Anche noto come l’antica Antiochia sul Fiume d’Oro, quello che possiamo definire come il miglior sito archeologico del mondo era in passato una roccaforte romana e un nodo geopolitico di particolare rilevanza, in grado di catalizzare l’attenzione militare delle potenze economiche confinanti.
Jerash, il "miglior sito archeologico estero”
Siamo a Jerash, antica Gerasa e Capitale dell'omonima regione giordana, nel Nord del Paese, a circa trenta chilometri dalla città di Amman. Un sito dall'importanza storica davvero unica e che ha da poco ricevuto il titolo di "miglior sito archeologico estero”. O meglio, a riceverlo è stato il Jordan Tourism Board che ha ampiamente meritato il premio ACTA – Archaeological Cultural Tourism Award del GIST, Gruppo Italiano Stampa Turistica, un riconoscimento ideato dalla giornalista Clara Svanera.
A tal proposito Marco Biazzetti, country manager Jordan Tourism Board Italia, ha dichiarato: "Ricevere un riconoscimento così prestigioso ci ripaga del nostro lavoro per far conoscere le numerose e importanti testimonianze del passato che la Giordania conserva con cura e orgoglio".
Jerash, la “Pompei d’Oriente”
Sì, avete letto bene: per la sua importanza e bellezza Jerash è definita la “Pompei d’Oriente”, tanto da essere uno dei siti archeologici di epoca romana meglio conservati al mondo. Inizialmente conosciuta come Gerasa, si caratterizza per essere un vasto complesso di 800 ettari dove sono gelosamente custodite maestose rovine che testimoniano l'organizzazione urbana del I e II secolo.
Ci sono un vasto foro ellittico di circa 90 metri x 80 racchiuso da 56 colonne ioniche, un imponente ninfeo, eleganti propilei del santuario dedicato ad Artemide, un vasto ippodromo, due teatri, il teatro nord e quello sud, due tetrapili, terme, e molto altro ancora.
Ma non è finita qui perché, nel corso degli anni, gli scavi hanno portato alla luce anche un eccezionale complesso monumentale di epoca cristiana risalente ai secoli IV-VII con numerose chiese di notevole rilevanza. Jerash fu anche colpita da un devastante terremoto nel 749 e per questo venne abbandonata. Tuttavia, la città cominciò a rinascere verso l'inizio del XII secolo, mentre la zona moderna al principio del XIX secolo.
Cosa vedere
Come accennato in precedenza, Jerash conserva ancora tantissimi resti archeologici in grado di raccontare perfettamente il loro passato. Tra le attrazioni da non perdere segnaliamo l'Arco di Adriano, costruito nel 129 d.C. per commemorare la visita dell’imperatore romano. Di particolare rilievo sono le quattro colonne decorate con foglie d’acanto e ornati di capitelli di ordine corinzio
Di assoluto e particolare valore è anche l'Ippodromo, che rappresenta appieno la cultura coloniale romana. Costruito su un’area di 13.000 metri quadrati, riusciva ad ospitare più di 15.000 spettatori che qui assistevano a corse di cavalli, di bighe o rievocazioni di grandi battaglie.
Poi ancora il Foro di forma ellittica che collegava il Tempio di Zeus al Cardus Maximus, tramite una fila di 56 colonne di ordine Ionico. Sono presenti anche due altari e una fontana risalente al VII secolo d.C. e purtroppo non si ha ancora la completa certezza su quale fosse la sua reale funzione.
Molto belli sono anche il Teatro del Nord, che si compone di una ampia gradinata su cui potevano assistere agli spettacoli ben 1.600 persone, e il Teatro Sud, più ampio del precedente e che in passato ospitava un palcoscenico costituito da due piani sovrapposti.
Davvero impressionante è anche il Tempio di Zeus che risale all'età del ferro e che si compone di una scalinata in pietra che conduce ad un’ampia terrazza panoramica, così come lo è il Tempio di Artedime che ancora conserva 11 affascinanti colonne bizantine.
Di notevole coinvolgimento sono anche le tre Chiese di origine Bizantina e il Cardo Massimo, una strada colonnata lunga circa 800 metri che attraversa la città. A colpire il visitatore sono anche la Porta Meridionale, che sfoggia possenti arcate, il Ninfeo, costruito nel 191 d.C. e un tempo composto da due piani sovrapposti sormontati da una semicupola a forma di conchiglia, e il Macellum, l'antico mercato del pesce e della carne.