Il “Guardian” omaggia il Gargano: “il lato più verde della Puglia”

"Il lato più verde della Puglia" finisce su un prestigiosissimo quotidiano britannico, il "Guardian": il meraviglioso itinerario

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Redazione

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Molte persone sono abituate a pensare che la nostra spettacolare regione Puglia sia un susseguirsi di spiagge paradisiache, borghi colorati di bianco e cibo in grado di rendere felici anche i viaggiatori più esigenti. Ma la verità è che il tacco d’Italia possiede anche un volto particolarmente green, tanto che ad accorgersene e ad omaggiarlo è stato persino il “Guardian”, noto quotidiano britannico, che ha deciso di dedicare un pezzo al Gargano definendolo “il lato più verde della Puglia”.

L’omaggio del “Guardian” al Gargano

Il Gargano è un promontorio spettacolare che si trova al nord della Puglia e bagnato, per ben tre dei suoi lati, dalle limpide acque del Mar Adriatico. Chiamato anche “lo sperone d’Italia”, mantiene certamente i tradizionali e sempre piacevoli paesaggi pugliesi, ma al contempo si caratterizza anche per la presenza di aree boschive ricche di rigogliose pinete, paesaggi montuosi e immense foreste. Il tutto abbracciato da un’imponente e spettacolare costa ricca di bianche scogliere calcaree, grotte marine, lunghe spiagge sabbiose e borghi che si specchiano sulle placide acque del mare.

In sostanza il Gargano regala una grande varietà di paesaggi tanto che il nostro poeta Ungaretti lo definì persino “il monte più vario che si possa immaginare”.

Consapevoli di tutte queste fantastiche peculiarità, le penne del “Guardian” hanno voluto celebrare questa zona d’Italia tramite un approfondito articolo firmato da Liz Boulter, giornalista di fama internazionale e sub-editor nella sezione Travel del noto quotidiano.

Il tour del quotidiano

La giornalista in questione ha intrapreso un tour partito dal sentiero delle orchidee a Mattinata, una spettacolare località della provincia di Foggia che viene persino definita la “Farfalla del Gargano” a causa del suo antico impianto urbanistico che sfoggia una forma che ricorda questo delicato insetto.

Una cittadina che vanta spiagge piene di piccoli ciottoli bianchi e in cui fare numerosi escursioni alla scoperta del cuore del Gargano. Una di queste è per l’appunto il sentiero delle orchidee, che nel periodo di aprile e maggio raggiunge il suo massimo splendore grazie allo sbocciare di questi pregiati fiori:  il Gargano è la microarea con più varietà di orchidee al mondo, un vera esplosione di natura.

Il tragitto è continuato alla vota di Monte Sant’Angelo, un borgo della provincia di Foggia dall’aspetto sacrale. Un luogo per molti ritenuto una meta di pellegrinaggio grazie alla presenza del Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio Unesco. Bellissimo è anche rione Junno dove svicolarsi tra stradine strettissime e bianche case a schiera con tanto di tetto a spiovente. Scoprilo vuol dire dedicarsi al meglio la cultura tipica garganica.

Poi ancora l’incanto fiabesco dell’imponente Foresta Umbra, una riserva naturale che, come dice il nome stesso, si caratterizza per la presenza di una fitta vegetazione che la rende molto ombrosa per molti tratti.

Con superficie di circa 10.000 ettari, dal 2017 le sue faggete sono entrate a far parte del sito transnazionale Unesco “Faggete primordiali dei carpazi e di altre regioni d’europa”, diventando perciò patrimonio dell’umanità.

Il Gargano insieme alle meraviglie rinfrescanti della Foresta Umbra possono definirsi “il regno della biodiversità”. Non a caso ancora oggi quest’ultima è oggetto di continui studi. I motivi per cui è particolarmente interessante dal punto di vista scientifico sono numerosi, ma uno dei più notevoli è il fatto che la vegetazione si caratterizza dal fenomeno del macrosomatismo, ovvero quando le piante sono più grandi della norma. Ciò vuol dire che passeggiandovi è possibile  imbattersi in esemplari di pini d’aleppo, faggi, lecci e tassi che possono sfoggiare dimensioni persino monumentali.

Infine non poteva mancare un salto alla poetica costa dei ‘Trabucchi storici del Gargano’ che si sviluppa tra Vieste e Peschici. Un tratto di terra baciato dal mare dove svettano con estrema eleganza queste macchine tradizionali che sono state adoperate fino agli anni ’40 per operazioni di pesca.

Nonostante il passare degli anni, alcuni di questi macchinari sono ancora lì come silenti testimoni della loro antica storia, mentre ad altri è stata donata una nuova vita: ora servono per riproporre la pesca tradizionale, oppure fungono romantici ristorantini in cui gustare dell’ottimo pesce appena pescato. Dal 2015, inoltre, sono stati riconosciuti come patrimonio della regione Puglia e aggiunti alla lista di beni storici e ambientali.

Si caratterizzano per la presenza di una piattaforma protesa sul mare da cui si allungano. Sono poi sospesi a qualche metro di altezza due o più bracci che vengono chiamati antenne. Proprio qui viene appesa una grande rete a maglie strette, che prende il nome di trabocchetto, che sfrutta le correnti marine per catturare i pesci. Molte persone sostengono che la loro forma ricordi quella di un ragno che tesse la tela, ma la verità è che hanno un fascino davvero speciale e che prendono vita in un contesto naturale dai profili divini.

Le migliori esperienze fatte nella Puglia del Gargano

Il “Guardian” ha anche elogiato e raccontato alcune delle esperienze più incredibili che si possono vivere in questo stupendo angolo di Puglia. E a tal proposito non poteva di certo mancare la dimostrazione di pesca sul trabucco storico, una pratica  promossa dall’Associazione Rinascita dei Trabucchi Storici del Gargano che da anni si impegna a ricostruire quello che, ad oggi, è un simbolo della regione oltre che sito candidato a diventare patrimonio Unesco, poi il giro in canoa lungo le meraviglie che regala questa incantevole costa, la passeggiata in e-bike in tra gli arbusti della Foresta Umbra, lo slow trekking che è possibile fare tra sentieri incontaminati del Gargano, sessioni di yoga e una degustazione di prodotti bio davvero pregevoli.

Ad essere omaggiate sono state anche le strutture ricettive in cui l’autrice Liz è stata accolta, e che da anni investono anche nella sostenibilità ambientale e nella valorizzazione territoriale. Temi su cui la giornalista più volte si è soffermata a citare nel suo articolo, rivolgendosi a centinaia di migliaia di persone.

La Puglia, e forse con uno dei suoi angoli più sottovalutati, si è aggiudicata un’ennesima bella vetrina grazie al suo eccezionale Parco nazionale del Gargano. Un itinerario descritto che senza ombra di dubbio è bellissimo, ma che vede anche nella sostenibilità e nel fare sistema la sua unicità.