Dove si trova la scuola dove è ambientato “Il collegio 7”

Un viaggio indietro all'anno 1958 per la Generazione Z della nuova stagione del reality RAI

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Redazione

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Si torna indietro di sessant’anni nella nuova stagione del reality “Il collegio 7” in onda su RAI2. Il programma, in otto puntate, condotto da Nino Frassica (al posto di Giancarlo Magalli che aveva ricoperto queto ruolo per cinque edizioni su sei, una era con Simona Ventura) vede la partecipazione di 20 studenti che dovranno confrontarsi non soltanto con un tipo di scuola completamente diversa, ma anche con insegnanti severissimi tra cui il professore di italiano Andrea Maggi,
di matematica Giovanni Belli, di storia e geografia Beatrice Fumagalli, di francese Marie France Baron, di canto Alberto Zanetti, di arte Guido Airoldi, di laboratorio Annalisa Bufacchi, di educazione fisica Mauro Simonetti e persino di dattilografia Andrea Zilli. Poi ci sono il preside Paolo Bosisio e la sorvegliante Lucia Gravante.

In questo contesto storico, si svolgono le lezioni in vista dell’esame di terza media e, proprio come avveniva in quegli anni, i 20 partecipanti sono divisi in due classi separate.

Il programma mantiene la formula che ha tenuto incollati allo schermo giovani e genitori durante le edizioni precedenti. La location è la stessa dello scorso anno, il Convitto Regina Margherita di Anagni, in provincia di Frosinone.

Anche l’edizione 2022 vede quindi i giovani studenti del collegio cimentarsi con la vita tra i banchi di scuola nella “città dei Papi”.

La storia del vero collegio

Era il 22 maggio 1890 quando il Convitto Nazionale Regina Margherita aprì per la prima volta le porte, portando il nome della regina Margherita di Anagni, nota per le sue iniziative di beneficenza. Fu grazie a lei se il Convitto vide la luce in quello che un tempo fu l’ex Convento Domenicano di San Giacomo, risalente al XII secolo (in cui, pare, passò anche San Tommaso d’Aquino).

Anche se il vero protagonista della realizzazione dell’Istituto fu Ruggero Bonghi, un deputato e ministro della Pubblica Istruzione dal 1874 al 1876, che convinse l’allora Sindaco di Anagni, Vincenzo Giminiani, a costruire questa struttura che per lui poteva sconfiggere il diffuso analfabetismo.

Fu così che venne aperta una scuola professionale dedicata a giovani ragazze, con laboratori tecnici attrezzati e molto avanzati per il periodo, oltre a un percorso di studi che esaltava le lingue (l’italiano, il latino, il greco e le altre lingue straniere), la musica e lo studio della natura. Una vera avanguardia per l’epoca.

Quella del Collegio Regina Margherita di Anagni oggi è una struttura importante con quattro piani, ampi corridoi e un bel giardino con ben 10mila metri quadri di spazio. Una location tutta da scoprire e ricca di storia, interessante anche dal punto di vista architettonico, che si sviluppa attorno a un patio centrale sui quali s’affacciano i ballatoi. Qui, inoltre, si trovano il museo dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana e la biblioteca dell’Istituto di Storia ed Arte del Lazio Meridionale.