Dal 30 novembre al 14 dicembre 2024 si può fare un viaggio nel tempo e visitare alcuni bunker antiaerei della Seconda Guerra Mondiale in provincia di Milano e di Brescia. L’iniziativa si chiama Progetto Bunker 1944 e propone ai visitatori delle visite guidate in alcuni rifugi antiaerei della Lombardia per ricordare e valorizzare un periodo storico che ha segnato profondamente il nostro paese. Questi tour guidati promettono forti emozioni anche per rendere più consapevoli le persone che non hanno vissuto quel conflitto in prima persona, ma vogliono comprendere il significato della guerra e la mancata libertà. Una forma di turismo didattico ed emotivo che non tutti sentono di poter affrontare, ma sicuramente anche un modo per conoscere e arricchire il proprio bagaglio culturale per interpretare il presente e il futuro con una mente più consapevole.
Perché riaprono i bunker
“Riapriamo i bunker – spiega Giorgio Ravasio, ideatore del progetto Bunker 1944 e presidente dell’Associazione Crespi d’Adda – perché la cultura è, oggi più che mai, sotto attacco ed è simbolico per noi ridare voce a chi ha vissuto la paura, l’ansia, lo sgomento in luoghi come questi, perché esistono luoghi bombardati e persone che soffrono e che si rifugiano sottoterra per sopravvivere. A volte, però, come da noi il bunker è soltanto psicologico ed è necessario uscire dalle tenebre per riportare alla luce l’importanza della conoscenza e della cultura che sono una delle cure più potenti contro l’odio, la malignità e l’ignoranza“.
Il progetto Bunker 1944 prova a ricostruire un pezzo di storia e visitando i rifugi scelti la gente può consultare materiale dell’epoca, vedere fotografie e oggetti per rivivere l’esperienza drammatica dei bombardamenti. Tornare a quei giorni difficili per un’intera popolazione potrebbe essere un modo per sensibilizzare la società moderna e farla lavorare per sostenere fortemente la pace. Suggestioni sonore e visive possono influenzare i partecipanti a questa iniziativa resa possibile da T-essere con la collaborazione dell’associazione Museo della Melara, Bunker Dalmine, EUMM – Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord, Parco Nord Milano, Città di Dalmine, Comune di Ponte san Pietro.
Quali bunker si possono visitare
I bunker che riapriranno al pubblico in questa occasione sono quelli costruiti vicino alle fabbriche all’inizio degli anni ’40 del secolo scorso per proteggere i lavoratori dai bombardamenti degli Alleati. In particolare i rifugi nei pressi dell’industria Breda di Milano, Breda Meccanica Bresciana e le acciaierie Dalmine sono i luoghi che i visitatori potranno esplorare e vivere. I bunker di Ponte San Pietro sono stati costruiti per il ponte ferroviario della linea Bergamo – Milano, uno degli obiettivi militari sensibili durante la guerra nel 1944.
Bunker di Sesto San Giovanni – Milano
Nel Parco Nord di Milano ci sono i bunker Breda costruiti in cemento armato nel 1942. Sono rifugi antiaerei della V Sezione Aeronautica della Breda che rappresentano un patrimonio prezioso per far riflettere sul passato e sulla storia nazionale. Il visitatore può prendere parte a un percorso simbolico ed evocativo immergendosi in un’avventura coinvolgente dal punto di vista emotivo in cui si alternano ricordi, immagini di distruzione e dolore. Nel primo corridoio si può contemplare anche l’opera di arte collettiva della serie Bombe a uncinetto di Laura Morelli.
Bunker Dalmine – Bergamo
Il bunker Dalmine, nei pressi di Bergamo, più precisamente nel quartiere Garbagni, sarà aperto al pubblico per questa iniziativa. Nel 1939 questo territorio fu diviso in “settori di esodo” con trincee e ricoveri per le persone coinvolti in prima linea e la commissione per la difesa antiaerea progettò opere di protezione. Nel 1943 fu costruito questo rifugio vicino a una grande acciaieria che poteva contenere 500 persone e vi si accede con una doppia entrata costituita da pozzi con scale a chiocciola. Ci sono gallerie profonde 20 metri e pareti spesse 50 cm in calcestruzzo non armato rivestite internamente con mattoni forati e intonacati con malta di cemento per creare una intercapedine isolante per contrastare l’umidità e le infiltrazioni di acqua.
Bunker Ponte San Pietro – Bergamo
In provincia di Bergamo, presso il ponte ferroviario della linea Bergamo – Milano si trova il bunker Ponte San Pietro che è stato un obiettivo di bombardamenti tra il 1944 e 1945. Il Comune nel 1942 ha costruito alcune strutture per proteggere la popolazione nella città e ai rifugi si poteva accedere da piazza della Libertà e via Moioli. Questo rifugio prevede due gallerie lunghe 60 metri con muri robusti antisoffio e sono presenti anche servizi igienici. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale questo fu usato per due anni come magazzino della Cooperativa Legler.
Bunker di Brescia
Il bunker ricovero Breda Meccanica Bresciana fu costruito negli anni ’40 per un piano di protezione antiaerea nazionale. Questi rifugi dovevano accogliere le maestranze in caso di bombardamenti, ma una parte di questi lunga 70 metri è stata restaurata nel 2o15 e messa in sicurezza. Fotografie e oggetti d’epoca contribuiscono a mantenere intatta la storia e l’atmosfera di quel luogo custode di un periodo storico drammatico e segnato dalla violenza e dalla paura.
Info utili
Per tutte le informazioni utili sul progetto Bunker 1944 si può visitare il sito ufficiale o mandare un’email a info@bunker1944.it Le visite sono previste dal 30 novembre, alcune con ingresso gratuito, altre a pagamento con un biglietto che va dagli 8 ai 10 euro a persona. Il bunker Breda a Sesto San Giovanni è aperto il 30 novembre e l’1 dicembre per una visita di un’ora e mezza al costo di 10 euro o 5 euro per persone fino ai 18 anni; il bunker Dalmine è aperto il 7 dicembre per una visita di un’ora circa al costo di 8 euro a persona o gratis fino ai 14 anni; il bunker di Ponte San Pietro è aperto al pubblico l’8 dicembre per un percorso di un’ora e il costo di 8 euro a persona o gratis fino ami 16 anni; il bunker di Brescia è infine aperto il 14 dicembre per la visita di un’ora con ingresso omaggio per tutti e inclusa nel biglietto la tappa al Museo Breda.