È venuto a mancare all’eta di 88 anni nella città di Cape Town Wilbur Smith, maestro indiscusso della narrativa di avventura e tra i più prolifici e popolari scrittori al mondo. Basti pensare che ha venduto oltre 122 milioni di copie di libri in tutto il pianeta, di cui 23 milioni solo in Italia.
Nei 49 romanzi che Smith ha pubblicato fino ad oggi, ha trasportato i suoi lettori in diversi posti del mondo tra cui l’Africa che, come ben sapete, è uno dei quei continenti che, una volta visitato, lascia una forte nostalgia, uno stato dell’anima prima ancora che mentale difficile da lasciare andare: il Mal d’Africa.
Indice
Il legame di Wilbur Smith con l’Africa
Questo legame dell’autore con l’Africa non stupisce. Del resto Wilbur Smith è nato nel 1933 nella Rhodesia del Nord (l’attuale Zambia), ed è cresciuto ed ha studiato in Sudafrica.
Non è un caso, infatti, che il suo primissimo romanzo titolato “When the Lion Feeds” (Il destino del leone), pubblicato nel 1964, sia ambientato nella terra in cui è diventato uomo.
Tutti i luoghi de “Il destino del leone”
In questo suo primo romanzo, il celebre scrittore ha introdotto la saga della famiglia Courtney, le cui avventure sono poi state narrate in molti altri suoi libri.
Inutile dire che gli scorci del continente africano sono gli assoluti protagonisti di questa narrazione, passione per la natura e per gli animali del Sudafrica che si percepiscono perfettamente. Lo stesso titolo, del resto, non lascia dubbi sul ruolo che assume il paesaggio nel contesto dell’intera vicenda.
E qui il protagonista del libro, Sean, proprio come un leone, domina sui propri simili con forza, coraggio, lealtà e personalità, un destino che in realtà può significare anche dolore e morte. Un romanzo d’avventura in cui la caccia diventa elemento primordiale e determinante nel destino degli uomini, assolvendo ad una funzione simbolica ma realistica della vita.
Il luoghi de ” Il Ciclo dei Courteney”
Le vicende drammatiche e strazianti dei fratelli Courtney, hanno affascinato una vasta platea di lettori dando il via a una saga che ancora oggi è la più longeva in assoluto — coinvolgendo antenati e discendenti dei protagonisti – e a suddividersi in tre cicli che coprono un arco di tempo che va dal XVII secolo ai nostri giorni (Tempesta, Harper Collins Italia, 2021).
In generale, questi romanzi sono ambientati nella regione di Natal (oggi KwaZulu-Natal), tra i Monti dei Draghi e l’Oceano Indiano. Parliamo di una delle zone più verdi, fertili e ricche di acqua del Sudafrica, con parchi, fiumi, cascate, catene montuose e zone umide.
Un territorio in cui la natura prende il sopravvento su tutto e dove poter fare safari nei parchi nazionali e nelle riserve private, e dove avvistare i Big Five. Ma questa è anche la terra degli Zulu, che oggi in parte si sono modernizzati e vivono nelle township, anche se la maggior parte conduce ancora una vita contadina nei villaggi rurali, senza acqua corrente e senza elettricità.
Ne La spiaggia infuocata (1985), conosciamo Michael Courtney, un giovane pilota sudafricano, impegnato nella Seconda Guerra Mondiale contro i tedeschi in Francia. L’Africa, in questo romanzo, si rivela una terra desolata e inospitale, ma solo fino a un certo punto.
Durante la lettura, infatti, è possibile comprendere perfettamente la bellezza di quei luoghi che solo all’apparenza sono senza vita, ma che in realtà nascondono risorse fondamentali per viverci.
Altro splendido romanzo è Il potere della spada (1986), dove si narra non solo di un’Africa dalla natura sconvolgente, ma anche delle miniere di diamanti e del metodo usato al tempo per estrarli, della condizione di vita delle persone che vi lavoravano e che venivano trattate quasi come schiavi, e infine della nascita delle barraccopoli nei dintorni delle città, che portavano malattie e degradazione. In sostanza, si vede il contrasto tra la ricca borghesia bianca che viveva nel lusso, e la povera gente che veniva sfruttata, la quale per la maggioranza era nera.
La serie egiziana di Wilbur Smith
Smith è anche noto per la serie egiziana con l’eroe Taita. River God (Il dio del fiume), pubblicato nel 1993, ancora oggi rimane uno dei suoi libri più noti. In questa narrazione il Nilo scorre lento placido nel deserto e Smith mostra tutta la sua maestria nella scrittura: le descrizioni della civiltà egiziana riportano il lettore ad un periodo di massimo fulgore della storia mondiale, il plot è sempre serrato e non vi sono mai passaggi a vuoto.
Un romanzo epico, di amori tormentati, di intrighi di corte, di un passato che è sempre vivo e presente e che fa scoprire la civiltà egizia, una gemma splendente incastonata per volere degli dei in una terra ostile, dominata da aridi deserti. Secoli di pace laboriosa, in armonia con il respiro del fiume, hanno reso l‘Egitto nobile e magnifico, ma lo splendore della gemma comincia a incupirsi, a tal punto che un nuovo fiume prende a scorrere nel Paese.
Le altre ambientazioni dei libri di Wilbur Smith
Raccontarvi tutte le location dei 49 romanzi di Wilbur Smith è pressoché impossibile. Molti di questi, come detto in precedenza, sono legati all’Africa, la terra dove è nato. Altri sono ambientati nel XVI e nel XVII secolo e raccontano gli insediamenti nelle zone meridionali dell’Africa, contribuendo a spiegare l’ascesa e l’influenza storica dei coloni inglesi e olandesi in quei territori.
Altri ancora, trasportano il lettore nella pirateria nell’Oceano Indiano, tra i tesori sepolti nelle isole tropicali, nel conflitto in Arabia e Khartoum, nell’antico Egitto, nella Germania e nella Parigi della Seconda Guerra Mondiale, in India, nelle Americhe e persino in Antartide, incontrando spietati commercianti di diamanti e schiavi e cacciatori di selvaggina nelle giungle e nei boschi dell’Africa.
Insomma, Wilbur Smith era un vero avventuriero non solo nei libri, ma anche nella vita. Basti pensare che già nel suo nome tutto questo è percepibile: è ispirato, infatti, ad uno dei fratelli pionieri del volo aereo, Wilbur Wright.
Non resta che acquistare almeno uno dei 49 eccezionali romanzi di Wilbur Smith anche per capire più a fondo la grandezza di questo scrittore, visto che i suoi personaggi sono – per sua stessa ammissione – i suoi alter ego, situazione che crea un legame magico ed essenzialmente unico con il lettore.