Il curioso caso del villaggio che ha più libri che abitanti

E se la vostra prossima meta di viaggio fosse un luogo dove ci sono più libri che persone? No, non è un sogno per booklover, ma la realtà di un villaggio in Galles

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 28 Novembre 2022 12:06

C’è Emily Dickens che vi osserva. Poco distante, trovate anche Shakespeare. E sì, se guardate bene c’è anche Dostoevskij, insieme a Pirandello e a Francis Scott Fitzgerald. È un sogno? No, è Hay-on-Wye, un villaggio incastonato nella suggestiva contea di Powys, in Galles, “popolato” più da libri che da esseri umani. Un vero e proprio sogno non solo per i booklovers, che possono trovare qui qualsiasi opera letteraria amino o vogliano scoprire, ma anche per chi va in cerca di quiete.

Sì, perché Hay-on-Wye è la perfetta incarnazione del villaggio da favola abbracciato dal verde, con tante casette in muratura e tetti spioventi. L’aria sa di rugiada, di pagine ingiallite e di fieno. E non a caso, dal 2018, è stato scelto dal The Guardian per il suo Book-Festival, nel pieno rispetto della tranquillità del luogo e con grande gioia di tutti gli abitanti, che accolgono i turisti con pietanze e bevande tipiche.

Hay-on-Wye, libri in mostra per il festival

La storia di Hay-on-Wye

Siamo sicuri che, come noi, vi interesserà sapere come Hay-on-Wye sia diventato il villaggio gallese dedicato al libro per eccellenza. Per capirlo bisogna fare un passo indietro a quando, in epoca normanna, il villaggio sorse nel punto più settentrionale del Brecon Beacons National Park e a ridosso del lato meridionale del fiume Wye. L’obiettivo della sua fondazione era dare una casa a coloro che coltivavano quelle che sono tutt’oggi considerate le campagne più varie e belle che le isole britanniche abbiano da offrire.

In particolare, come il nome stesso della cittadina dice, la specialità del luogo era il fieno [Hay in inglese n.d.r], che veniva coltivato in abbondanza e in diverse varianti, più o meno pregiate. Con il passare del tempo, però, Hay-on-Wye divenne un luogo di riposo per diversi nobili e aristocratici, compreso William de Braose, un riottoso che contribuì alla rivolta contro la monarchia e che costruì proprio lì il suo castello.

Una libreria in quel di Hay-on-Wye

Il fatto che fosse un luogo eletto per chi cercava pace, portò alla costruzione di piccole case e casette in muratura, che fanno tutt’ora parte del panorama della cittadina. Il destino di Hay-on-Wye come cittadina dedicata ai libri e alla cultura, però, fu deciso quando nel 1961 (quindi in tempi si potrebbe dire recenti), tale Richard Booth rilevò un vecchio edificio, un tempo caserma dei vigili del fuoco, per aprire il suo primo negozio di libri usati.

Hay-on-Wye, i libri usati e il principato autonomo

Ai tempi, Hay-on-Wye contava a malapena 300 abitanti che per recuperare dei libri, dovevano andare e venire dalle grandi città. C’era sì una piccolissima libreria, ma vendeva davvero solo lo stretto necessario. L’idea di Booth riuscì a portare in città moltissimi libri a costi bassissimi e riscosse un successo a dir poco enorme, tanto da attirare visitatori da altri villaggi gallesi. Ciò che successe dopo è qualcosa di davvero originale e ha fatto la storia del Galles.

Libri per le strade di Hay-on-Wye

Booth, infatti, un po’ per farsi pubblicità e un po’ perché tutti lo amavano a sufficienza, il 1 aprile 1977 decise di proclamare pubblicamente Hay-on-Wye come principato autonomo e, subito dopo, si autoproclamò “Re” del nuovo stato. Booth, che era un favolista, sapeva perfettamente che si trattava di pura fantasia, eppure con questa mossa riuscì ad attirare l’attenzione di moltissime persone, portando la gente a vedere davvero Hay-on-Wye come se fosse un regno indipendente e a farsi persino paragonare a Riccardo Cuor di Leone.

Spinto da questo successo, il 1 aprile 2000, Booth riuscì a organizzare una curiosa (e suggestiva) cerimonia di incoronazione per sé stesso, che in realtà era anche un modo per creare la “The Hay House of Lords”, ovvero un consiglio di Lord paritari che alla sua morte avrebbero potuto ereditare il suo posto e continuare a portare avanti il regno di Hay-on-Wye come isola di libri, cultura e merito.

Hay-on-Wye: città dei libri e dei festival letterari

Ciò che Booth ha desiderato, continua a esistere: dal 1 aprile 1977 a oggi, Hay-on-Wye è rimasta la città dei libri. Nel villaggio si può trovare qualsiasi tipo di libro: si contano milioni di pubblicazioni (non è dichiarato il numero) fra testi di prima mano e testi usati, a fronte di solo 460 abitanti. Hay-on-Wye è ufficialmente riconosciuta come destinazione d’eccellenza per i bibliofili nel Regno Unito e ha ricevuto tale nomina anche da Re Carlo III e dalla sua consorte Camilla.
Uno scorcio di Hay-on-Wye

Nel villaggio sono presenti in tutto 25 librerie e un paio di biblioteche, con altre strutture simili in arrivo. Per una pacifica convivenza fra librai, ogni libreria è specializzata in qualcosa o, se generica, ha un tocco unico che fa sì che non “tolga” clienti alle altre: alcune vendono oggetti d’antiquariato, alcune vestiti, altre ancora si sono specializzate nella vendita di cibi e bevande tipiche del luogo.

Ogni anno, tutte le librerie e le biblioteche collaborano per l’Hay Festival of Literature & Arts, organizzato dal The Guardian, e per i festival del libro organizzati durante il solstizio d’estate e quello d’autunno. Se amate i libri, organizzate dei viaggi in questi periodi: non ve ne pentirete.