Cosa vedere a Carmagnola, vicino a Torino

Carmagnola è una splendida cittadina vicino Torino, ricchissima di storia e cultura: scopri i musei, gli edifici storici e quelli religiosi da visitare

A circa 30 km a sud di Torino si trova la cittadina di Carmagnola, il cui antico centro storico conserva ancora oggi la sua impronta medievale e numerose emergenze architettoniche tutte da scoprire. Il territorio che accoglie questo piccolo centro d’arte è tra i più suggestivi della regione in quanto ospita un ecosistema composto di terreni umidi, sabbiosi e paludosi, felice habitat per numerose specie di flora e fauna lacustre come il bosco del Gerbasso, il parco cascina Vigna con il museo Civico di storia Naturale e la riserva Naturale della Lanca di San Michele, un tratto abbandonato dal Po alcuni decenni fa, localmente conosciuto appunto come Po morto. Quest’area naturale fece, già a partire dall’anno Mille, la fortuna di quell’antica contrada Gardexana al centro della quale nacque l’attuale Carmagnola, il cui toponimo nasce probabilmente dal latino quadra magniola, termine con il quale si indicava un piccolo appezzamento di terreno, e dal nome gentilizio di Carminius.

Attestata per la prima volta nel 1034, Carmagnola è sotto la giurisdizione di Nonantola quando viene ceduta ad Arduino d’Ivrea, un tempo signori della marca torinese. Nel corso del Medioevo la città è contesa dalle famiglie illustri dell’epoca, tra le quali quella dei marchesi di Saluzzo, che qui per oltre due secoli avranno in funzione una zecca. Verso la fine del Cinquecento i Savoia strappano Carmagnola dalle mani dai francesi, i quali avevano sconfitto il marchese di Saluzzo alcuni decenni prima. Fino agli inizi dell’Ottocento Carmagnola resta strategicamente rilevante, e dunque terreno di scontri e di sommosse popolari. Solo dopo l’unità d’Italia la cittadina comincia a sviluppare definitivamente la sua forte vocazione agricola e commerciale, grazie alla coltivazione e commercializzazione della canapa prima e poi con la costruzione di ben due stabilimenti della Fiat, nel secondo dopoguerra.

Scoprire Carmagnola: il castello e le chiese

Simbolo della città è il trecentesco castello eretto per volere di Manfredo II di Saluzzo, la cui struttura attuale risale alla metà del Cinquecento e che oggi ospita gli uffici del Comune. L’imponente edificio dai caratteristici mattoni rossi occupa interamente l’area settentrionale del centro storico, all’interno del quale spiccano anche la chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Paolo, completata nel 1512 e rimaneggiata prima nel Seicento, quando venne aggiunto il campanile barocco, e poi alla fine dell’Ottocento, quando i mattoni a vista della facciata furono coperti integralmente con l’attuale decorazione in stile tardogotico. Da segnalare all’interno la cappella dell’Immacolata Concezione, con la sua sontuosa decorazione e la tela raffigurante l’Assunzione della Vergine dell’astigiano Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (1568-1625). Anche la quattrocentesca chiesa di Sant’Agostino, nella centralissima piazza omonima, spicca per la sua bellezza architettonica.

La bianca facciata, restaurata nel 1835, custodisce in realtà un meraviglioso interno dai caratteri tipicamente gotici, con tracce di affreschi originali dell’epoca, alcune tele attribuite al Moncalvo e al pittore Giovanni Antonio Molineri, una lastra tombale cinquecentesca di Amedeo di Francesco da Settignano, una stele funeraria romana risalente al I secolo d.C. e, infine, uno sfarzoso altare maggiore del 1612 con intarsi in marmi policromi e bronzo dorato, al di sopra del quale sembra fluttuare un elegante baldacchino marmoreo. Altri edifici religiosi degni di nota sono la sinagoga di Carmagnola (1724), che conserva ancora gli arredi originali ed è considerata una tra le più belle d’Italia, la chiesa tardo barocca di San Rocco, con la sua facciata ricca di effetti chiaroscurali coronata da un’inconfondibile e maestosa cupola, e la chiesa di San Filippo, la cui facciata in mattoni è impreziosita da decorazioni in cotto, in puro stile barocco piemontese.

All’interno si segnala la grande tela con una Santissima Trinità realizzata da padre Ignazio Fassina (1701-1769), autore anche degli affreschi sulla volta del presbiterio. Sebbene si trovi a circa 8 km dal centro cittadino, l’abbazia di Santa Maria di Casanova, nella località omonima, è senza dubbio uno degli edifici religiosi più importanti di Carmagnola. Attestata già nel XIII secolo, il complesso è stato rifatto completamente in stile barocco piemontese nel XVIII secolo quando divenne residenza di Vittorio Amedeo III di Savoia.

Scoprire Carmagnola: l’ospedale San Lorenzo e gli antichi palazzi nobiliari

A fianco del castello di Carmagnola, in pieno centro storico, sorge l’ospedale di San Lorenzo, attestato per la prima volta nel 1311 quando già offriva ricovero ai pellegrini e alla popolazione locale. Demolito nel 1584, la sua funzione sopravvive fino al 1754, quando un nuovo ospedale viene costruito al posto di quello originario. Oggi ospita l’azienda Sanitaria Locale. Oltre al considerevole numero di chiese che la città di Carmagnola vanta all’interno del suo abitato, vanno segnalate anche alcune tra le case signorili più antiche e meglio conservate della provincia di Torino, primo fra tutti palazzo Lomellini (XV secolo), con le sue finestrelle gotiche, le decorazioni originali in cotto e un settecentesco campanile risalente all’epoca in cui il palazzo fu lasciato dai Lomellini alla congregazione della Carità di San Paolo.

Oggi palazzo Lomellini, di proprietà comunale, è sede della civica galleria d’arte Contemporanea. Altri edifici civili risalenti tutti al Cinquecento da segnalare sono casa Borioli, che reca ancora tracce dello stile gotico originale, casa Cavassa, la cui facciata presenta ancora tracce di eleganti affreschi a grisaille (sfumature di grigio) tra cui si riconosce un curioso Corteo degli elefanti, e infine casa Piano, o casa delle Meridiane, la quale è l’unica a presentare ancora oggi sulla facciata uno straordinario ciclo di affreschi (1555-1557) raffiguranti appunto meridiane e quadranti solari perfettamente funzionanti.

Scoprire Carmagnola: il museo della Canapa e altri percorsi

Oltre al museo di arte Contemporanea di palazzo Lomellini e quello di storia Naturale di cascina Vigna, tra i più attivi della regione, l’offerta museale di Carmagnola comprende anche un affascinante percorso espositivo sulla cultura e sulla lavorazione della Canapa all’ecomuseo sito in località Borgo San Bernardo (2 km circa) sotto una lunga e tradizionale tettoia (sentè in dialetto) di inizio Novecento, sotto alle quali si producevano appunto le corde di canapa. Anche la borgata in sé presenta ancora i segni delle attività legate alla lavorazione della canapa, nell’architettura delle abitazioni e nella presenza, tra di esse, di rivi, fossi e maceratoi. Tra gli altri musei presenti a Carmagnola si segnalano infine il museo Navale, dedicato alla navigazione del Po, e il museo Tipografico “Rondani”.

Cosa vedere a Carmagnola
Fonte: Wikimedia Commons
@Wikimedia Commons – Davide Papalini