Madonna di Vitaleta, la cappella sperduta in Val d’Orcia

La chiesetta icona della Val d'Orcia tra cipressi e campi dorati, è tra i simboli più fotografati. Dalla leggenda dell'apparizione al film "Il Gladiatore"

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Redazione

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Una piccola chiesa bianca, semplice, con a lato due brevi file di cipressi. Intorno, le colline verdi e oro della Val d’Orcia, che sembrano onde del mare, e poderi isolati. Una cartolina tra le più famose di questa zona della Toscana: la Cappella della Madonna di Vitaleta, è senza dubbio uno dei luoghi iconici, anche se è nascosta e ci si deve andare apposta. Arrivarci è semplice: si lascia l’auto in un piccolo parcheggio in mezzo ai campi, e si percorre un sentiero che conduce proprio alla cappelletta. Che sia all’alba o al tramonto, il panorama è sempre suggestivo.

La Cappella della Madonna di Vitaleta: simbolo della Val d’Orcia

Lungo l’itinerario che conduce alla scoperta dei borghi della Val d’Orcia, e le curve di cipressi, c’è un luogo non scontato, ma di grande suggestione. Tra San Quirico d’Orcia e Pienza, merita una deviazione la Cappella della Madonna di Vitaleta, diventata ormai una delle attrazioni più fotografate di questo territorio. Non si tratta soltanto di una chiesetta solinga tra le colline, ma di un vero e proprio quadro romantico: i colori dei campi che la circonda che cambiano al mutare delle stagioni, le vedute a 360 gradi, il cielo immenso. Una sorta di puntino bianco al centro del paesaggio, e in armonia con esso. I due brevi filari di cipressi che abbracciano la Cappella della Madonna di Vitaleta a destra e a sinistra non sembrano cresciuti dopo di lei, ma lì da sempre.

Luogo Patrimonio Unesco: la storia

Perché si trova proprio qui, tra campi agricoli e colline? La Cappella della Madonna di Vitaleta, antichissima, e  dichiarata Patrimonio dell’UNESCO, deve la sua collocazione, sembra, ad una leggenda. Si narra, infatti che in questo punto esatto, ad una pastorella apparve la Madonna, la quale disse alla giovane di chiamare a raccolta i fedeli per  recarsi in una bottega di Firenze dove avrebbero trovato la statua da porre nella chiesa di Vitaleta. Così fu: nel 1553 la statua della Vergine di Andrea della Robbia venne collocata proprio qui. Nel 1779 poi, la statua della Madonna venne trasferita nella Chiesa Collegiata, a San Quirico d’Orcia, dove vi rimase fino al 1782.

Il terremoto nel 1861 la statua venne traslata all’interno della Collegiata, e la Cappella della Madonna di Vitaleta venne lasciata all’abbandono sino a quando, nel 1884, fu riprogettata, sia internamente che esternamente, dall’architetto senese Giuseppe Partini che si ispirò all’architettura sacra dei primi del Cinquecento. Oggi, questo luogo è meta di centinaia di turisti e pellegrini al giorno, in ogni periodo dell’anno. Arrivarci è semplice, e il sentiero, che non ha particolari pendenze, è percorribile in una decina di minuti, sia a piedi che in bicicletta.

Una curiosità: il panorama meraviglioso che si gode dalla Cappella della Madonna di Vitaleta, con i filari di cipressi, i campi dorati e le verdi colline, hanno conquistato anche il regista Ridley Scott che proprio qui ha girato alcune scene de Il Gladiatore. Una tra tutte è quella in cui Massimo Decimo Meridio, sulla sommità del colle, immagina la moglie e il figlioletto arrivare dalla strada costeggiata da cipressi.