001, gli abitanti del borgo decisero di rinnovare le strade, le piazze e i vicoli, colorando le facciate della case con disegni e pitture murali.

Quella scelta si tramutò in un omaggio alla spensieratezza fanciullesca, ai giochi d’infanzia delle vecchie generazioni. Così ecco che i muri di Azzinano hanno preso vita attraverso il gioco della campana, quello del nascondino, la mosca cieca e il tiro dei dadi.

Giochi semplici ma fondamentali per la spensieratezza dei bambini vissuta all’aria aperta con pochi oggetti, tanti amici e una scia di creatività lasciata dietro le spalle. La stessa che ora rivive nel borgo di Azzinano.

Azzinano, il borgo dipinto
Fonte: Wikimedia/Infinitispazi
Azzinano, il borgo dipinto

Azzinano: il borgo dipinto

Visitare il borgo di Azzinano è un’esperienza unica, un viaggio attraverso il tempo e i ricordi d’infanzia che passa per un’arte reale e suggestiva, favolistica e concreta. Un paese dipinto che, negli anni, si è trasformato in un museo a cielo aperto visitabile gratuitamente a ogni ora del giorno e in ogni momento dell’anno.

Questi muri d’autore, che portano la firma di artisti di fama nazionale, hanno trasformato il piccolo borgo di Azzinano in un Paese dei Balocchi dove è possibile tornare bambini, anche solo attraverso lo sguardo. Ed è proprio sotto di questo che i colori sembrano cambiare, brillanti alla luce del sole, intensi con quella del tramonto, ma sempre spettacolari.

Il museo a cielo aperto di Azzinano però, è in continua evoluzione. Lo è perché ogni estate artisti provenienti da ogni parte d’Italia tornano qui a dare voce a quei muri, pronti a raccontare nuove storie.

Azzinano, il borgo dipinto
Fonte: Wikimedia/Infinitispazi
Azzinano, il borgo dipinto