A Marina di Pescoluse c’è la spiaggia più cara d’Italia

Al lido salentino Le Cinque Vele Beach Club si spendono fino a 700 euro al giorno per una giornata in spiaggia

Foto di Maria Grazia Casella

Maria Grazia Casella

Giornalista specializzata in Travel

Giornalista esperta di viaggi e turismo, ha fatto della passione per il viaggio una professione, che l’ha portata a visitare oltre 80 paesi in tutti i continenti.

La spiaggia più cara d’Italia? Inutile cercarla a Capri, Portofino o in Costa Smeralda. Per trovarla bisogna andare in Salento, sulla punta del tacco d’Italia. Per la precisione a Marina di Pescoluse, in provincia di Lecce, dove Le Cinque Vele Beach Club è stato giudicato da un’indagine del Codacons il lido più costoso d’Italia.

Qui un gazebo con due sedute in prima fila nell’area “Exclusive” può costare, ad agosto, ben 696 euro al giorno, se prenotato con l’opzione rimborsabile. Nel prezzo sono compresi anche teli mare in spugna, frutta e champagne, «servizio concierge e butler». Insomma, più del celebre “Twiga” di Forte dei Marmi dove si spendono 600 euro (come lo scorso anno) per una tenda araba con sofa, 2 letti king size, 2 lettini standard, 1 sedia regista e 1 tavolino.

Il lido più caro d’Italia

Nello stabilimento di Marina di Pescoluse, per un ombrellone e due lettini con materasso in area relax, prima fila, la spesa è invece di 276 euro. Ma è possibile risparmiare considerevolmente, come riporta il Corriere della Sera, prenotando la sera prima online.

In questo caso il costo può scendere a 124,20 euro, uno sconto che permetterebbe spesso di riempire tutti i 64 ombrelloni e i sei gazebo del club, evitando spazi vuoti che potrebbero danneggiare l’immagine del lido. Anche se in realtà non si tratterebbe di un vero e proprio sconto ma, come spiega il club, “è una variazione di prezzo calcolata dall’algoritmo del gestionale per garantire l’occupazione.”

Così una famiglia milanese di quattro persone è arrivata a spendere fino a 1200 euro, potendo comunque usufruire dei vari servizi offerti dallo stabilimento balneare salentino. «Non siamo avventurosi, – hanno dichiarato – qui ci sono il ristorante, le docce calde e fredde, il parco verde, la spa, il parcheggio. Ci hanno offerto perfino lo Champagne. Se vuoi spendere meno, puoi andare altrove: a Otranto un gazebo costa un quarto. Il prezzo è adeguato al servizio: i dipendenti devono pur pagarli».

Aumenti anche sulle spiagge standard

Certo, questi sono i prezzi delle spiagge di lusso della penisola dove, sempre secondo l’indagine realizzata dal Codacons, la spesa per una giornata in spiaggia supera i 500 euro e può arrivare a 700 euro. Ma anche negli stabilimenti standard gli aumenti dei listini dei servizi balneari, si sono fatti sentire in misura variabile secondo le località dal +3% al +5%, con una spesa media giornaliera che si attesa tra i 32 e i 35 euro al giorno per affittare un ombrellone e due lettini nel week-end.

Prezzo che sale fino a 45 euro a Sabaudia, ma schizza a 90 euro a Gallipoli e arriva a toccare 120 euro e oltre in alcune spiagge della Sardegna. Per esempio, al Nikki Beach Costa Smeralda, per l’Iconic Beach Bed si spendono 270 euro, ma non basta, perché occorre anche aggiungere una consumazione minima da 230 euro per vino o champagne. Ed ecco che la cifra balza a 500 euro al giorno.

Spiagge: la nuova iniziativa legale del Codacons

Sempre in tema di spiagge, il Codacons ha recentemente avviato una nuova iniziativa legale a seguito della decisione del Consiglio di Stato sulle proroghe delle concessioni balneari, ritenute invalide dall’associazione. “Pertanto – si legge in una nota dell’associazione per la tutela dei diritti dei consumatori – le spiagge italiane, in assenza di valide concessioni, poiché appartengono al patrimonio dello Stato, possono essere utilizzate da tutti i cittadini liberamente. Allo stato attuale è legittimo ritenere che i cittadini possano usufruire delle spiagge come ‘libere’, portando ombrelloni e lettini anche lì dove sorgono gli stabilimenti.”