La festa di Capodanno thailandese è ora Patrimonio Unesco

Anche il Songkran, il Capodanno Thailandese, può ora fregiarsi del riconoscimento UNESCO come Patrimonio culturale immateriale dell'umanità

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Flavia Cantini

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Dopo la danza Khon, il massaggio Thai e la danza acrobatica Nora, anche il Songkran, il Capodanno Thailandese, può fregiarsi del riconoscimento UNESCO come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Il festival, che segna l’ingresso nel segno zodiacale dell’Ariete, si svolge a metà aprile ed è il momento in cui le famiglie si riuniscono per rendere omaggio agli antenati, agli anziani e alle immagini sacre del Buddha.

Di cosa si tratta e qual è la sua storia leggendaria

Songkran deriva dal termine sanscrito saṃkrānti, ovvero movimento, per indicare lo spostamento del sole all’interno dello zodiaco: e se vi è un songkran ogni mese, il più importante è quello che cade tra il 13 e il 15 aprile segnando il capodanno buddhista thailandese, quando il sole passa dal segno dei Pesci a quello dell’Ariete.

È l’inizio del nuovo anno, simbolo di purificazione fisica e spirituale, e le sue origini affondano nella leggenda della morte del Bhrama Rossiccio, il Kapila Bhrama.

Egli, infatti, un giorno decise di verificare la saggezza di un giovane molto intelligente che sapeva parlare agli uccelli, Thammabal, proponendogli tre indovinelli da risolvere in sette giorni: la posta in gioco era la testa del perdente.

Non conoscendo la risposta, Thammabal decise di uccidersi piuttosto che sottostare alla disfatta ma, giunto nei pressi di una palma, ascoltò un’aquila sussurrare la soluzione ai suoi piccoli: tornò, allora, dalla divinità che, sconfitta, ordinò a una delle sue sette figlie di tagliargli la testa.

Da quel giorno, ogni anno, una delle figlie, per l’occasione chiamata Nang Songkran, conduce la testa del padre in processione verso il sacro Monte Meru.

Come si festeggia il Capodanno Thailandese

Il Songkran è innanzitutto una festa religiosa le cui celebrazioni vanno in scena nell’arco di tre giorni: il 13 aprile (Maha Songkran) quando termina il segno dei Pesci, il 14 aprile (Wan Nao), il passaggio tra il vecchio e il nuovo anno, e il 15 aprile (Wan Thaloeng Sok) l’inizio della nuova era.

La vigilia, i fedeli puliscono a fondo le loro case ed eliminano il superfluo in modo che siano pronte e perfette per l’anno che deve iniziare mentre il 13 al mattino si recano in processione al tempio del villaggio per portare cibo ai monaci. Il pomeriggio è dedicato ai rituali di purificazione: dopo aver lavato le rappresentazioni del Buddha, i giovani versano acqua profumata nei palmi delle mani e sui piedi degli anziani, in segno di rispetto.

Durante i tre giorni di festa, inoltre, ci si reca al tempio con candele, bastoncini di incenso e acqua profumata e li depongono di fronte all’altare del Buddha.

Oltre alle cerimonie religiose, il Capodanno Thailandese si festeggia anche con il “Songkran Water Festival“, una vera e propria “battaglia d’acqua” per le strade, le piazze e i parchi delle città: per “lavare via” la sfortuna in modo allegro e divertente, si getta acqua sui passanti con una “battaglia”, appunto, di gavettoni, secchi, canne, pistole e mitra giocattolo.

Si tratta di una festa spassosa che coinvolge tutti, dai residenti ai turisti, e, tra processioni e carri colorati, si allestiscono postazioni per lanciare l’acqua sui passanti in segno di purificazione volta ad allontanare le energie negative.