Vicoli stretti di sanpietrini, botteghe di artigiani, gallerie d’arte, piccole piazze e vecchi edifici: il Rione Monti di Roma è una città nella città. Passeggiando in questo quartiere, talvolta ci si scorda di essere nella Capitale d’Italia.
I turisti l’hanno scoperto di recente e, dopo aver fatto il tour classico delle antichità romane, amano perdersi tra le stradine, buttare l’occhio dal vetraio che realizza finestre a mano, dalla magliaia che ancora lavora ai ferri la lana, sedersi al bar dove il caffè è fatto con la moka o dove bere un buon bicchiere di vino dei Colli.
Il suo nome è legato ai tre dei sette colli di Roma compresi entro i confini: Esquilino, Viminale e una parte del Quirinale e tutti fanno parte dei colli sui quali, secondo la tradizione, fu fondata Roma. Il suo nome medievale “Regio Montium et Biberate” si riferiva ai colli e a una strada principale chiamata via Biberatica che attraversava i Mercati Traianei. Oggi è il rione più esteso della Capitale ed è molto collinare, con strade e scalinate che salgono e scendono un po’ ovunque.
Questa zona è piena di trattorie, bar e locali. La via del Boschetto è famosa per essere la strada di Roma con il maggior numero di ristoranti per metro quadrato. Gravita sulla piazzetta della Madonna dei Monti, nei pressi dell’omonima chiesa, che, con la Fontana dei Catecumeni disegnata dall’architetto Giacomo della Porta, ancora funge da centro di aggregazione sia per i residenti sia per i visitatori. C’è anche uno dei più famosi mercatini vintage della città.
È piaciuto persino a Tom Cruise, che l’ha scelto per ambientarvi alcune scene del suo nuovo film d’azione in stile “Mission Impossible”. L’attore è molto legato a Roma e non è la prima volta che la visita per lavoro o per piacere: nel 2005 era qui per “Mission Impossible 3”, poi è tornato nel 2006 per il fiabesco matrimonio con Katie Holmes, festeggiato nel castello di Bracciano ma ci era già stato quando era sposato con Nicole Kidman.
Il set è concentrato tra via Urbana e la strettissima via dei Serpenti. Al civico 29 di quest’ultima è vissuto pure il regista Mario Monicelli e gli è stata dedicata una targa davanti all’abitazione. La via Urbana, invece, è un “Vicus Patricius” antico, una strada “residenziale” su cui si affacciavano alcune delle più belle case romane che scendeva verso la Suburra, l’antica zona “Sub Urbe” (sotto la città), i cui scantinati sbucano addirittura al Colosseo, il cuore più pittoresco del Rione Monti, sempre pieno di turisti.
Monti nasconde alcuni tesori di cui pochi sono a consocenza. Tappa obbligata è a Santa Maria Maggiore, una della quattro basiliche papali di Roma sulla cui costruzione aleggia una leggenda: la notte del 4 agosto del 358 d.C. la Madonna apparve in sogno a Papa Liberio chiedendogli di costruire una chiesa. La mattina successiva, una nevicata in piena estate imbiancò il Colle Esquilino, indicando dove costruire la basilica. Ogni anno il 5 agosto si celebra la rievocazione del miracolo della nevicata, uno spettacolo a cui vale la pena assistere.
Merita una sosta anche la Basilica di San Pietro in Vincoli, dove si può ammirare il Mosè di Michelangelo, scolpito per il mausoleo di Papa Giulio II e infine e la Chiesa dei Santi Domenico e Sisto il cui altare maggiore è stato disegnato niente meno che da Gian Lorenzo Bernini.
Ma il rione è ricco anche di reperti archeologici, come il Foro di Nerva, terzo dei Fori Imperiali, il Foro di Augusto, eretto per celebrare la vittoria di Augusto su Bruto e Cassio, e la Scala Santa che, secondo la tradizione, sarebbero i 28 gradini di marmo bianco percorsi da Cristo per recarsi da Ponzio Pilato durante il processo, portati qui da Gerusalemme da S. Elena, madre dell’imperatore Costantino. Insomma, il Rione Monti è uno dei rioni più belli e carichi di storia di tutta Roma.