El Caribe, alla scoperta della spiaggia caraibica della Val Mastallone

In pochi chilometri, una serie di spiagge nascoste le cui piscine naturali offrono acque cristalline

Foto di Filippo Tuccimei

Filippo Tuccimei

Wildecobeach S.r.l. Founder

Ama i libri sulla storia del colonialismo ed i lunghi viaggi zaino in spalla. Così come gli itinerari più brevi ma avventurosi, ed ha speso gli ultimi anni del suo tempo libero per scovare le meravigliose spiagge di torrente.

In questo periodo di forzata clausura, sentite la voglia irrefrenabile di mare? O di montagna? Sognate di immergervi in itinerari originali, eco sostenibili e magari conditi dalla affascinante cultura di cui la splendida provincia italiana è piena? La Val Mastallone è curiosamente tutto questo.

Questa valle laterale della Valsesia, riconosciuta sito di importanza comunitaria per il suo elevato valore ambientale, è una valle stretta e poco abitata ricavata dal millenario lavorìo del suo meraviglioso torrente, il Mastallone, caratterizzato dalla più pura delle acque. In pochi chilometri si succedono una serie di spiagge nascoste le cui piscine naturali offrono acqua cristallina, le cui trasparenze fanno pensare a latitudini ben più esotiche.

È proprio questa caratteristica che ha ispirato a Filippo Tuccimei di weBeach il nome di una delle spiagge più belle di questa valle, El Caribe. Ed è questa spiaggia che lo ha convinto a scrivere weBeach – Mastallone e Sesia, dove vengono mappate le migliori spiagge di questi due meravigliosi corsi d’acqua.

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Fonte: Filippo Tuccimei - weBeach
I Caraibi della Val Mastallone @Filippo Tuccimei – weBeach

Questo sito, che si raggiunge dopo un’incantevole passeggiata nel bosco, è davvero una meraviglia della natura: la parete rocciosa in sinistra orografica cade a picco sul torrente, praticamente verticale, ma verdissima, popolata com’è da arbusti e veri e propri alberi. La spiaggia principale è esposta al sole dalla tarda mattinata e per tutto il giorno, ma può contare su spazi sovrastanti, curiosamente disposti ad anfiteatro, sempre all’ombra, che seducono gli amanti del “barbecue vista fiume”.

La piscina naturale è grande, e si forma grazie a un profondo (fino a più di 3 metri) accumulo d’acqua successivo a una rapida che, perdendo gradualmente di profondità, si estende per 150 metri incanalandosi poi in una nuova rapida. Fatevi trascinare qui dalla corrente, presso un piccolo salto dell’acqua e accomodatevi, come un re sul suo trono, per godervi la potenza dell’acqua in quello che è un favoloso idromassaggio naturale.

Dopo un tuffo rinfrescante, scaldatevi sulla sabbia calda e fate viaggiare lo sguardo oltre il verdissimo anfiteatro montano che vi circonda fino al cielo blu: non è raro osservare, centinaia di metri più in alto, rapaci che planano disegnando cerchi concentrici. Ascoltando il fragoroso silenzio della natura e lo scorrere dell’acqua vi addormenterete piacevolmente. Nelle immediate vicinanze di El Caribe, raggiungibile dal bosco, c’è un’altra spiaggetta di fine sabbia chiara che ha ispirato a weBeach un nuovo nome esotico, Tropicali.

Se avete voglia di perlustrare, è possibile raggiungere via torrente un’alta, strettissima gola percorsa la quale il torrente crea una piscina naturale profonda, verdissima e dalle trasparenza caraibiche. Inoltratevi per quanto possibile nella gola. Qui l’acqua, costretta da strette pareti rocciose, si incanala veloce e possente scavando da millenni il suo greto fino a 10 metri di profondità. Se alzate lo sguardo vedrete, 40 metri più in alto, un ponte letteralmente aggrappato alle due sponde della gola, così plastico nella sua posa da assomigliare a quelle colate di sabbia bagnata che facevamo da bambini. Naturalmente è possibile raggiungere il ponte dall’alto e percorrerlo apprezzando la vista mozzafiato della gola sottostante.

Leggende locali raccontano che un santo eremita, in un tempo imprecisato, avrebbe condannato il diavolo a costruire il ponte se non voleva essere ricacciato all’inferno. Il diavolo eseguì la condanna e costruì il ponte in una sola notte, con la rabbiosa intenzione di restarsene inosservato nelle tenebre, e ignorato nella vergognosa sconfitta patita dal santo eremita. Durante un recente restauro, è stata scoperta una pietra recante la data del 721 d.C., cioè di epoca longobarda, ma potrebbe trattarsi di residuo di altro ponte precedente, perché l’ipotesi più accreditata è che il ponte sia stato edificato nel XV secolo. Il ponte, interamente costruito in pietra, fu realizzato per garantire le comunicazioni tra le mulattiere di destra e sinistra orografica della Val Mastallone.

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Fonte: Filippo Tuccimei - weBeach
Sabbia bianca e acque cristalline @Filippo Tuccimei – weBeach

La Val Mastallone non è dunque solo wild swimming. Non tutti sanno che questa splendida valle è stata teatro, 300 milioni di anni fa, dell’esplosione del cosiddetto Supervulcano i cui resti sono ancora oggi visibili in un geoparco diffuso che si estende fino alla Valsesia: molte delle spiagge scovate da weBeach portano tangibili segni di questo evento geologico senza precedenti, maestosi scogli lisci fatti di materiale magmatico solidificatosi. Potrete comodamente prendere il sole sulla lava, è proprio il caso di dirlo.

Dal punto di vista etnico, questa valle è la culla della comunità Walser, una popolazione di origine germanica e tradizioni nomadi che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Sono decine i borghi rurali e gli insediamenti lasciati da questa cultura sparsi per la valle di cui il più antico è quello di Rimella, dove è possibile visitare il Museo Walser, ambientato in un’antica casa sapientemente restaurata.

Non perdetevi la visita di Varallo dove il Mastallone termina la sua corsa nel Sesia. Tra le attrazioni di questa bella cittadina, adagiata su una rupe dalla quale si apprezzano viste panoramiche sulla valle, è il Sacro Monte di Varallo, un complesso monumentale iniziato alla fine del XV secolo e dichiarato Patrimonio dell’Unesco. Si tratta di una vera e propria “cittadella sacra” concepita per ovviare alla crescente minaccia turca per i pellegrini che si recavano in Palestina riproducendone i principali santuari ossia creando una “Terra Santa in miniatura”. Composto da quasi 50 edifici, questo itinerario religioso narra, attraverso affreschi e statue di altissimo livello artistico, scene della vita di Gesù e Maria.

Le cose da fare non mancano in Val Mastallone e, se decidete di fermarvi più di un giorno, vi sono diverse soluzioni ricettive per tutti i gusti e le tasche. B&b che affacciano le loro stanze sul torrente, dove addormentarsi al piacevole gorgoglio dell’acqua e svegliarsi praticamente in spiaggia, così come agriturismi immersi in fitti boschi di castagno che offrono la ricca cucina incentrata sulla tradizione locale e i prodotti di produzione propria.