Dal Natisone all’Isonzo: lungo il fiume in bicicletta

La ciclovia che collega Friuli e Slovenia, tra avventure in riva ai fiumi e scoperte di piccoli borghi autentici

Foto di Filippo Tuccimei

Filippo Tuccimei

Wildecobeach S.r.l. Founder

Ama i libri sulla storia del colonialismo ed i lunghi viaggi zaino in spalla. Così come gli itinerari più brevi ma avventurosi, ed ha speso gli ultimi anni del suo tempo libero per scovare le meravigliose spiagge di torrente.

Pensate a quando andate in bicicletta nella vostra città, fra piste ciclabili intermittenti, automobilisti che cercano in tutti i modi di farvi “frittatina” e lo smog che neutralizza il piacere del movimento a due ruote.

Ecco, se siete fra gli habitué della bici, probabilmente sapete anche che esiste un mondo ulteriore, nel quale pedalare tranquilli a stretto contatto con la natura.

Un esempio è la ciclovia che collega Cividale del Friuli a Tolmin, in Slovenia, dalle rive del fiume Natisone a quelle dell’Isonzo, entrambe protagoniste della guida weBeach – Friuli e Isonzo.

Le due vallate, di qua e di là dal confine di Stato, hanno il vantaggio di mantenersi su un’altitudine media relativamente bassa, mentre i fianchi delle montagne si impennano ai loro lati. Così, anche per il ciclo-amatore non è impresa impossibile percorrere i 45 chilometri che compongono il percorso: il dislivello totale dell’intero percorso è di appena 350 metri.

Partendo dal centro storico di Cividale, piccolo gioiello delle Valli del Natisone, si risale il corso del fiume sulla sponda in sinistra orografica fino a Ponte San Quirino, quindi si passa a destra e si attraversano tutte quelle piccole frazioni di San Pietro al Natisone che stanno su questo lato delle acque.

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Il Natisone poco fuori da Cividale – ph. Lorenzo Calamai/weBeach

Luoghi che gli assidui lettori di weBeach hanno imparato a conoscere grazie alla seconda edizione di Friuli e Isonzo, guida pratica che racconta le innumerevoli spiagge fluviali che popolano questa vallata: la durata del percorso totale della ciclovia è di circa 4 ore, ma una rapida inzuppatina nelle verdi e rinfrescanti acque del Natisone potrebbe costringere ad allungare i tempi.

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L’Isonzo scorre in terra slovena – ph. Filippo Tuccimei/weBeach

Oltrepassato il confine nei pressi di Stupizza, si prosegue per qualche chilometro lungo il corso del Natisone sloveno, quindi si piega a oriente in direzione Tolmin, destinazione la valle dell’Isonzo.

È qui che le cose si fanno un po’ più avventurose: il percorso lascia l’asfalto per uno sterrato comunque non impegnativo, tagliando per le campagne fino a Kobarid, fu Caporetto.

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Una delle meravigliose spiagge sull’Isonzo – ph. Filippo Tuccimei/weBeach

Proprio in questo luogo carico di storia e di fascino, nel quale merita fermarsi a riprendere fiato, si incontra l’altro grande fiume di questo splendido viaggio a due ruote: costeggeremo l’Isonzo fino a Tolmin, scendendo verso sud con lo sguardo rapito dagli scorci sulle sue acque turchesi e incredibilmente attraenti.

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L’Isonzo poco fuori Tolmin – ph. Niklas Weiss on Unsplash

Il percorso si può intraprendere anche in senso contrario. La lunghezza dell’itinerario, intorno alle 4 ore abbondanti, induce a non prevedere altre particolari attività nel giorno in cui lo affronterete, men che meno un ritorno per la via percorsa.

Niente paura, però, la guida weBeach – Friuli e Isonzo vi supporterà con infiniti spunti su tutto quello che potrete fare in tutti i luoghi toccati dalla ciclovia, fra avventure in riva ai fiumi, scoperte di piccoli borghi autentici e delizie per il palato da gustare nei locali tipici della zona.

Scritto con Lorenzo Calamai