È sul fianco del monte Travnik, in una fessura carsica a poco meno di mille metri di altitudine, che ha origine il fiume Isonzo, uno dei corsi d’acqua più importanti dell’arco alpino.
Insieme alle sue acque ora cristalline, ora turchesi, il fiume porta verso valle un immenso carico di storia e cultura, modellando il territorio che attraversa da tempo immemore. Il suo corso prende le mosse in Val Trenta, nel Parco Nazionale del Triglav, in Slovenia, ad appena qualche decina di chilometri dal confine italiano. Dopo un percorso lungo 136 chilometri, sfocia nel mare Adriatico nel Golfo di Trieste, poco più a sud di Monfalcone.
La parte più belle e interessante del suo percorso è quella che affronta nella sua parte iniziale, in mezzo alle alte vette delle Alpi Giulie, in quella che per l’appunto viene definita la Valle dell’Isonzo, quando il fiume si trova a bagnare le cittadine di Bovec, Kobarid e Tolmin.
Si tratta di un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’outdoor, in mezzo a una delle aree naturali meglio tutelate a livello europeo. Tra natura, sport e wild swimming, la Valle dell’Isonzo è il regno di chi ama vivere elettrizzanti esperienze all’aperto, meglio se condite dall’acqua dolce di un fiume di rara bellezza.
Indice
Valle dell’Isonzo, il regno dell’outdoor
Percorrendo in auto la statale 203, che collega Bovec a Kobarid e costeggia il corso dell’Isonzo, non è una rarità vedere sfrecciare colorati van con un kayak legato sul tettuccio o allo sportello posteriore. Anzi, è quasi un via vai quello delle tante agenzie sportive che coordinano la possibilità per i visitatori della Valle dell’Isonzo di vivere il fiume scendendolo a bordo di queste strette canoe, facili da pilotare e che permettono di vivere un’esperienza altrimenti difficile da ottenere.
Il kayak è infatti un mezzo privilegiato per percorrere ogni meandro del fiume Isonzo, raggiungerne gli anditi nascosti ed esplorarne ogni angolo. In più, rimuove uno dei principali ostacoli che spesso intimoriscono tanti viaggiatori: dover sfidare la temperatura fredda di un corso d’acqua montano.
Tra i modi per esplorare la Valle dell’Isonzo uno dei più gettonati è quello di pedalare. Biciclette con pedalata assistita, mountain bikes, bici gravel: un vero universo ciclistico pronto a sfrecciare su strade, sterrati e sentieri appositi, che non disdegnano qualche piccolo brivido, come l’attraversamento su due ruote di un ponte tibetano.
Un’esperienza che mette fianco a fianco i più incalliti amanti del cicloturismo alle famiglie che vogliono godersi una giornata in sella all’insegna del relax, magari con tanto di bambini piccoli al seguito fra seggiolini e rimorchi.
Ovviamente non manca la possibilità di godersi il fiume in uno dei modi più semplici: trovare una delle tantissime spiagge d’acqua dolce, poggiare l’asciugamano su ghiaia e sabbia bianchissime e regalarsi un fantastico tuffo in una delle centinaia di piscine naturali scavate dall’incessante passaggio dell’acqua tra le rocce.
La Valle dell’Isonzo è uno dei luoghi più belli d’Europa per il wild swimming, un vero e proprio paradiso dove l’amante del turismo fluviale può perdersi liberamente nell’esplorazione del corso del fiume, certo ogni volta di trovare un nuovo spot più bello del precedente dove scendere e godersi una nuotata nelle acque cristalline e azzurrissime.
Una delle esperienze più notevoli è quella di esplorare il corso dell’Isonzo in tenda, grazie ai tantissimi campeggi lungo il fiume. Vi potrà capitare di godere di momenti unici come quello di svegliarsi al mattino in una radura tra gli alberi a pochi metri da una spiaggia bianchissima e da una meravigliosa piscina naturale.
Bovec, il centro della Valle dell’Isonzo
Casette basse con tetti spioventi, vie curate, fiori, negozi di articoli sportivi, ostelli, diversi bar e ristoranti: malgrado abbia poco più di mille abitanti, Bovec è il centro più rilevante per il turismo nella Valle dell’Isonzo.
Vitale ma non caotica, Bovec ha una posizione ideale come quartier generale per l’esplorazione dei dintorni. All’ombra del massiccio del monte Canin, nell’ampia conca dove scorre l’Isonzo, ha un territorio caratterizzato da tantissimi corsi d’acqua che contribuiscono alla portata del fiume principale.
Cascate, piscine naturali, spiagge d’acqua dolce e tante altre attrazioni caratterizzano le vicinanze: la cascata Boka produce un salto di 144 metri; il Parco nazionale del Triglav ha una fitta rete sentieristica per esplorare il massiccio più alto del paese e raggiungere il lago del monte Krn, il più alto lago di montagna della Slovenia; i pascoli e i prati intorno alla cittadina pullulano di piste di partenza e di atterraggio per il parapendio, i cui archi colorati punteggiano i cieli estivi.
Nella Valle dell’Isonzo sono da visitare anche Kobarid e Tolmin.
A Kobarid è d’obbligo una visita al Museo di Caporetto, che racconta una importante parte del drammatico passaggio della Prima guerra mondiale. La cittadina tuttavia offre anche altro: uno spettacolare ponte napoleonico su una stretta gola che inghiotte le acque dell’Isonzo, la impressionante cascata Kozjak e l’appassionante Museo della produzione casearia, uno degli epicentri di una cultura enogastronomica della valle di cui Kobarid è la capitale.
Tolmin è invece il centro più grande della Valle dell’Isonzo, alla confluenza tra il fiume e la Tomlinka. Il suo territorio è punteggiato di meraviglie naturali acquatiche, ancor più dei due paesi succitati, ma la città è nota anche per la sua vivacità culturale e per i tanti eventi che danno il ritmo alla sua estate.
Due splendide cascate della Valle dell’Isonzo
Cascate di tutti i tipi e dimensioni arricchiscono i paesaggi mozzafiato di questa valle meravigliosa. Due in particolare sono imperdibili.
La Cascata Kozjak, insolita e pittoresca, è una gemma incastonata in un suggestivo anfiteatro roccioso, raggiungibile con una facile passeggiata di mezz’ora che costeggia l’omonimo corso d’acqua, nel territorio di Kobarid. Il sentiero è parte del più ampio Itinerario Storico di Caporetto, sul quale si incontrano una serie di interessanti residuati bellici della Prima guerra mondiale, come trincee e gallerie, veri e propri cunicoli nella roccia utilizzati dai soldati dell’epoca ed ancora in piedi.
Percorso il sentiero, si arriva in una sorta di grotta semiaperta dove quello che è poco più di un ruscello si produce in un salto spettacolare di circa 15 metri, che produce una splendida polla color smeraldo ai suoi piedi.
Ben visibile anche dalla strada statale, invece, è la maestosa Cascata Boka, la più possente della Slovenia e quella con la maggiore portata d’acqua, alta 144 metri e larga 18. Le gelide acque della sorgente carsica che si accumulano sulle montagne della catena del monte Canin producono questo clamoroso spettacolo della natura, imponente e violento.
Data la portata d’acqua della cascata, la si può osservare da un punto panoramico raggiungibile in un quarto d’ora di cammino sull’apposito sentiero, ben segnalato. Da qui, i più audaci possono proseguire su un sentiero ripido ed esposto che in poco meno di un’ora di salita porta a un ulteriore punto panoramico sopra la cascata.