Benvenuti nell’ultimo paradiso in Terra

Per chi ama il mare e la natura è probabilmente uno dei posti più belli del mondo, ma quel che è certo è che questo arcipelago è un vero e proprio paradiso in terra

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Se Bali, come vi avevamo informato poco tempo fa, è la destinazione più felice del mondo, un suo “vicino di casa” non ha assolutamente niente da invidiargli. Un arcipelago indonesiano che è un vero e proprio paradiso in terra dove sembra che l’inquinamento non si sappia nemmeno cosa sia, almeno per il momento.

Raja Ampat, l’arcipelago delle meraviglie

Siamo a Raja Ampat, un arcipelago formato da circa 1.500 isole situate ad ovest della Nuova Guinea, in Indonesia. Un luogo davvero eccezionale anche perché qui si incontrano e si fondono due meraviglie della natura: l’Oceano Indiano e Pacifico. Una serie di fazzoletti di terra che si trovano ai confini del mondo e che regalano delle meraviglie che meritano di essere vissute.

La bellezza di queste località è davvero indescrivibile, quasi fossero venute fuori da un altro pianeta. I nativi indonesiani le chiamano le “Isole dei 4 Re”. E in fondo non sorprende in quanto questi posti sembrano avere un tocco divino donato anche dai panorami che sono davvero difficili da dimenticare.

Perché vengono chiamate le “isole dei 4 Re”

Non solo una bellezza che lascerebbe senza fiato qualsiasi viaggiatore, ma anche una curiosa leggenda a cui è legato il soprannome di “Isole dei 4 Re”. Si narra, infatti, che moltissimo tempo fa una donna trovò sette uova che si schiusero e diedero vita a quattro Re che occuparono le isole più grandi dell’arcipelago: Misool, Salawati, Batanta e Waigeo. Le tre uova rimanenti invece, si trasformarono in altri esseri: un fantasma, una donna e una pietra.

Una piccola curiosità che rende ancor più affascinate l’arcipelago che possiede anche alcuni dei fondali più belli del pianeta. Vi basti pensare che, secondo l’organizzazione no profit The Nature Conservancy, il 75% o delle specie acquatiche del mondo vive in questi luoghi. Un fenomeno documentato anche dalle squadre dei biologi che monitorano regolarmente l’incantevole vita sottomarina.

Cosa vedere a Raja Ampat

Come detto in precedenza, sono quattro le isole maggiori, popolate e maggiormente turistiche. La principale e la più grande è Waigeo, considerata anche una delle isole più estese al mondo. Da queste parti svetta la cittadina di Waisai, la capitale amministrativa delle Raja Ampat, ma avrete anche modo di scoprire alcune bellissime spiagge e dedicarvi allo snorkeling o alle immersioni. Il centro dell’isola, dal canto suo, è ricoperto dalla foresta pluviale e abitato da numerose specie di volatili.

Particolarmente autentica è Batanta, l’isola meno sviluppata delle quattro principali. Ma proprio per questo è contraddistinta da una natura rigogliosa che la rende perfetta per i viaggiatori più avventurosi. Non mancano di certo spiagge magnifiche, ma nei fatti è anche il posto ideale per fare incredibili escursioni nella foresta e scoprire cascate nascoste nella vegetazione.

In questo fazzoletto di terra, inoltre, tra la barriera corallina e le mangrovie, prende vita il villaggio di Yennyar dove poter conoscere lo stile di vita papuano e scoprire un ecosistema animato da specie autoctone di volatili e dal cusco maculato. Inoltre, qui è presente la vetta più alta delle Raja Ampat: il Monte Gunung Batanta, la cui sommità arriva a circa 1.184 metri.

Voliamo poi a Salawati, l’isola più vicina alla terraferma. Essa è ricoperta per tre quarti da una fitta foresta puntellata da rocce a tal punto da essere quasi inaccessibile ai visitatori. Per questo motivo, la maggior parte dei viaggiatori trascorre il tempo sulle sue spiagge da sogno, le cui acque nascondono tesori sottomarini risalenti alla seconda guerra mondiale – bunker e aerei che hanno creato barriere coralline -, ma anche pesci arcobaleno. L’isola perfetta, quindi, per chi è alla ricerca di una località selvaggia.

Poi Misool che è caratterizzata da una catena di isole verdeggianti che si ergono sulle acque cristalline. Quest’isola viene scelta soprattutto per le immersioni e per lo snorkeling, ma è ritenuta una meta interessante anche dagli appassionati di speleologia.

La zona di Tomolol, in particolare, regala delle grotte che contengono delle incisioni risalenti a 5.000 anni fa. Su questo lembo di terra, inoltre, sono presenti tante piccole cittadine e villaggi in cui risiedono i nativi indonesiani.

Per quanto riguarda le isole minori, invece, da non perdere sono assolutamente Kri, con tantissimi centri di immersione e lunghe spiagge bianche; Arborek, un’isola minuscola con un unico villaggio e che si può attraversare grazie a un trekking in mezzo alla natura rigogliosa; Friwen, il posto ideale per lo snorkeling e per raggiungere la Baia di Kabui, un luogo magico che si trova al confine dell’isola più grande e che regala uno dei paesaggi più belli e iconici di tutto l’arcipelago; le Isole Pam (o Fam), le cui acque turchesi dall’aspetto cristallino e le spiagge di sabbia bianca impreziosite da una cortina di palme catapultano direttamente in paradiso.

Cosa sapere per organizzare un viaggio nell’arcipelago di Raja Ampat

Se vi aspettate un viaggio economico non siete sulla strada giusta. O meglio, gli spostamenti aerei non lo sono affatto, ma per fortuna il soggiorno in hotel o resort e il costo della vita a Raja Ampat è piuttosto contenuto. Oltre a questo, non ci sono voli diretti per Sorong (l’aeroporto principale) e bisogna volare da Jakarta o Surabaya, oppure da Singapore verso Makassar, Kuala Lumpur verso Makassar, o ancora Singapore verso Manado.

Lo spostamento tra le varie isole lo potrete fare su traghetti, motoscafi o trasferimenti privati che vengono messi a disposizione dalle famiglie che gestiscono gli alloggi sulle isole.

Inoltre, per entrare nella gran parte dei parchi marini protetti è necessario pagare una tassa di soggiorno di 50 dollari circa che vengono usati per la conservazione dei diversi ecosistemi. La linea telefonica e quella elettrica su molte isole potrebbe mancare, e diversi alloggi sono organizzati principalmente in palafitte o bungalow di canne, una vera e propria dimensione lontana dai comfort ma dall’essenza primordiale. Necessarie eventuali medicine e la profilassi antimalarica è sempre fortemente consigliata.

Infine, è importante viaggiare responsabilmente. È vero che Raja Ampat è uno dei posti meno inquinati al mondo, ma la presenza sempre più massiccia dell’uomo sta chiaramente minando i suoi delicati equilibri. È necessario, quindi, essere etici e portare rispetto a questo luogo davvero unico in tutta la terra e anche alle popolazioni che lo abitano.