Cosa nasconde la Grotta di Lombrives nel Sud della Francia

Nei suoi 125 milioni di anni, la grotta più grande d'Europa ne ha viste di tutti i colori

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

La Grotta di Lombrives, a Ornolac-Ussat-les-Bains, in Occitania, nel Sud della Francia, è la più grande d’Europa, tanto da essere stata inserita tra i Guinness dei primati. In 125 milioni di anni, questa cavità è stata modellata dal tempo e dalla natura e conserva testimonianze storiche e geologiche, con alcune concrezioni dai nomi evocativi: il Mammut, la Strega, la Tomba di Pirene (poi vi spieghiamo chi è), la Cattedrale (grande quanto quella di Notre-Dame a Parigi) ecc. Questa grotta, i cui scavi iniziarono solo nel 1822, impressiona i visitatori con le sue immense gallerie distribuite su sette livelli, le gigantesche stalattiti e stalagmiti e il lago sotterraneo dalle acque verde smeraldo che sembra uscito da un romanzo d’avventura di Jules Verne.

La storia della Grotta di Lombrives

Utilizzata come rifugio sin dalla preistoria, è questo il motivo per cui le pareti sono state decorate con più firme e segni enigmatici, fino al XII secolo. A questa grotta è legata una storia tragica che pochi conoscono ovvero la fine di un popolo sterminato a causa della propria fede, quello dei Catari. Nel Medioevo, i Catari, uomini, ma anche donne e bambini, furono considerati eretici e per questo perseguitati, cacciati e uccisi dal tribunale dell’Inquisizione. È questa una delle pagine più buie della storia di Francia. Gli storici si domandano ancora se fu solamente la motivazione religiosa a decretarne la persecuzione o se, invece, si è trattato di qualcos’altro. La tradizione vuole che questa popolazione fosse in possesso di un immenso tesoro: c’è chi parla, infatti, di un’importante reliquia come il Sacro Graal, che potrebbe essere stata nascosta all’interno di una grotta dove si rifugiarono gli ultimi 500 Catari. La Grotta di Lombrives, in Occitania, è un vero spettacolo della natura, ma è anche la testimone silenziosa dell’ultimo spietato atto che pose fine a una popolazione.

Le leggende della Grotta di Lombrives

Ma la Grotta di Lombrives nasconde da sempre misteri e leggende, come quella della principessa la cui tomba sarebbe custodita negli anfratti del sottosuolo. Si tratta della principessa Pirene, e una sala è dedicata proprio a lei. A lei si deve anche il nome della catena montuosa dei Pirenei. Secondo la leggenda, Ercole in persona si innamorò della principessa che viveva a Lombrives. I due vissero una bellissima storia d’amore, tanto che lei rimase incinta. Per paura che il padre lo scoprisse, però, Pirene decise di fuggire. Peccato che, lungo la strada, incontrò un orso che la uccise. Ercole decise così di seppellirla in quel punto, proprio nei pressi della Grotta di Lombrives e di dedicare alla sua amata i monti che sovrastano la tomba, i Pirenei.

Visitare la Grotta di Lombrives

La grotta si può visitare in tutta sicurezza. Ci sono diversi itinerari: uno, accessibile a tutti, è lungo circa un chilometro e mezzo da percorrere a piedi o a bordo di un trenino turistico. Poi c’è l’itinerario più impegnativo che dura ben sette ore. Una guida accoglie i visitatori e li accompagna per una passeggiata nelle profondità della Terra, nel cuore della “tana dei giganti”. Per maggiore comodità e sicurezza, è consigliato indossare calzature adeguate (scarpe da ginnastica o da trekking) e abiti caldi (la temperatura dell’ambiente è di circa 10°C). Il biglietto d’ingresso costa 12 euro per gli adulti, 10 euro per gli adolescenti tra i 13 e i 17 anni, 8 euro per i bambini tra i 6 e i 12 anni e ci sono pacchetti famiglia da 34 euro. Non sono ammessi neonati né bambini sotto i sei anni. Vengono anche organizzate escursioni con pic-nic nella grotta. La grotta è visitabile tutti i giorni da aprile a settembre dalle 10 alle 17 (da luglio a settembre fino alle 17.30).