No, non è così: la parola ombra, derivata dal latino umbra, non sta all’origine del nome della regione Umbria né del popolo degli Umbri che l’abitava in tempi remoti. Eppure il motivo di tale equivoco non è difficile da immaginare: i dolci rilievi collinari che animano il profilo morfologico della regione sono coperti di verdi e fitti boschi del cui riparo si può giovare il viaggiatore che ci si trovi a passare.
Non solo il viaggiatore, ma anche chi va alla ricerca di cascate, polle e piscine naturali d’acqua dolce può bearsi della frescura delle ombre umbre, scoprendo paesaggi unici e piccoli tesori rimasti nascosti al riparo delle chiome degli alberi.
L’Umbria è attraversata, d’altra parte, da alcuni dei fiumi più lunghi d’Italia. Il Tevere nasce in Emilia-Romagna, attraversa il territorio umbro e finisce, come noto, nel Lazio. Il Chiascio, il Nera, il Topino, il Nestore sono altri corsi d’acqua che superano tutti i cinquanta chilometri di percorrenza. Tuttavia questo non significa che l’Umbria rurale offra una gran quantità di luoghi adatti al wild swimming, anzi.
Alcuni di questi fiumi hanno letto ampio e passano attraverso un ampio numero di cittadine, altri hanno corsi impetuosi, con forti correnti che li rendono più adatti agli sport acquatici come il kayak che non a un semplice tuffo rinfrescante.
Insomma: per trovare il luogo giusto per una gita estiva al fiume, dove potersi godere la fresca ombra dei boschi, incontrare un contesto naturale magico e godersi qualche bracciata in acqua dolce bisogna sapersi orientare. Ecco quindi un piccolo compendio di spot ideali per un picnic in riva al fiume.
Il Laghetto incantato di Assisi
Nel periodo estivo buona parte dei venti chilometri occupati dal corso del torrente Tescio, affluente del fiume Chiascio, rimangono in secca.
Lo si vede poco lontano da Assisi, nei pressi di Santa Maria degli Angeli, o anche a Pian della Pieve, dove una maestosa e spettacolare cascata si asciuga ben presto, trasformandosi in una sorta di grosso fossile inerme.
C’è però un luogo dove il Tescio non subisce le paturnie meteorologiche dell’estate, un laghetto incantato circondato da un’atmosfera magica, nascosto tra i boschi che popolano il Parco del monte Subasio.
Per raggiungerlo si deve lasciare Assisi in direzione del già citato abitato di Pian della Pieve, superarlo e imboccare la strada per Santa Maria di Lignano. Il fondo stradale diventa sterrato, ma ben tenuto. Proseguite per ca 2,5 km fino ad incrociare un cartello che indica una strada che scende verso destra e si dirige al B&B La Zuppa Inglese. Non svoltate, ma proseguite per qualche decina di metri: troverete uno spiazzo dove lasciare la vostra auto. Il luogo dal quale si scende al fiume dista circa 9 km dal centro di Assisi ed è un ottimo percorso da fare anche in bicicletta, con una mountain bike o una bici gravel.
Dal luogo di arrivo descritto, tornate a piedi sulla strada percorsa e scendete stavolta verso il bed and breakfast. Dopo un tornante troverete il cancello che dà accesso alla tenuta della struttura, ma anche un guado per attraversare il corso del Tescio e imboccare un breve sentiero che in meno di 5 minuti vi porterà ad un’ampia radura in mezzo al bosco che dà diretto accesso alla cascata e al magico laghetto sottostante.
Il sole filtra dalle chiome degli alberi, baluginando sull’azzurro specchio del laghetto alla base della cascata, con giochi di luce abbaglianti. Il contesto riparato e nascosto isola completamente dalla vicina strada bianca, il tronco ritorto di un albero offre un trampolino ideale per un tuffo.
La piscina non è profondissima, e la quantità d’acqua dipende dal momento della stagione, ma offre sempre la possibilità di un bagno rinfrescante.
I Borgoni del Torrente Sorre
Un angolo per il wild swimming davvero selvaggio e davvero nascosto: i Borgoni di Castel di Fiori, minuscolo borgo medievale perso nella campagna umbra, nei pressi di Fabro, altro bel borgo noto ai più principalmente per l’omonima uscita autostradale della A1.
Da Fabro si deve percorrere la Strada provinciale 52 in direzione di Parrano, fino a raggiungere il bivio verso sinistra che porta a Castel di Fiori. Questa seconda strada diventa a tratti bianca e va seguita per ca 5 chilometri. Prima di giungere al borgo, si nota un ampio sentiero che scende sulla sinistra. Qui va lasciata l’auto per poi proseguire a piedi.
Il percorso per arrivare fino alle cascate, chiamate Borgoni dai locali, non è particolarmente segnalato, ma con un po’ di senso dell’orientamento non è difficile riuscire a scendere verso il fiume. All’inizio del sentiero si segue una comoda carrabile fino ad incrociare dei cartelli in legno che indicano la via per i fossi e le natural pools, come c’è scritto, inoltrandosi nel bosco. Dopo poche decine di metri è necessario imboccare una deviazione verso destra che scende scoscesa fino al letto del fiume. In alternativa potete digitare le seguenti coordinate su una app per smartphone con mappe e GPS per trovare la destinazione: 42.904510, 12.100610.
Una volta arrivati potrete trovare due diversi spot molto vicini. Una piccola piscina naturale piuttosto profonda animata da una piccola cascatella. Pochi metri più lontano si trova una spettacolare cascata dal colore dell’acqua davvero particolare, quasi brillante malgrado l’ombra del bosco. Viene alimentata da una vicina fonte, con le acque che poi confluiscono nel torrente Sorre. Tutto intorno ci sono vasche, piscinette e cascatelle molto belle, anche se meno interessanti e non adatte al bagno perché troppo piccole e con alberi e arbusti all’interno.
Il Sasso sul Torrente Soara
Nei pressi di Città di Castello il torrente Soara ha scavato una serie di piccole piscine dove trovare refrigerio dal sole estivo. Si trovano a circa 5 chilometri dal centro cittadino, facilmente raggiungibili anche in bicicletta, nei pressi del bar ristorante il Sasso.
Il torrente Soara ha scavato in questo punto tante piccole piscine naturali adiacenti alla strada provinciale. Un luogo di relax frequentato anche i residenti della zona e che si divide in una prima zona, vicino ad un curato prato verde, totalmente investita dal sole, e una seconda parte poco più a valle, nei pressi di una cascatella, dove invece il torrente entra in una zona boschiva e sempre all’ombra.
Vicino al praticello, l’acqua scorre tranquilla, piuttosto bassa, ma immediatamente a valle costituisce delle comode vasche dove fare qualche bracciata e rinfrescarsi dal caldo sole estivo. Sui massi piatti in riva al fiume le persone prendono il sole, o si siedono sul basso fondale di alcune piscine naturali godendosi la rinfrescante temperatura delle acque del Soara.
Anche nella parte ombreggiata ci sono un paio di belle piscine, compresa una dalla forma di una vasca da bagno e un’ultima cascatella che forma un’ampia polla fra le fronde. Per chi desidera ulteriore privacy, scendendo lungo il corso del torrente per qualche decina di metri ancora, passando attraverso il letto dello stesso, si raggiunge una spiaggetta di sassolini bianchi completamente in ombra dove potersi sistemare.